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V Comm: partecipazione a consultazione Commissione europea

26.01.2010
18:08
(ACON) Trieste, 26 gen - ET - La V Commissione consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl), ha discusso alcune risposte ai quesiti posti dalla Commissione europea nel Libro verde relativo al diritto di iniziativa popolare.

Il diritto, una nuova forma di partecipazione dei cittadini alla politica europea, è stato introdotto dal trattato di Lisbona, entrato in vigore l'1 dicembre 2009 e consente ai cittadini provenienti da un numero significativo di Stati membri - e in numero minimo di un milione - di rivolgersi direttamente alla Commissione europea per chiederle di presentare un'iniziativa di loro interesse in un settore di competenza dell'UE. Prima che i cittadini possano iniziare a esercitare questo diritto, occorre fissare alcune norme e procedure fondamentali in un'apposita normativa. La Commissione europea ha dunque avviato una vasta consultazione pubblica per raccogliere il parere di tutte le parti interessate su come tale diritto d'iniziativa dovrebbe funzionare. La Commissione consiliare, competente anche per i rapporti con la Comunità europea, ha così contribuito a questa importante fase di formazione del diritto comunitario.

Nel loro intervento, Roberto Marin e Franco Iacop (PD) hanno concordato su molte delle linee principali: i cittadini proponenti devono appartenere ad almeno un terzo degli Stati membri, la proposta deve esporre solo i temi principali e non già la proposta di legge stessa. Opportuno anche un determinato livello di requisiti procedurali comuni, un limite temporale per la raccolta firme pari a un anno, così come obblighi di trasparenza sugli aiuti e sostegni che le iniziative ricevono. Il termine entro cui la proposta dovrebbe essere esaminata, secondo la V Commissione, deve essere di 6 mesi, così come andrebbero introdotte norme che evitino la sovrapposizione delle iniziative.

Diverse le opinioni sull'età degli aventi diritto a sottoscrivere un'iniziativa popolare. Per Iacop i firmatari dovrebbero avere almeno 18 anni, mentre Marin ha avanzato la proposta di far accedere anche ragazzi più giovani, in modo da avvicinarli materialmente all'attività della UE. Secondo Marin i cittadini potrebbero sostenere un'iniziativa anche on line, mentre per Iacop ciò renderebbe difficoltosa la procedura di formalizzazione delle firme. Differenti anche le visioni sul numero minimo di cittadini di un singolo Stato che sottoscrivono la proposta. Se per Marin lo 0,2% è sufficientemente rappresentativo, per Iacop l'1%, vista l'esiguità di certi Stati membri, sarebbe il limite minimo più indicato.

All'inizio della seduta, il presidente Marin ha comunicato che l'audizione con il presidente Renzo Tondo sul federalismo fiscale e sugli indirizzi della riforma delle autonomie locali si svolgerà mercoledì 10 febbraio, mentre si terrà il 22 febbraio l'incontro con la Commissione paritetica per le norme di attuazione dello statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia.

(immagini tv)