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III Comm: illustrato pdl su amministratore di sostegno

06.07.2010
16:12
(ACON) Trieste, 06 lug - DT - Un unico provvedimento, otto articoli, in cui raccogliere le norme sull'amministratore di sostegno per dare così un segnale importante per la sua diffusione, consapevoli che questa figura possa avere un ruolo di supporto fondamentale alle istituzioni pubbliche e venga incontro a un'esigenza di domiciliarità da parte delle persone anziane o in difficoltà. Tutto questo ha spinto, trasversalmente, i consiglieri del Pdl Piero Camber e Daniele Galasso, della LN Danilo Narduzzi, dell'UDC Giorgio Venier Romano ed Edoardo Sasco, e Luigi Ferone dei Pensionati da una parte, e Giorgio Baiutti e Paolo Menis del PD, e Piero Colussi dei Cittadini dall'altra, a presentare una proposta di legge condivisa.

"La figura dell'amministrazione di sostegno è stata introdotta a livello nazionale nel 2004 - ha ricordato il primo firmatario Piero Camber alla III Commissione (presidente Giorgio Venier Romano, UDC) - ed è rivolta a quanti, per un'infermità o una menomazione fisica o psichica, si trovino nell'impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Destinatari, quindi, anziani non autosufficienti, soggetti con handicap, malati psichiatrici e terminali, alcolizzati e tossicodipendenti, per i quali il giudice tutelare nomina una persona - l'amministratore di sostegno, appunto - che abbia cura della persona e del suo patrimonio.

E' innegabile - ha aggiunto Camber - che spesso alcune normali e banali attività del vivere quotidiano costituiscano ostacoli insormontabili per alcune persone, come il pagamento delle bollette, operazioni bancarie e postali, oppure la prenotazione di visite, adempimenti fiscali e burocratici. Spesso la difficoltà a far fronte a tutto ciò costituisce uno degli elementi che costringe l'anziano (o la sua famiglia) a optare per il ricovero in una struttura di accoglienza. Per questo - ha concluso il consigliere - vogliamo diffondere il più possibile questa figura tenendo conto della necessità di formare persone preparate".

I compiti della Regione, a questo punto, sono chiari: raccordarsi con chi fa parte del sistema sociale pubblico e privato per informare le famiglie e gli operatori, mettere a disposizione le esperienze già attive e coordinare quelle nuove, formare, sensibilizzare, finanziare gli oneri che gli amministratori dovranno sostenere (ad esempio, c'è l'assicurazione per la responsabilità civile connessa all'incarico) e i contributi per chi non sia in grado di sostenere le eventuali spese conseguenti alla nomina dello stesso amministratore. E poi, la Regione si impegnerà nel rafforzare la capacità del privato sociale a occuparsi di consulenza e patrocinio giuridico-legale, nella dotazione di servizi di supporto e di consulenza al sistema della protezione giuridica (almeno uno per ambito provinciale), nella promozione di studi, esperienze e soluzioni per garantire l'uso di competenze omogenee e qualificate sul territorio. Infine, la Regione creerà una banca dati informatizzata per giungere un domani a un vero e proprio osservatorio in Friuli Venezia Giulia.

Tutta questa attività di promozione e supporto spetterà a uno Sportello istituito all'interno della Direzione salute, la cui gestione potrà essere affidata a una o più organizzazioni del privato sociale, mentre non si esclude la possibilità di organizzarne dei periferici per diffondere meglio e sull'intero territorio questa figura. Sempre la Direzione salute terrà l'elenco di chi si dichiarerà disponibile ad assumere questo tipo di incarico e il registro dei soggetti del privato sociale interessati (associazioni, enti e altri organismi con personalità giuridica operanti nell'ambito della protezione delle persone con ridotta autonomia).

Modalità di rimborso, requisiti di preparazione e formazione necessari a essere iscritti all'elenco degli amministratori di sostegno e nel registro dei soggetti del privato sociale verranno specificati in un regolamento.

(immagini tv)