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III Comm: sanità, ass. Kosic e Garlatti e consiglieri (2)

16.02.2010
16:26
(ACON) Trieste, 16 feb - DT - Non ci sarà un altro Piano ma solo alcune esplicitazioni. Lo ha ribadito l'assessore alla Salute Vladimir Kosic davanti alla III Commissione ricordando poi come il Piano non sia interamente sostitutivo del precedente, su alcuni temi specifici (come la prevenzione e la sicurezza sul lavoro) rimane vigente quello che c'è già. In questi anni abbiamo spostato molte risorse sul territorio, eppure abbiamo registrato una crescita esponenziale nella difficoltà a intercettare i bisogni. E poi: l'aumento del personale dal 2007 al 2009 è stato costante, nel 2007 di 316 unità, di 311 nel 2008 e di 415 nel 2009.

Dati e numeri specificati dall'assessore al Personale Andrea Garlatti. Nel 1994 erano 9.151 i posti letto, 288 mila i ricoveri, e 19.555 le unità di personale: a fine 2008 i posti letto erano 5.337, i ricoveri 207 mila, costanti le prestazioni ambulatoriali (dai 17 milioni di quindici anni fa ai 17 milioni 394 mila del 2008), e un personale pari a 20.191 nel 2008. Un incremento di un migliaio di unità, dunque. Scopo della norma in Finanziaria non è di bloccare le assunzioni, piuttosto è stato spostato il livello di autonomia: esiste un automatismo sulla possibilità di assumere da parte delle Aziende fino a una certa percentuale, il 40%, oltre c'è la regia centrale della Direzione della Salute. E un tanto per garantire l'equa distribuzione sul territorio delle risorse umane.

Infine, gli interventi dei consiglieri. Per Franco Dal Mas (Pdl) bisogna osare perché la riforma sociosanitaria è necessaria, il sistema deve avere il governo della spesa, guai a rimanere sulle barricate, politica e sindacati, in un momento così difficile.

Secondo Sergio Lupieri (PD) la norma sul personale della Finanziaria penalizza fortemente la sanità regionale. Serve il quadro della pianta organica del personale, capire quanti sono andati in pensione, quanti part-time, quanti non sono idonei, non basta il numero delle immissioni.

I numeri portati da Garlatti non reggono, ha sostenuto Stefano Pustetto (SA-SEL), è cambiata la complessità dell'intervento sul paziente, la sanità non va interpreta in termini ragionieristici. Scarichiamo sul direttore generale responsabilità che appartengono alla politica, alla Direzione.

(immagini tv)

(segue)