Gabrovec e Kocijancic con iscritti Istituto ladino Cortina
(ACON) Trieste, 23 apr - DT - Sono venuti dal Veneto a Trieste
per osservare sul campo come viene attuata in Friuli Venezia
Giulia la 482, legge statale del 1999 che tutela le minoranze
linguistiche storiche come gli sloveni, e come loro, ladini
dell'alta provincia di Belluno in visita al Consiglio regionale.
A ricevere i 21 iscritti dell'Istitut Cultural Ladin "Cesa de
Jan", associazione culturale nata proprio per valorizzare questa
parlata nei Comuni "storici" di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo
del Col di Lana e Colle Santa Lucia, i due consiglieri sloveni
Igor Gabrovec e Igor Kocijancic.
"C'è la 482, c'è la 38 del 2001 (disegnata specificatamente sulla
comunità slovena), ma più in generale la Costituzione italiana
prevede la tutela delle minoranze, ha spiegato Gabrovec. Certo la
realtà slovena è molto differente, ad esempio dall'Alto Adige;
spesso la tutela, seppur sancita, rimane sulla carta. Viviamo in
un territorio in cui non sempre si è considerato importante
garantire le minoranze. Oggi, però, le cose stanno cambiando: la
crescita culturale, l'allargamento dell'UE, l'adesione della
Slovenia stessa al sistema comunitario, sono tutti processi per
cui Lubiana sta iniziando a essere considerata una capitale
vicina, e non antagonista. La logica del diritto all'ignoranza
piuttosto che al bilinguismo non ha più senso di esistere", ha
concluso Gabrovec.
Più incentrato sul sostegno economico alla minoranza slovena
l'intervento di Kocijancic. "La Regione stornava direttamente,
con fondi propri, alla nostra comunità 240 mila euro all'anno.
Oggi, ha sottolineato, quel canale contributivo è stato
totalmente azzerato".