III Comm: audizione Fondazione bambini e autismo Onlus di PN
(ACON) Trieste, 12 nov - MPB - Due centri riabilitativi, uno
diagnostico, uno diurno e residenziale, uno formativo e uno
lavorativo per adulti: questa l'articolazione della Fondazione
bambini e autismo Onlus di Pordenone, realtà operante dal 1998,
riconosciuta dal ministero della Sanità e la cui attività
consiste nella presa in carico globale delle persone con autismo:
48 complessivamente, di cui 36 dalle province del Friuli Venezia
Giulia e 12 da fuori regione, oltre ad altri 25 a Parma in
convenzione con l'AUSL di quella città.
Il presidente Cinzia Raffin e il direttore Davide Del Duca hanno
fatto il punto della situazione alla III Commissione consiliare,
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), illustrando il campo
d'azione ed evidenziando sia traguardi altamente positivi, nel
panorama italiano ed europeo, sia criticità dovute essenzialmente
al fatto che, pur rientrando nel piano sanitario della Regione e
nella rete dei servizi di riabilitazione del Friuli Venezia
Giulia, la Fondazione non ha indicazione certa degli introiti,
quanto a tempi ed entità delle erogazione delle risorse, cosa che
limita la programmazione.
Valutazioni diagnostiche e funzionali anche precoci, già a 18
mesi di età, parent traing, riabilitazione, assistenza e
affiancamento scolastico; attività residenziale per sollevare le
famiglie dal carico dell'accudire la persona autistica e attività
lavorativa per gli adulti, ma pure servizi di residenzialità
temporanea, anche con esperienze di convivenza con normodotati,
per preparare le persone autistiche ad affrontare la vita quando
i genitori non ci saranno più; inoltre, attività di formazione,
consulenza, ricerca scientifica con diversi atenei, sulla base
dei 378 casi trattati.
Nell'insieme, una rete di servizi unica in Italia, secondo un
modello certificato sia sul piano della gestione che su quello
scientifico e che può contare sul lavoro di 23 dipendenti, 4
consulenti, 9 collaboratori, 5 borsisti e 20 volontari.
E' nata così l'Officina dell'arte, i cui prodotti sono di alta
qualità: non un contenitore, un semplice centro diurno ove la
persona è assistita, ma un luogo dinamico aperto al territorio,
ove la persona costruisce la sua giornata e dove si dà corpo
all'idea di piena dignità del lavoro, che può essere anche
venduto. Il centro è finanziato dalla Regione, ma per facilitare
i fruitori dal punto di vista logistico la Fondazione ha avviato
un progetto di foresteria, denominato "Vivi la città", che sarà
presentato proprio il 20 novembre a Pordenone e che consentirà
residenze temporanee.
A una famiglia di una persona con autismo che risieda in Friuli
Venezia Giulia e che si rivolga alla Fondazione viene offerto un
percorso diagnostico, visite ed esami sistematici e periodici, la
presa in carico settimanale intensiva di sei ore, l'intervento
con la scuola, periodici parent training individuali e di gruppo
e - se l'utente è adulto - il progetto di vita e l'inserimento,
eventualmente, nel centro lavorativo e in quello di
residenzialità temporanea.
Ma proprio perché la Fondazione si propone come opportunità per
seguire in maniera longitudinale la vita della persona e punta a
garantire un'alta e costante qualità del servizio, Raffin e Del
Duca - rispondendo alle domande dei consiglieri, in particolare
Sergio Lupieri (PD) e Franco dal Mas (PdL)- hanno evidenziato
l'importanza dell'introduzione di una norma che dia stabilità
istituzionale ed economica alla Fondazione, almeno per tre anni,
e l'indicazione nel Piano sanitario che i suoi servizi fanno
parte della rete regionale dei servizi di riabilitazione, con
l'accreditamento nel sistema delle aziende sanitarie, per venire
incontro alle esigenze degli utenti anche di altre regioni.
Infine è stata sottolineata, in sintonia con i consiglieri, la
necessità di creare anche in Friuli Venezia Giulia, come già in
altre regioni, un osservatorio dell'autismo.
(immagini tv)