News


III Comm: esaurito dibattito su modifiche norme famiglia

10.03.2010
14:46
(ACON) Trieste, 10 mar - DT - Discussione generale in III Commissione consiliare (presidente Giorgio Venier Romano, UDC) sul disegno di legge della Giunta che va a modificare il sistema dei servizi per la prima infanzia e la Carta famiglia.

Ad aprire il dibattito Annamaria Menosso (PD), che ha ricordato come nella passata legislatura si era voluto offrire un aiuto concreto ai genitori, mentre ora l'eliminazione di un elemento che era di inclusione e universalità come la genitorialità a favore della famiglia intesa in senso stretto limiterà gli effetti del provvedimento. Serve inoltre una più forte programmazione con i Comuni e i distretti sociosanitari. Attenzione al requisito della residenza: l'anno è il discrimine oltre il quale non si può andare.

Puntuali le critiche al provvedimento di Franco Codega, PD. Basta l'autocertificazione perché una struttura possa partire: ci sembra azzardato, si tratta di una deregulation, e così è sul fronte delle competenze del personale. In questo modo vengono depotenziate le garanzie di professionalità dei servizi. Per quanto concerne il concetto di famiglia, forse sarebbe più giusto discutere di nucleo familiare. Il matrimonio deve rimanere una scelta individuale.

Mi piacerebbe che la Regione si dotasse di una norma sulla persona, ha sostenuto Franco Dal Mas, del Pdl. Il sistema sociale sia rivolto ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, porre l'accento su una famiglia così come intesa dalla Costituzione è cosa vecchia, non più rappresentativa della società moderna. E visto che le risorse sono poche, è chiaro che vanno solo lì. Invito pertanto l'assessore a considerare un sistema integrato di interventi che ponga in primo piano l'individuo.

La necessità di orientare certi istituti, la ridefinizione di standard organizzativi, ha aggiunto Sergio Lupieri del PD, e la semplificazione delle procedure per l'apertura di asili nido, tutto ciò è condivisibile. Ma in questo disegno di legge viene data la priorità a chi è sposato, questa legge lascia fuori moltissime coppie. Ogni ragionamento sul sistema sociale di questa maggioranza è indirizzato più sull'esclusione che sull'inclusione.

L'assessore deve rappresentare tutte le famiglie, mi sembra invece che con questa norma si riportino le lancette dell'orologio indietro, è stato il commento di Stefano Pustetto (SA-SEL). Togliamolo questo passaggio, sembra che vogliamo costringere le coppie a sposarsi per poter beneficiare dei contributi. La sburocratizzazione va bene, ma non dobbiamo correre il rischio di avere strutture inadeguate e persone impreparate.

Argomenti ripresi anche da Piero Colussi, dei Cittadini. Gli obiettivi (la semplificazione, il miglioramento dell'offerta) sono condivisibili - ha annotato - eppure temiamo che questa deregulation abbassi eccessivamente la qualità dei servizi erogati (come accadrà sui titoli di studio degli operatori), e c'è la questione l'avvio delle nuove strutture, serviranno dei controlli. Al centro dell'azione deve rimanere il servizio pubblico, nulla in contrario sulla sussidiarietà, ma la garanzia della qualità la dà il pubblico.

L'attenzione del legislatore deve nascere dai bisogni del soggetto, la vera discriminante è la condizione economica non il modello di famiglia o la residenzialità, ha sostenuto Enio Agnola, di Idv. Vanno riformulati questi aspetti nel progetto di legge. Via libera alla semplificazione a patto che i controlli vengano effettuati in tempi brevi.

Abbiamo ritenuto che l'impianto normativo avviato nel 2005 avesse bisogno di una correzione di rotta, ha dichiarato l'assessore alle Politiche per la famiglia Roberto Molinaro. Che non vuol dire annullare quanto fatto, ma consentire di rimuovere alcuni vincoli che hanno rallentato un procedimento di crescita dei servizi per l'infanzia in Friuli Venezia Giulia. I titoli studio abrogati? Non è che tutti i servizi integrativi debbano possedere gli stessi requisiti, e comunque verrà attenuata quella cancellazione. Nessuna volontà di deregulation, quindi, né di non proseguire un percorso di qualità.

Una volta adeguata la presenza degli asili nido sul territorio - ha aggiunto Molinaro - l'obiettivo è di spostare la contribuzione dal sostegno al funzionamento alla risorsa che può utilizzare direttamente la famiglia. La famiglia intesa come coppia sposata è un principio che abbiamo tradotto dalla Costituzione, che non comporta l'esclusione, i minori verranno tutelati senza distinzione. E comunque - ha concluso Molinaro - non possiamo puntare unicamente sugli asili nido, servono servizi integrativi e sperimentali per aumentare la quantità delle strutture, così come prevede l'UE con il suo programma di riforme Lisbona 2010.

Esaurito il dibattito, l'Ufficio di presidenza ha calendarizzato l'esame del testo per il 13 aprile.

(immagini tv)