III Comm: pdl sostegno ai residenti, dibattito generale (1)
(ACON) Trieste, 15 set - ET - La III Commissione consiliare -
presidente Giorgio Venier Romano (UDC) - ha ripreso l'esame della
proposta di legge del gruppo della Lega Nord per il sostegno ai
residenti o lavoratori da 15 anni in regione, iter iniziato prima
della pausa estiva. Presente l'assessore all'Istruzione, delegato
alle Politiche per la famiglia, Roberto Molinaro.
Nella mattinata i consiglieri hanno ripreso il dibattito
generale.
Paolo Menis (PD) ha ricordato la forte preoccupazione espressa
dai vertici della CARITAS nazionale in merito al provvedimento.
Si rischia una pericolosa deriva razzista - ha detto il
consigliere - e manca il percorso d'accoglienza richiesto dalle
realtà produttive regionali. Menis ha anche sottolineato che nel
programma elettorale della maggioranza si parla di immigrati come
capitale, da gestire con correttezza e spirito di solidarietà.
Il consigliere Franco Codega (PD) ha portato all'attenzione della
Commissione una recente sentenza del TAR della Lombardia che
cancella una delibera della Giunta di quella Regione. Questa
esclude gli stranieri regolari non titolari di permesso CE o
della carta di soggiorno dai benefici del buono famiglia. Il
provvedimento regionale in questione elevava discrezionalmente
dei criteri già stabiliti con la legge nazionale, la Bossi Fini,
fatto non ammissibile.
Si tratta di stabilire regole di accesso a benefici economici in
base a criteri temporali e non di escludere delle persone dalla
fruizione di diritti. Per Massimo Blasoni (PdL) è fondamentale
effettuare politiche di accoglienza improntate al buonsenso, che
non penalizzino chi risiede e versa contributi in regione da
molto tempo. Altrimenti - sostiene il consigliere - i forti
flussi migratori possono determinare razzismo al contrario e
generare tensione.
Prima il merito, poi il beneficio. Per Roberto Asquini (Misto) è
importante ricordare che le risorse sono limitate e che le scelte
in materia di welfare devono portare a introdurre regole che
privilegino i cittadini della regione. I diritti sono e rimangono
di tutti, ma le sovvenzioni devono avere parametri di priorità
definiti a favore di chi se li è guadagnati negli anni,
contribuendo allo sviluppo della regione.
E i corregionali che rientrano da un paese straniero? E i
ricercatori universitari? E i cittadini comunitari? Anche loro
devono essere esclusi? Piero Colussi (IdV-Citt) ha chiesto alla
Commissione di valutare meglio le implicazioni complessive del
progetto di legge e le sue ricadute pratiche. Dato che la norma
tratta anche di bambini, il consigliere ha chiesto che in merito
si esprima anche il Tutore dei minori.
Sergio Lupieri (PD) ha sostenuto che la spesa pubblica non può
essere contenuta tagliando i sostegni a chi più ne ha bisogno. Il
criterio del serio legame con la regione, come spiegato nella
filosofia del provvedimento, verrà inficiato proprio da un
welfare sforbiciato. Per Lupieri si tratta di un vero e proprio
terremoto nell'erogazione dei servizi.
Lo spirito di questa legge mina il vivere civile, nel tentativo
di perseguire una politica di falsa sicurezza. Stefano Pustetto
(SA-SD) boccia su tutta la linea la proposta, perché porterebbe a
creare individui disadattati e rancorosi, invece che integrati.
Si tratta di lavoratori stranieri chiamati dalle nostre
industrie, ha concluso in consigliere, e con questo provvedimento
ostacoleremo l'ingresso di cervelli.
A scontare le conseguenze di queste scelte saranno i bambini, che
dovranno soffrire di una carenza a causa della condizione dei
genitori. Annamaria Menosso (PD) ha stigmatizzato il
provvedimento, indicando anche i Comuni tra gli enti che dovranno
subire contraccolpi per le difficoltà che questo causerà alla
popolazione. L'aiuto deve basarsi sul valore che si attribuisce
all'essere umano in quanto tale e non su criteri come il periodo
di residenza. Negando contributi si nega di fatto l'accesso ai
servizi.
In finale l'intervento dell'assessore Molinaro. Nel programma di
governo è prevista l'adozione di misure a sostegno dei residenti
e la residenza come parametro è contemplata negli ordinamenti
europei, nazionali e regionali. Nella formazione di una norma è
necessario valutare sia la sostenibilità che la ragionevolezza
delle proposte. Criteri simili a quelli avanzati sono già stati
applicati per altri benefici erogati dalla Regione.
L'assessore ha chiesto un'ulteriore riflessione per quanto
riguarda le previsioni in materia di scuola, essendo l'educazione
non solo un diritto, ma anche un obbligo. Per quanto concerne i
corregionali, Molinaro ha evidenziato come la questione sia già
nota alla Giunta. Per l'assessore è incongruente l'obiezione
sollevata con l'esempio della sentenza lombarda, dato che tratta
di una delibera e non di una proposta di legge.
I consiglieri del PD, insieme a Colussi e Pustetto, hanno chiesto
di svolgere una serie di audizioni, richiesta respinta con voto
della maggioranza. Il presidente Venier Romano ha accolto la
richiesta di Colussi di ottenere il parere del Tutore dei minori.
I lavori stanno proseguendo con l'esame dell'articolato.
(segue)
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