V Comm: partecipazione a consultazione Commissione europea
(ACON) Trieste, 26 gen - ET - La V Commissione consiliare,
presieduta da Roberto Marin (Pdl), ha discusso alcune risposte ai
quesiti posti dalla Commissione europea nel Libro verde relativo
al diritto di iniziativa popolare.
Il diritto, una nuova forma di partecipazione dei cittadini alla
politica europea, è stato introdotto dal trattato di Lisbona,
entrato in vigore l'1 dicembre 2009 e consente ai cittadini
provenienti da un numero significativo di Stati membri - e in
numero minimo di un milione - di rivolgersi direttamente alla
Commissione europea per chiederle di presentare un'iniziativa di
loro interesse in un settore di competenza dell'UE. Prima che i
cittadini possano iniziare a esercitare questo diritto, occorre
fissare alcune norme e procedure fondamentali in un'apposita
normativa. La Commissione europea ha dunque avviato una vasta
consultazione pubblica per raccogliere il parere di tutte le
parti interessate su come tale diritto d'iniziativa dovrebbe
funzionare. La Commissione consiliare, competente anche per i
rapporti con la Comunità europea, ha così contribuito a questa
importante fase di formazione del diritto comunitario.
Nel loro intervento, Roberto Marin e Franco Iacop (PD) hanno
concordato su molte delle linee principali: i cittadini
proponenti devono appartenere ad almeno un terzo degli Stati
membri, la proposta deve esporre solo i temi principali e non già
la proposta di legge stessa. Opportuno anche un determinato
livello di requisiti procedurali comuni, un limite temporale per
la raccolta firme pari a un anno, così come obblighi di
trasparenza sugli aiuti e sostegni che le iniziative ricevono. Il
termine entro cui la proposta dovrebbe essere esaminata, secondo
la V Commissione, deve essere di 6 mesi, così come andrebbero
introdotte norme che evitino la sovrapposizione delle iniziative.
Diverse le opinioni sull'età degli aventi diritto a sottoscrivere
un'iniziativa popolare. Per Iacop i firmatari dovrebbero avere
almeno 18 anni, mentre Marin ha avanzato la proposta di far
accedere anche ragazzi più giovani, in modo da avvicinarli
materialmente all'attività della UE. Secondo Marin i cittadini
potrebbero sostenere un'iniziativa anche on line, mentre per
Iacop ciò renderebbe difficoltosa la procedura di formalizzazione
delle firme. Differenti anche le visioni sul numero minimo di
cittadini di un singolo Stato che sottoscrivono la proposta. Se
per Marin lo 0,2% è sufficientemente rappresentativo, per Iacop
l'1%, vista l'esiguità di certi Stati membri, sarebbe il limite
minimo più indicato.
All'inizio della seduta, il presidente Marin ha comunicato che
l'audizione con il presidente Renzo Tondo sul federalismo fiscale
e sugli indirizzi della riforma delle autonomie locali si
svolgerà mercoledì 10 febbraio, mentre si terrà il 22 febbraio
l'incontro con la Commissione paritetica per le norme di
attuazione dello statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia.
(immagini tv)