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CR: pdl doping, i relatori di maggioranza e fine lavori (10)

28.07.2009
17:54
(ACON) Trieste, 28 lug - DT - Ha come obiettivo il contrasto all'assunzione di sostanze dopanti tra gli sportivi non agonisti la norma frutto dell'unificazione di due proposte di legge, una del PdL e una del PD, all'esame dell'Aula.

A illustrare il provvedimento, Massimo Blasoni, consigliere regionale del PdL e, assieme a Paolo Menis per il PD, relatore di maggioranza.

Tecnicamente, spiega Blasoni, il dispositivo integra il testo unico sullo sport (la legge regionale 8 del 2003) introducendo un capo specifico sul doping.

Sette articoli in tutto per introdurre, tra le altre cose, il passaporto medico sportivo (una sorta di raccolta e monitoraggio delle informazioni sanitarie dell'atleta) e il certificato di qualità antidoping per associazioni, società sportive e palestre che partecipano a iniziative di prevenzione e contrasto del doping, certificato che poi genera priorità nell'assegnazione dei contributi.

Sono anche previste ulteriori sanzioni mentre potranno essere revocati gli incentivi concessi ad associazioni o società sportive in cui gli iscritti - o dirigenti tecnici e allenatori - siano stati riconosciuti responsabili di violazione della normativa in materia antidoping. E si riconosce ai Comuni la facoltà di revocare l'autorizzazione all'esercizio a quelle società e a quelle palestre quando venga accertato il favoreggiamento di reati connessi al doping.

Infine, c'è un'ultima novità: verrà stilato un Piano triennale di attività per la lotta al doping, assieme a CONI, alle due università, agli enti di promozione sportiva, alle Aziende sanitarie e all'Ufficio scolastico regionale. Tra le numerose sue attività, un servizio di consulenza gratuita sui rischi per la salute attraverso un sito web e una linea telefonica dedicata e un sostegno alla ricerca per contrastare quanto più possibile l'abuso di queste sostanze.

Nel provvedimento, si norma anche l'acquisto di farmaci su Internet e si introduce il foglio informativo: non servirà soltanto a informare dilettanti e amatori sugli effetti del doping sulla salute ma dovrà essere obbligatoriamente sottoscritto dagli atleti per iscriversi alle palestre e partecipare a qualsiasi attività sportiva.

Evidenzia i punti salienti della norma anche il secondo relatore di maggioranza, Paolo Menis, del PD. E questi sono il rafforzamento del ruolo del direttore tecnico e del conduttore delle palestre (investiti di maggiori responsabilità sul controllo di quanto avviene negli impianti) e le consistenti campagne informative e di sensibilizzazione a tutti i livelli, con il concorso di vari enti (scuola, medici, istituzioni).

"L'approfondimento nelle audizioni - ricorda il consigliere - ha messo in evidenza quanto di buono già viene fatto nello sport agonistico dal CONI e dalle Federazioni sportive, al punto tale che l'Italia può essere considerato uno dei Paesi che più controlla i propri atleti.

Ciò che, obiettivamente, risulta difficile indagare è l'attività amatoriale, il mondo dilettantistico, sia che sia svolto da gruppi o da singoli, all'aria aperta o in palestre organizzate. La difficoltà - precisa Menis - sta nella mancanza di vincoli di riferimento perché molto spesso queste persone non appartengono a società sportive e di solito la loro età adulta non consente di violare la privacy su stile di vita, alimentazione e assunzione di sostanze o farmaci non consentiti.

Di qui, conclude, la necessità di agire in modo articolato, rafforzando alcuni controlli sull'attività sportiva con particolare riferimento a quella svolta in modo amatoriale.

La relazione di minoranza del consigliere di SA-PRC Roberto Antonaz verrà illustrata all'Aula domattina dato che il presidente Ballaman ha chiuso in anticipo i lavori dell'Assemblea.

(fine)