News


PD: Menosso su pdl residenza 15 anni in FVG per welfare

23.07.2009
17:22
(ACON) Trieste, 23 lug - COM/MPB - Annamaria Menosso (PD), con una lunga nota, riprende il tema della proposta di legge, primo firmatario Narduzzi (LN), che porta modifiche legislative a sostegno dei soggetti che risiedono o prestano attività lavorativa in regione da almeno quindici anni, legando l'accesso ad alcuni servizi sociali agli anni di residenza in Friuli Venezia Giulia e in Italia.

La consigliera, richiamando il proprio intervento in III Commissione, evidenzia l'importanza di svolgere audizioni prima di procedere all'analisi del provvedimento, mentre il dibattito in Commissione è uno strumento indispensabile per legiferare con maggior cognizione. E, pur dando atto al capogruppo della Lega Narduzzi della validità, fra le proposte di modifica preannunciate, di legare il FAP - Fondo per l'autonomia possibile - alla sola residenza togliendo qualsiasi riferimento al numero degli anni, stigmatizza la discriminante degli anni per quanto riguarda i servizi per la prima infanzia, il trasporto scolastico, gli assegni di studio, la Carta Famiglia.

Incomprensibili atteggiamenti di discriminazione nei riguardai dei bambini - scrive la Menosso che afferma: "abbiamo sempre sostenuto che i bambini non possono essere responsabili per i genitori, che almeno al momento della nascita tutti devono avere le stesse opportunità e possibilità. Invece con questa norma si va a incidere sulle loro opportunità creando differenze profonde.

La richiesta di sentire la Conferenza dei Sindaci e la Conferenza di programmazione di Codroipo nasce dalla necessità di verificare con i diretti interessati all'applicazione della norma anche la sua ricaduta sul territorio. Già con l'emendamento 9 bis presentato direttamente in Aula sulle variazioni di bilancio appena approvate, si è di fatto tolto uno strumento validissimo e una possibilità di coinvolgimento della Conferenza nelle decisioni importanti in campo sociale e sociosanitario passando dall'intesa al parere. Non ascoltare la Conferenza vorrebbe dire annullare ogni sua funzione.

Non meno importanti - insiste la vicepresidente del Consiglio - sono i Sindaci, a contatto diretto con la popolazione. Come si fa a spiegare di fronte a persone con bisogni uguali, che si può intervenire a favore di uno piuttosto che a favore di un altro, con la discriminante della residenza? Come si può solo pensare di abbandonare qualcuno a se stesso, solo perché non residente da un numero sufficiente di anni? - si chiede l'esponente del PD indicando le difficoltà di Ambiti per la programmazione socio-assistenziale e Distretti per quella sanitaria ad applicare una simile norma qualora venisse approvata, posto che tutta la programmazione degli ambiti è tesa a uniformare i provvedimenti su diversi territori comunali per non creare diversità, differenze fra persone che presentano le stesse difficoltà o necessità.

Sono poi state create - avverte la consigliera - false paure circa le ATER sostenendo che quasi tutti gli alloggi andavano a favore di stranieri. Cifre false, dice la Menosso, poiché dati alla mano le percentuali di assegnatari stranieri sono veramente ridicole (ad esempio 0,68% nella provincia di Gorizia), mentre il totale delle case assegnate da tutte le ATER della regione è pari al 3,02% dell'intero patrimonio di edilizia pubblica residenziale.

Oltre a Ambiti, Distretti e Ater, bisogna ascoltare anche Ufficio scolastico regionale, e i vari istituti del territorio che vedrebbero manifestarsi all'interno gli effetti di questa norma, se venisse approvata. La scuola, che dovrebbe essere il primo esempio di uguaglianza fra tutti i ragazzi, diventerebbe il primo stadio di una serie di innumerevoli disuguaglianze.

Diventa inoltre opportuno ascoltare anche le associazioni degli immigrati e dei nostri emigrati - aggiunge Menosso ricordando che alcuni anni fa i nostri emigrati che si trovavano in stato di difficoltà economica sono stati aiutati a rientrare e a trovare casa, lavoro, un sostegno al reddito. Come la mettiamo se questa norma entra in vigore? sottolinea indicando la contraddizione.

E poi ricorda che il programma 2009 della Giunta sull'immigrazione indica quali capisaldi casa, istruzione e sociale, mentre si afferma che la nuova legge sull'immigrazione deve essere rivolta a favorire la piena integrazione dei cittadini immigrati extra-comunitari. Però - aggiunge - si propone una legge che toglie agli immigrati che non hanno un numero sufficiente di anni di residenza la possibilità di affrontare le difficoltà che la vita quotidiana riserva in particolare in questo momento di generale difficoltà.

I bisogni sono bisogni, da chiunque siano essi espressi - conclude, ribadendo che per avere un quadro completo della situazione è importante aprire le audizioni e ascoltare.