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Ballaman come Tutore minori su campagna contro omofobia

18.05.2010
12:01
(ACON) Trieste, 18 mag - COM/AB - Il presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia Edouard Ballaman, al quale fa riferimento l'Ufficio del Tutore dei minori, interviene sulla campagna pubblicitaria realizzata per la Giornata mondiale contro l'omofobia.

"In veste di Tutore pubblico dei minori mi è stato formalmente chiesto dal consigliere Ciani di analizzare la campagna pubblicitaria realizzata in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia.

Intervengo non in merito al contenuto, ma sottolineo la forma non mirata con la quale la campagna è stata realizzata.

Il problema del rapporto tra comunicazione e giovani, e minori di età, è un problema delicato, complicato e vasto, come è altrettanto complicato il problema della tutela dei minori di età nell'era della comunicazione: le immagini dai giornali o dagli schermi di televisione e cinema colpiscono letteralmente di continuo ognuno di noi.

Due sono i pensieri principali:

Prima di tutto questa campagna non tiene conto delle diverse categorie di target che raggiunge. Per strada cammina la persona adulta, che potrà fare le sue personali riflessioni guardando quelle immagini, ma per strada camminano, e guarderanno quelle immagini, anche persone che ancora adulte non sono e che quindi non posseggono in maniera completa gli strumenti interpretativi di maturità, psicologici e culturali che permettano loro di comprendere il reale messaggio contenuto nelle immagini stesse. Non c'è in loro, data l'età anagrafica, ancora la preparazione adeguata per interpretare nel modo giusto queste immagini. In fondo penso che il messaggio stesso dei creatori della campagna venga meno, perchè se una cosa non è spiegata nel modo giusto, a fallire è lo stesso obiettivo che ci si era prefissi di ottenere.

Il secondo punto è che la famiglia, ma anche la scuola, in questa situazione si trovano sole a dover gestire l'argomento, magari anche un po' impreparate o in un momento nel quale non ritenevano di voler affrontare un tema così delicato.

Ritengo per questi motivi che il risultato, nei confronti dei minori, sia una comunicazione eccessivamente aggressiva e mal congegnata".