CR: pdl doping, i relatori di maggioranza e fine lavori (10)
(ACON) Trieste, 28 lug - DT - Ha come obiettivo il contrasto
all'assunzione di sostanze dopanti tra gli sportivi non agonisti
la norma frutto dell'unificazione di due proposte di legge, una
del PdL e una del PD, all'esame dell'Aula.
A illustrare il provvedimento, Massimo Blasoni, consigliere
regionale del PdL e, assieme a Paolo Menis per il PD, relatore di
maggioranza.
Tecnicamente, spiega Blasoni, il dispositivo integra il testo
unico sullo sport (la legge regionale 8 del 2003) introducendo un
capo specifico sul doping.
Sette articoli in tutto per introdurre, tra le altre cose, il
passaporto medico sportivo (una sorta di raccolta e monitoraggio
delle informazioni sanitarie dell'atleta) e il certificato di
qualità antidoping per associazioni, società sportive e palestre
che partecipano a iniziative di prevenzione e contrasto del
doping, certificato che poi genera priorità nell'assegnazione dei
contributi.
Sono anche previste ulteriori sanzioni mentre potranno essere
revocati gli incentivi concessi ad associazioni o società
sportive in cui gli iscritti - o dirigenti tecnici e allenatori -
siano stati riconosciuti responsabili di violazione della
normativa in materia antidoping. E si riconosce ai Comuni la
facoltà di revocare l'autorizzazione all'esercizio a quelle
società e a quelle palestre quando venga accertato il
favoreggiamento di reati connessi al doping.
Infine, c'è un'ultima novità: verrà stilato un Piano triennale di
attività per la lotta al doping, assieme a CONI, alle due
università, agli enti di promozione sportiva, alle Aziende
sanitarie e all'Ufficio scolastico regionale. Tra le numerose sue
attività, un servizio di consulenza gratuita sui rischi per la
salute attraverso un sito web e una linea telefonica dedicata e
un sostegno alla ricerca per contrastare quanto più possibile
l'abuso di queste sostanze.
Nel provvedimento, si norma anche l'acquisto di farmaci su
Internet e si introduce il foglio informativo: non servirà
soltanto a informare dilettanti e amatori sugli effetti del
doping sulla salute ma dovrà essere obbligatoriamente
sottoscritto dagli atleti per iscriversi alle palestre e
partecipare a qualsiasi attività sportiva.
Evidenzia i punti salienti della norma anche il secondo relatore
di maggioranza, Paolo Menis, del PD. E questi sono il
rafforzamento del ruolo del direttore tecnico e del conduttore
delle palestre (investiti di maggiori responsabilità sul
controllo di quanto avviene negli impianti) e le consistenti
campagne informative e di sensibilizzazione a tutti i livelli,
con il concorso di vari enti (scuola, medici, istituzioni).
"L'approfondimento nelle audizioni - ricorda il consigliere - ha
messo in evidenza quanto di buono già viene fatto nello sport
agonistico dal CONI e dalle Federazioni sportive, al punto tale
che l'Italia può essere considerato uno dei Paesi che più
controlla i propri atleti.
Ciò che, obiettivamente, risulta difficile indagare è l'attività
amatoriale, il mondo dilettantistico, sia che sia svolto da
gruppi o da singoli, all'aria aperta o in palestre organizzate.
La difficoltà - precisa Menis - sta nella mancanza di vincoli di
riferimento perché molto spesso queste persone non appartengono a
società sportive e di solito la loro età adulta non consente di
violare la privacy su stile di vita, alimentazione e assunzione
di sostanze o farmaci non consentiti.
Di qui, conclude, la necessità di agire in modo articolato,
rafforzando alcuni controlli sull'attività sportiva con
particolare riferimento a quella svolta in modo amatoriale.
La relazione di minoranza del consigliere di SA-PRC Roberto
Antonaz verrà illustrata all'Aula domattina dato che il
presidente Ballaman ha chiuso in anticipo i lavori
dell'Assemblea.
(fine)