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Citt: Alunni Barbarossa, no allo stop della Trieste-Divaccia

13.01.2010
14:43
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/DT - "Il governo sarebbe pronto a lasciar decadere l'accordo di cofinanziamento della Trieste-Divaccia anche su pressione della Regione". Lo riferisce il consigliere regionale dei Cittadini Stefano Alunni Barbarossa che ha appreso la notizia dalla stampa slovena, più precisamente dal "Dnevnik" di Lubiana.

"La notizia - precisa Alunni Barbarossa - fa riferimento alle dichiarazioni, molto gravi, che il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli avrebbe espresso in occasione del vertice italo-sloveno di Brno. Secondo l'esponente del nostro governo la Trieste-Divaccia non è una priorità".

Il consigliere dei Cittadini, però, non è dello stesso avviso e anzi auspica che ciò non corrisponda al vero poiché il collegamento con Divaccia, porzione transfrontaliera del Corridoio ferroviario europeo ad alta velocità che unirà Lione al confine ungherese-ucraino, oltre a rappresentare un tassello fondamentale per il porto di Trieste ed essere volano di sviluppo, scongiurerebbe la marginalizzazione del sistema-Friuli Venezia Giulia.

Alunni Barbarossa ha perciò deciso di interpellare la Giunta per conoscere le sue valutazioni e per chiedere un intervento urgente nei confronti del Governo, che dovrebbe esprimersi con rapidità, fornendo le necessarie certezze sulla realizzazione della tratta italo-slovena della Tav. L'esecutivo regionale dovrebbe perciò impegnare il Governo a chiudere l'accordo con Lubiana - su un tracciato peraltro condiviso - già in occasione della prossima conferenza intergovernativa Italia-Slovenia in programma a fine mese.

Sembrano però tardive le dichiarazioni dell'assessore ai Trasposti Riccardo Riccardi, che ribadiscono l'interesse regionale all'opera e l'avvio, da parte della commissione intergovernativa Italia-Slovenia, di uno studio sull'ipotesi di un tracciato alto sul Carso per il collegamento con Divaccia. Inoltre, va ricordato come il tracciato alto (condivisibile e preferibile rispetto all'ultima proposta) riprenda il percorso della rete ferroviaria esistente sull'asse Ronchi-Aurisina-Opicina-Divaccia, bypassi il capoluogo giuliano e lasci quindi irrisolto il problema rappresentato dall'indispensabile collegamento dei porti di Trieste e Capodistria.

Il rischio - conclude Alunni Barbarossa - è che questa fase supplementare di studio si protragga nel tempo e giunga a conclusione troppo tardi rispetto alle scadenze europee, mettendo a rischio la cantierabilità effettiva del collegamento italo-sloveno da considerarsi vitale e urgentissimo per lo sviluppo dell'intera regione.