Consiglieri e assessore Savino ricevono delegazione tabaccai
(ACON) Trieste, 07 giu - DT - "La nostra pazienza è finita, ci
sono famiglie che non hanno più reddito". Hanno lanciato un
appello accorato i tabaccai aderenti alla FIT ai consiglieri
regionali che hanno incontrato a Trieste, nel palazzo
dell'Assemblea. Ma non si sono soltanto lamentati, hanno avanzato
anche delle richieste per risollevarsi da una concorrenza,
soprattutto slovena, che li sta mettendo in ginocchio.
"Vorremmo riprendere il tavolo di lavoro con la Regione - ha
affermato Marco Pesce, componente dell'esecutivo della FIT - e
verificare la possibilità che ci venga riconosciuto l'agio
compensativo, come ha fatto la Francia. Poi chiediamo un sostegno
economico per l'implementazione della rete informatica che ci
permette di erogare diversi servizi ai cittadini: incassiamo i
ticket, l'ICI, le tasse locali, le multe. Altre Regioni, ad
esempio Lombardia, Liguria e Toscana, l'hanno fatto. Infine,
dobbiamo pensare a un processo di riconversione delle
tabaccherie: non possiamo vivere solo di sigarette e giochi, che
sono in calo così come i francobolli. Noi e le farmacie siamo gli
unici negozi di quartiere rimasti, la politica non può
sottovalutare questa funzione sociale".
"Non abbiamo mai chiesto niente, ora non possiamo più tirare
avanti", ha sottolineato Gianni Rocco, presidente FIT di Trieste.
Infatti: dieci anni fa si vendeva un milione di chilogrammi di
tabacco, oggi 200 mila. I dipendenti erano 1800, oggi siamo a
quota 300 per 1200 punti vendita in Friuli Venezia Giulia (e a
Trieste e Gorizia nel 2009 hanno chiuso 20 esercizi).
"La prossima settimana incontrerò il sottosegretario alle Finanze
Alberto Giorgetti e discuteremo di un intervento sulle accise,
questa però è una competenza dello Stato - ha affermato
l'assessore alle Risorse economiche Sandra Savino. Siamo
disponibili a un sostegno sotto un'altra forma, potrebbe essere
destinato proprio all'implementazione dei servizi. Portate un
progetto e lo esamineremo assieme".
E se per Franco Brussa, consigliere del PD, la Giunta ha il
dovere di intervenire "perché la categoria contribuisce ai
trasferimenti dallo Stato alla Regione, ma anche perché i
tabaccai hanno pagato più di tutti il venir meno della zona
franca", per Roberto Asquini, del Gruppo Misto, la crisi del
tabacco è diretta conseguenza di una cattiva applicazione della
norma sui carburanti. E ha anche avanzato due proposte:
intervenire sulla mancata dicitura sanitaria in italiano sui
pacchetti ("dobbiamo sanzionare chi detiene pacchetti chiusi e
nuovi che non evidenziamo i rischi del fumo"), e l'introduzione
di soglie più severe per l'importazione di stecche di sigarette.
Stefano Alunni Barbarossa, dei Cittadini, ha ricordato il suo
ordine del giorno, votato anche dalla maggioranza, presentato in
Finanziaria a sostegno della categoria. "Evidentemente non c'è
stata alcuna assunzione di impegno da parte della Giunta", ha
sottolineato.
"Non sono competenze queste della Regione, ha ribadito Antonio
Pedicini, Pdl. La Regione, come ha fatto, può attivarsi nei
confronti del governo ma c'è anche un problema di
omogeneizzazione di accise sul fronte comunitario".
"La concorrenza sul confine italo-sloveno è tremenda, la
cosiddetta rottamazione (l'accompagnamento verso l'uscita dal
mercato) mi sembra un percorso complicato, bisognerebbe
allargarla anche ad altri settori, l'agio compensativo è la
strada corretta", ha dichiarato Gaetano Valenti, Pdl. Infine,
Igor Kocijancic, della SA, ha precisato come sull'argomento vi
sia un consenso trasversale e un'attenzione costante. "Ora è il
Governo - ha concluso - che deve accorgersi dell'esistenza di
queste nostre zone di confine".
(immagini tv)