III Comm: illustrato pdl su amministratore di sostegno
(ACON) Trieste, 06 lug - DT - Un unico provvedimento, otto
articoli, in cui raccogliere le norme sull'amministratore di
sostegno per dare così un segnale importante per la sua
diffusione, consapevoli che questa figura possa avere un ruolo di
supporto fondamentale alle istituzioni pubbliche e venga incontro
a un'esigenza di domiciliarità da parte delle persone anziane o
in difficoltà. Tutto questo ha spinto, trasversalmente, i
consiglieri del Pdl Piero Camber e Daniele Galasso, della LN
Danilo Narduzzi, dell'UDC Giorgio Venier Romano ed Edoardo Sasco,
e Luigi Ferone dei Pensionati da una parte, e Giorgio Baiutti e
Paolo Menis del PD, e Piero Colussi dei Cittadini dall'altra, a
presentare una proposta di legge condivisa.
"La figura dell'amministrazione di sostegno è stata introdotta a
livello nazionale nel 2004 - ha ricordato il primo firmatario
Piero Camber alla III Commissione (presidente Giorgio Venier
Romano, UDC) - ed è rivolta a quanti, per un'infermità o una
menomazione fisica o psichica, si trovino nell'impossibilità,
anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi.
Destinatari, quindi, anziani non autosufficienti, soggetti con
handicap, malati psichiatrici e terminali, alcolizzati e
tossicodipendenti, per i quali il giudice tutelare nomina una
persona - l'amministratore di sostegno, appunto - che abbia cura
della persona e del suo patrimonio.
E' innegabile - ha aggiunto Camber - che spesso alcune normali e
banali attività del vivere quotidiano costituiscano ostacoli
insormontabili per alcune persone, come il pagamento delle
bollette, operazioni bancarie e postali, oppure la prenotazione
di visite, adempimenti fiscali e burocratici. Spesso la
difficoltà a far fronte a tutto ciò costituisce uno degli
elementi che costringe l'anziano (o la sua famiglia) a optare per
il ricovero in una struttura di accoglienza. Per questo - ha
concluso il consigliere - vogliamo diffondere il più possibile
questa figura tenendo conto della necessità di formare persone
preparate".
I compiti della Regione, a questo punto, sono chiari: raccordarsi
con chi fa parte del sistema sociale pubblico e privato per
informare le famiglie e gli operatori, mettere a disposizione le
esperienze già attive e coordinare quelle nuove, formare,
sensibilizzare, finanziare gli oneri che gli amministratori
dovranno sostenere (ad esempio, c'è l'assicurazione per la
responsabilità civile connessa all'incarico) e i contributi per
chi non sia in grado di sostenere le eventuali spese conseguenti
alla nomina dello stesso amministratore. E poi, la Regione si
impegnerà nel rafforzare la capacità del privato sociale a
occuparsi di consulenza e patrocinio giuridico-legale, nella
dotazione di servizi di supporto e di consulenza al sistema della
protezione giuridica (almeno uno per ambito provinciale), nella
promozione di studi, esperienze e soluzioni per garantire l'uso
di competenze omogenee e qualificate sul territorio. Infine, la
Regione creerà una banca dati informatizzata per giungere un
domani a un vero e proprio osservatorio in Friuli Venezia Giulia.
Tutta questa attività di promozione e supporto spetterà a uno
Sportello istituito all'interno della Direzione salute, la cui
gestione potrà essere affidata a una o più organizzazioni del
privato sociale, mentre non si esclude la possibilità di
organizzarne dei periferici per diffondere meglio e sull'intero
territorio questa figura.
Sempre la Direzione salute terrà l'elenco di chi si dichiarerà
disponibile ad assumere questo tipo di incarico e il registro dei
soggetti del privato sociale interessati (associazioni, enti e
altri organismi con personalità giuridica operanti nell'ambito
della protezione delle persone con ridotta autonomia).
Modalità di rimborso, requisiti di preparazione e formazione
necessari a essere iscritti all'elenco degli amministratori di
sostegno e nel registro dei soggetti del privato sociale verranno
specificati in un regolamento.
(immagini tv)