News


IdV-Citt: Colussi, un flop la regolarizzazione delle badanti

17.09.2009
15:16
(ACON) Trieste, 17 set - COM/DT - "La sanatoria per le badanti e le colf si sta rivelando un vero flop. E questo perché la nuova normativa è un pasticcio: confusa, contraddittoria, è difficile da interpretare e mal pubblicizzata". E questo è il commento di Piero Colussi, consigliere regionale di IdV-Citt nonché primo firmatario nella Giunta Illy della legge regionale sulle badanti.

"Il flop era prevedibile - spiega - e questa sanatoria (nata non solo per rimediare a una cronica carenza di adeguati interventi di sostegno familiare, ma anche come conseguenza di una pessima legge sulla sicurezza approvata in Parlamento) non porterà da nessuna parte. A riprova ci sono i primi dati: nel Pordenonese, ad esempio, le richieste di regolarizzazione sono solo 258 e le cose non vanno meglio nelle altre province. Niente in confronto alle badanti e alle colf impegnate sul territorio.

Una prima lettura di quanto sta accadendo evidenzia almeno due aspetti: da una parte, alcune criticità legate alla procedura di regolarizzazione e alla farraginosità delle pratiche (esclusivo utilizzo di Internet per l'invio dei moduli; 500 euro a fondo perduto che per molti anziani sono un problema; le 20 ore minime settimanali; il tetto dei 20 mila euro richiesti per la regolarizzazione).

Dall'altra, prosegue Colussi, la necessità di offrire un sostegno concreto a queste famiglie che - regolarizzando la loro badante - diventano dei datori di lavoro e come tali dovranno preparare la busta paga, i contratti di lavoro, devono avere competenza per quanto riguarda le ferie, i permessi, comportandosi proprio come fa una ditta per i propri dipendenti. Sembra poco? Si tratta di un carico amministrativo impossibile da gestire dalle famiglie e dagli anziani soli che preferiscono continuare a pagare in nero anche a rischio di infrangere la legge.

E' che qui si è fatta la legge, ma non si è pensato alle conseguenze e a creare dei riferimenti o dei supporti per questi nuovi datori di lavoro. Ben diversa è la procedura adottata dalla Francia, dove contemporaneamente hanno creato delle agenzie sociali diffuse sul territorio di aiuto concreto alla famiglie. In Italia tutto questo non è ipotizzabile poiché l'aiuto alle famiglie e agli anziani soli non è contemplato. L'importante, conclude Colussi, è cacciare lo straniero, anche se necessario".