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PD: Lupieri, la sanità va governata dalla struttura pubblica

30.08.2010
10:03
(ACON) Trieste, 30 ago - COM/AB - La sanità deve essere governata dalla struttura pubblica, se non altro per motivi etici che rispondono ai criteri di solidarietà, universalità ed equità, e le statistiche dimostrano che dove c'è un servizio sanitario pubblico la salute è maggiore. Si tratta di avere un sistema che individui quali sono le prestazioni efficaci e appropriate, e le priorità che indirizzano le allocazioni delle risorse.

L'opinione viene espressa dal consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, che è vicepresidente della III Commissione sanità.

Al di fuori di questi criteri - aggiunge Lupieri - l'uso eccessivo delle prestazioni non solo fa spendere, ma spesso non serve, e talvolta può essere dannoso per la salute stessa del cittadino. D'altra parte è indubbio che la prevenzione e la medicina moderna si fondano principalmente su screening diagnostici basati su esami di laboratorio e strumentali.

Viviamo di più e aumentano le malattie cronico degenerative da controllare e curare, con esami e test diagnostici. Il servizio sanitario regionale pubblico costituito da ospedali e distretti non sempre è in grado di far fronte alla richiesta crescente, che viene quindi necessariamente soddisfatta dal privato. Un privato accreditato, di qualità, pari al servizio pubblico, che viene sempre maggiormente coinvolto nei servizi e che dovrebbe avere un trattamento economico pari al pubblico. Ma così non è, per cui se è vero che i 70 milioni di euro che costituiscono il costo del privato regionale, sono stati fermi negli anni 2007-2008, e nel 2009 hanno avuto un aumento del 3,5%, è altrettanto vero che ora nel 2010 non si può ricorrere sempre più alla struttura privata senza che vi sia un aumento dei costi.

Cresce quindi il ricorso alle strutture private, crescono le spese, ma non crescono i finanziamenti, neanche dello 0,80% ISTAT, a tutt'oggi. La negoziazione regione-privato è ancora aperta e non è certamente pensabile che non vi sia un aumento almeno pari all'aumento che vi è stato per il servizio pubblico, anche se insufficiente.

Il privato, non più del 7% in Friuli Venezia Giulia - conclude Lupieri - deve rientrare nella programmazione socio sanitaria regionale, e per l'incremento dell'utilizzo della sanità privata devono essere previste spese aggiuntive.