II Comm: audizioni su pdl coesistenza agricolture
(ACON) Trieste, 07 ott - MPB - La proposta di legge contenente
disposizioni per la coesistenza fra agricoltura convenzionale,
biologica e transgenica, di iniziativa dei consiglieri Giorgio
Venier Romano (UDC), Paolo Ciani e Roberto Marin (PdL) e Roberto
Asquini (Misto) è stata al centro delle audizioni della II
Commissione consiliare, presieduta da Maurizio Franz (LN),
presente l'assessore alle risorse agricole Claudio Violino, con
la convocazione di rappresentanti delle associazioni degli
agricoltori e produttori, dei consumatori e ambientaliste, di
organismi professionali, degli agronomi e forestali, degli
agrotecnici e dei periti agrari. Presenti anche rappresentanti
dell'ERSA.
Un panorama ampio di interlocutori che solo in parte sono
intervenuti, lasciando comunque anche contributi scritti, sia sui
contenuti dell'articolato proposto sia sul tema più generale
dell'agricoltura e dei suoi indirizzi.
Di atto coraggioso da parte della Regione, buona base di
partenza, hanno parlato i rappresentanti di Futuragra che hanno
evidenziato come la questione sia già tema di una direttiva
comunitaria e al mondo politico sia chiesto di prendere
decisioni. Le metodologie OGM - hanno spiegato - vanno viste in
funzione di un'agricoltura svincolata da trattamenti chimici e
c'è un attento lavoro anche sulla biosicurezza degli OGM.
L'Italia è l'unico Paese che inibisce la sperimentazione e la
ricerca OGM, ma importa prodotti geneticamente modificati - hanno
aggiunto ad avvalorare la propria posizione, sottolineando che
però l'agricoltura del futuro sarà OGM perché ogni organismo
vegetale muta nel tempo come pure evolvono i suoi parassiti. E
poi, il modello di sviluppo non può coinvolgere gli imprenditori
in un'unica direzione, in economia non c'è una sola strada da
percorrere. Anche quella degli OGM, come insegnano esperienze in
atto, può essere fatta da piccoli coltivatori.
E la Federazione regionale delle unioni agricoltori, evidenziando
che non è possibile esimersi dal fare ricerca sul campo, ha
auspicato che la Regione sulle sue proprietà, con l'Ersa, preveda
anche campi sperimentali per gli OGM. La legge non è perfetta, ma
è molto più cauta di quanto non si faccia già in Europa.
Di parere diverso l'Aprobio, l'associazione dei produttori
biologici e biodinamici, che ha denunciato lo sfruttamento dei
terreni a causa del ricorso alla chimica e la necessità di
produrre in proprio semi per avere il controllo alimentare, di
sviluppare istruzione e ricerca, e di investire in settori di
produzioni come ortaggi e grano tenero in cui siamo deficitari,
di puntare a una agricoltura ecocompatibile per i costi sociali.
Introdurre coltivazioni a macchia di leopardo non va bene, il
consumatore vuole qualità.
Contrarietà anche dalla Coldiretti, secondo cui le norme di
principio del testo non possono regolare la coesistenza e dare un
contributo risolutivo agli agricoltori: il modello di sviluppo
non può certo essere coercitivo ma un indirizzo generale occorre,
è stato sottolineato annotando che la nostra superficie coltivata
è insufficiente e un confronto con altre realtà è una sconfitta
certa.
Nettamente Contrarie alla legge anche Legambiente, WWF e
Associazione italiana agricoltori biologici (AIAB), che sul testo
hanno fatto pervenire una nota.
Non siamo contrari ai miglioramenti di tipo genetico, ma
riteniamo che la scienza debba dare indicazioni anche sulla
sicurezza - ha affermato il rappresentante della Confederazione
italiana agricoltori. La legge detta principi, ma è molto
lacunosa in merito alla coesistenza in questa regione dove la
proprietà è molto frazionata. Meglio fare prima un comitato
tecnico scientifico che predisponga un documento con i contributi
più ampi per offrire alla politica elementi per scelte importanti
per la vita dell'agricoltura.
Per l'associazione agricoltori Kmecka Zveza le aree periferiche e
marginali sono meno interessate agli OGM e più alle peculiarità
del territorio. Pensando al percorso della legge, l'auspicio è
che sia rivista in un comitato tecnico scientifico e che,
comunque, per aree che puntano su prodotti di nicchia sia
prevista la possibilità di scegliere, non aprendo a queste
colture che potrebbero svalorizzare produzioni di altro pregio.
Da parte dell'esponente del Collegio dei periti agrari, che ha
posto l'accento sugli aspetti della certificazione e sulla la
richiesta che viene dal mondo della distribuzione per prodotti
senza OGM (OGM free), è stata evidenziata l'importanza che la
norma riesca a contemperare gli interessi e che il comitato sia
davvero espressione del mondo tecnico e scientifico. L'invito
infine a continuare con la ricerca, valorizzando tutti i centri
presenti nella regione.
Successivamente sono intervenuti i consiglieri Ciani e Santin
(PdL), Pupulin e Della Mea (PD), Tesolat e Venier Romano (UDC),
Antonaz (SA-PRC), Agnola (IdV-Citt) e Asquini (Misto) per
chiarimenti e approfondimenti. Infine, il presidente Franz,
sottolineando la delicatezza della materia sotto il profilo
etico, scientifico ed economico, ha assicurato l'impegno ad
approfondire tutti gli aspetti, sia sulle tematiche agrarie che
del modello di sviluppo ecosostenibile nel suo complesso.
(immagini tv)