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CR: Finanziaria 2010, relatore maggioranza Valenti (8)

15.12.2009
15:26
(ACON) Trieste, 15 dic - DT - Questa relazione non può che iniziare ricordando la congiuntura negativa nella quale ci troviamo, è la più forte recessione dal Dopoguerra. Parla così all'Aula Gaetano Valenti, relatore di maggioranza per il Pdl sulla Finanziaria 2010.

La forte propensione all'esportazione ci ha messo maggiormente in difficoltà rispetto alle altre regioni forti nordorientali. Così la recessione, con tutto ciò che ne deriva, ha portato nel 2009 a una forte riduzione della crescita economica, con un tasso negativo del PIL del 4,6%. Tutto ciò non poteva non ripercuotersi nella perdita di posti di lavoro e in un gettito fiscale che segna un meno 10%.

Tutto questo ha dato la spinta per una nuova politica delle entrate, che ci ha visto impegnati a far confluire in regione le ritenute d'imposta del pubblico e privato che prima non lo erano. Una partita di giro che vale 110 milioni di euro, aggiungendo i dipendenti della scuola, delle forze dell'ordine, dei ministeri e Agenzie fiscali, della magistratura.

A lavori in corso un'ulteriore sorpresa, la diminuzione dell'acconto d'imposta di novembre che differisce al 2010 circa 50 milioni di euro di entrate per la Regione. Per questo, per attenuare la contrazione delle entrate, viste le spese di investimento del bilancio 2009, l'ammontare del debito è aumentato di 112 milioni rispetto all'anno scorso raggiungendo i 225 milioni di euro.

Quindi, l'ammontare delle risorse regionali (al netto delle risorse vincolate) disponibili per il 2010 risulta pari a poco più di 4.390 milioni di euro (erano 4.590 nel 2009).

In uno scenario di crisi e con il decremento importante delle entrate si è scelto prioritariamente di mettere in sicurezza la sanità, liberando risorse superiori del 2% rispetto a quelle dell'anno precedente, garantendo adeguati finanziamenti all'edilizia sanitaria e al rinnovo delle attrezzature con 72 milioni in conto capitale e 16,2 milioni di leasing. Senza dimenticare i 90 milioni per il nuovo ospedale di Pordenone.

Confermato l'impegno a favore delle politiche per la famiglia e della protezione sociale: 17 milioni per la Carta famiglia, ulteriori 15 milioni per gli asili nido (destinati a finanziare i Comuni e a coprire i contributi erogati alle famiglie per l'abbattimento delle rette), c'è poi - in accordo con la presidenza del Consiglio dei ministri - una nuova linea di spesa in favore delle famiglie numerose con 4 o più figli, mentre per la protezione sociale ci sono 12 milioni di euro in più a sostegno delle disabilità, il Fondo di solidarietà (ex Fondo per la povertà) è stato implementato con 4 milioni di euro e altri 4,6 milioni sono stati aggiunti per abbattere le rette delle case di riposo.

Si afferma poi l'importanza strategica delle infrastrutture, confermando il Piano finanziario del 2009 implementato con 14 milioni per un totale di 147 milioni: garantite le risorse per il trasporto pubblico locale (122 milioni) ed è previsto pure un finanziamento straordinario di 3 milioni per il miglioramento dei collegamenti ferroviari per Roma e Milano.

Continua la politica di sostegno al mondo del lavoro, con particolare attenzione a chi è temporaneamente privo di occupazione; a questo riguardo viene attivato un nuovo finanziamento di 2,5 milioni per i lavori di pubblica utilità e si rifinanzia il pacchetto anticrisi con 12,4 milioni.

Per quel che concerne l'università, per il 2010 è stato salvaguardato il trend storico. Parliamo di 5,242 milioni con ulteriori 16,6 per gli investimenti. Previsti minori contributi (come quelli del 2008, in pratica) per i consorzi universitari di Gorizia e Pordenone. Per il diritto allo studio, con l'intervento regionale di 9,12 milioni più quello statale, c'è un incremento rispetto al 2009 del 7% (in tutto 16,9 milioni).

Attività produttive. Qui ogni intervento si realizza attraverso gli strumenti già predisposti dalla legge anticrisi: viene di fatto ampliata la potenzialità di intervento dei Fondi di rotazione e rifinanziato il Fondo artigianato a sostegno delle aziende in crisi, si congelano per un anno le rate di rientro ai Fondi di rotazione, si garantiscono 5 milioni di incentivi alle imprese tramite le Camere di commercio e 10 milioni al Fondo di investimento territoriale, oltre ai 13,5 per la ricerca applicata all'innovazione tecnologica e ai 9 destinati al Fondo sviluppo delle PMI.

Data la sensibile contrazione delle risorse (bilanciata però dall'imminente attivazione dei bandi UE), il turismo viene finanziato con 4,9 milioni per progetti mirati di promozione turistica e con 4,8 per la promozione integrata del sistema economico regionale.

Alcune norme tendono invece a razionalizzare il settore, è il caso del sistema fieristico regionale, la cui cabina di regia nella gestione dei finanziamenti viene avocata alla Direzione attività produttive, mentre a coordinare le Pro Loco sarà la Turismo FVG.

Per l'ambiente e i lavori pubblici vengono stanziati più di 4 milioni per opere idrauliche e per gli alvei dei corsi d'acqua, smobilizzati i fondi del terremoto per 1,5 milioni a favore dei centri storici rientranti nelle zone colpite dal sisma, si istituisce il Fondo manutenzioni ordinarie a favore delle ATER dotandolo di 6 milioni. Ancora: ci sono 6 milioni per interventi pubblici nei centri minori, borghi rurali e piazze, un milione per il potenziamento delle fonti energetiche rinnovabili, e 4 per gli interventi di manutenzione straordinaria sulla prima casa (messa a norma degli impianti e risparmio energetico).

Anche gli Enti locali, in virtù delle quote di compartecipazione sulle entrate dello Stato, si sono trovati 36 milioni in meno: a ogni modo sono rimasti inalterati il Fondo ordinario spettante ai Comuni, gli stanziamenti per la copertura degli oneri relativi al comparto unico e l'incentivazione per l'esercizio associato di funzioni. In più, per venire incontro proprio al sistema delle Autonomie locali, nel 2010 si elimina la compartecipazione al conguaglio negativo per le minori entrate.

Se queste sono state le priorità, c'è chi ha dovuto subire dei tagli, anche dolorosi. E' il caso delle attività ricreative e sportive (anche se si sono mantenuti gli investimenti per l'impiantistica sportiva e vengono garantiti i contributi per le manifestazioni ad alto livello) e dell'agricoltura (in questo caso messi in sicurezza i finanziamenti del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, più di 8 milioni, si è rifinanziato il Fondo di rotazione specifico per 1 milione, 6 i milioni per le opere di bonifica, incrementati di 4 milioni i trasferimenti all'ERSA, iscritto il finanziamento statale di 4 milioni per la promozione del Friulano).

Tagli infine pure a istruzione, formazione e cultura, dove il finanziamento è passato dai 129,8 milioni del 2009 agli 86,4 di questa Finanziaria. La scelta fatta è stata quella di salvaguardare l'istruzione e il diritto allo studio mantenendo invariate le risorse; a pagare di più è stata la cultura, con tagli del 25% ai teatri e del 10% agli enti partecipati dalla Regione, mentre per le tabelle si prevede un possibile recupero negli importi.

(segue)