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III Comm: pdl sostegno ai residenti, dibattito generale (1)

15.09.2009
16:17
(ACON) Trieste, 15 set - ET - La III Commissione consiliare - presidente Giorgio Venier Romano (UDC) - ha ripreso l'esame della proposta di legge del gruppo della Lega Nord per il sostegno ai residenti o lavoratori da 15 anni in regione, iter iniziato prima della pausa estiva. Presente l'assessore all'Istruzione, delegato alle Politiche per la famiglia, Roberto Molinaro.

Nella mattinata i consiglieri hanno ripreso il dibattito generale.

Paolo Menis (PD) ha ricordato la forte preoccupazione espressa dai vertici della CARITAS nazionale in merito al provvedimento. Si rischia una pericolosa deriva razzista - ha detto il consigliere - e manca il percorso d'accoglienza richiesto dalle realtà produttive regionali. Menis ha anche sottolineato che nel programma elettorale della maggioranza si parla di immigrati come capitale, da gestire con correttezza e spirito di solidarietà.

Il consigliere Franco Codega (PD) ha portato all'attenzione della Commissione una recente sentenza del TAR della Lombardia che cancella una delibera della Giunta di quella Regione. Questa esclude gli stranieri regolari non titolari di permesso CE o della carta di soggiorno dai benefici del buono famiglia. Il provvedimento regionale in questione elevava discrezionalmente dei criteri già stabiliti con la legge nazionale, la Bossi Fini, fatto non ammissibile.

Si tratta di stabilire regole di accesso a benefici economici in base a criteri temporali e non di escludere delle persone dalla fruizione di diritti. Per Massimo Blasoni (PdL) è fondamentale effettuare politiche di accoglienza improntate al buonsenso, che non penalizzino chi risiede e versa contributi in regione da molto tempo. Altrimenti - sostiene il consigliere - i forti flussi migratori possono determinare razzismo al contrario e generare tensione.

Prima il merito, poi il beneficio. Per Roberto Asquini (Misto) è importante ricordare che le risorse sono limitate e che le scelte in materia di welfare devono portare a introdurre regole che privilegino i cittadini della regione. I diritti sono e rimangono di tutti, ma le sovvenzioni devono avere parametri di priorità definiti a favore di chi se li è guadagnati negli anni, contribuendo allo sviluppo della regione.

E i corregionali che rientrano da un paese straniero? E i ricercatori universitari? E i cittadini comunitari? Anche loro devono essere esclusi? Piero Colussi (IdV-Citt) ha chiesto alla Commissione di valutare meglio le implicazioni complessive del progetto di legge e le sue ricadute pratiche. Dato che la norma tratta anche di bambini, il consigliere ha chiesto che in merito si esprima anche il Tutore dei minori.

Sergio Lupieri (PD) ha sostenuto che la spesa pubblica non può essere contenuta tagliando i sostegni a chi più ne ha bisogno. Il criterio del serio legame con la regione, come spiegato nella filosofia del provvedimento, verrà inficiato proprio da un welfare sforbiciato. Per Lupieri si tratta di un vero e proprio terremoto nell'erogazione dei servizi.

Lo spirito di questa legge mina il vivere civile, nel tentativo di perseguire una politica di falsa sicurezza. Stefano Pustetto (SA-SD) boccia su tutta la linea la proposta, perché porterebbe a creare individui disadattati e rancorosi, invece che integrati. Si tratta di lavoratori stranieri chiamati dalle nostre industrie, ha concluso in consigliere, e con questo provvedimento ostacoleremo l'ingresso di cervelli.

A scontare le conseguenze di queste scelte saranno i bambini, che dovranno soffrire di una carenza a causa della condizione dei genitori. Annamaria Menosso (PD) ha stigmatizzato il provvedimento, indicando anche i Comuni tra gli enti che dovranno subire contraccolpi per le difficoltà che questo causerà alla popolazione. L'aiuto deve basarsi sul valore che si attribuisce all'essere umano in quanto tale e non su criteri come il periodo di residenza. Negando contributi si nega di fatto l'accesso ai servizi.

In finale l'intervento dell'assessore Molinaro. Nel programma di governo è prevista l'adozione di misure a sostegno dei residenti e la residenza come parametro è contemplata negli ordinamenti europei, nazionali e regionali. Nella formazione di una norma è necessario valutare sia la sostenibilità che la ragionevolezza delle proposte. Criteri simili a quelli avanzati sono già stati applicati per altri benefici erogati dalla Regione. L'assessore ha chiesto un'ulteriore riflessione per quanto riguarda le previsioni in materia di scuola, essendo l'educazione non solo un diritto, ma anche un obbligo. Per quanto concerne i corregionali, Molinaro ha evidenziato come la questione sia già nota alla Giunta. Per l'assessore è incongruente l'obiezione sollevata con l'esempio della sentenza lombarda, dato che tratta di una delibera e non di una proposta di legge.

I consiglieri del PD, insieme a Colussi e Pustetto, hanno chiesto di svolgere una serie di audizioni, richiesta respinta con voto della maggioranza. Il presidente Venier Romano ha accolto la richiesta di Colussi di ottenere il parere del Tutore dei minori.

I lavori stanno proseguendo con l'esame dell'articolato.

(segue)

(immagini tv)