IdV-Citt: Colussi, pdl 39 in contrasto con programma Tondo
(ACON) Trieste, 01 ott - COM/MPB - Intervenendo nel dibattito
sul pdl 39, il capogruppo IdV-Citt Piero Colussi ha evidenziato
come la proposta leghista in termini di immigrazione sia del
tutto estranea agli impegni assunti dal presidente Tondo nel suo
programma elettorale, per tanti aspetti condivisibile dove si
parla di "integrazione come processo con l'inserimento effettivo
degli immigrati nella struttura economica sociale e politica del
Friuli Venezia Giulia" e, ancora, dove si dice che "si tratta di
dare attuazione ad una politica di integrazione equilibrata,
scevra da eccessi ideologici".
Dalla discussione - sottolinea Colussi - è emerso in tutta la sua
gravità un atteggiamento politico, in particolare della Lega
Nord, che sottende una volontà discriminatoria e un costruire
scenari di aperta ostilità nei confronti dei soggetti più deboli.
Un contrasto stridente - per il capogruppo - che da solo spiega
l'imbarazzo, al limite della reticenza, con cui la Giunta,
attraverso l'assessore Molinaro, ha replicato al termine del
dibattito generale dichiarando che trattasi di iniziativa
consiliare rispetto alla quale la Giunta ha dichiaratamente
voluto non interferire".
"La proposta di legge 39, se non sarà radicalmente modificata dal
Consiglio, realizza un percorso di esclusione e non di inclusione
sociale, di negazione di diritti fondamentali in particolare dei
bambini e dei minori. Colussi ha anche denunciato la grave
scorrettezza istituzionale compiuta già in Commissione, e che non
ha trovato risposta in apertura dei lavori consiliari,
consistente nell'impossibilità di acquisire il parere del Tutore
dei minori su quelle parti della legge relative al diritto alla
studio e, più in generale, agli interventi di sostegno
dell'infanzia".
"L'impossibilità di confrontarsi con il Tutore dei minori - ha
protestato il capogruppo di IdV-Cittadini - discende dalla
sovrapposizione di questa figura con quella del presidente del
Consiglio regionale e conferma l'incompatibilità anche
sostanziale tra i due ruoli. Ho ragione di ritenere che il
leghista Ballaman abbia evitato il confronto in quanto, nel ruolo
di Tutore dei minori, non avrebbe in ogni caso potuto avvallare
le proposte della stessa Lega Nord. Questa grave situazione mi
porta a chiedere con forza al presidente Ballaman di rinunciare
al ruolo di Tutore dei minori prima di mettere il Consiglio
regionale nella sgradevole posizione di dover cancellare con una
legge questa importante figura istituzionale".