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IV Comm: assessore Riccardi su Piano trasporto, mobilità, logistica

21.10.2010
13:05
(ACON) Trieste, 21 ott - ET - La Regione è entrata nel vivo dell'iter di adozione del Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica, illustrandolo alla IV Commissione (presidente Alessandro Colautti del Pdl). A farlo, l'assessore competente Riccardo Riccardi.

Il Piano - ha spiegato Riccardi - è lo strumento che permette alla Regione di pianificare tutto ciò che concerne infrastrutture, trasporto e logistica, dai livelli più complessi fino al trasporto delle persone. È il riferimento per tutti gli interventi infrastrutturali, è parte integrante dello strumento di pianificazione generale regionale, vuole portare maggiore efficienza e competitività al sistema produttivo e si fonda sul principio di sostenibilità e del miglioramento della qualità ambientale.

Il Piano tratta dunque di sviluppo strategico dell'intero sistema attraverso due principali direzioni: il potenziamento delle infrastrutture di trasporto e la promozione della mobilità delle merci e della logistica. Una delle parole chiave è integrazione. Si parla di quella del trasporto, sia esso su strada, o ferroviario, marittimo o aereo e della messa a sistema delle infrastrutture.

Gli obiettivi sono di promuovere il trasferimento delle merci e delle persone nel rispetto dello sviluppo sostenibile e dell'utilizzo di vari mezzi di trasporto, come mezzi su gomma, treni, navi e aerei (l'intermodalità o comodalità); la riqualificazione della rete esistente per rendere più scorrevole il traffico sulle strade; la costituzione di una piattaforma logistica regionale per razionalizzare e meglio organizzare la catena trasporto-stoccaggio-distribuzione garantendo un efficace accesso delle merci sui mercati nazionali e internazionali. Tra gli scopi c'è anche l'evoluzione dei porti, perché siano complementari al sistema, oltre alla creazione di un quadro programmatorio e un sistema di governo complessivo del trasporto e della logistica.

Il Piano dunque, porterà ad azioni e norme di indirizzo e di promozione per il trasferimento modale, agendo sulla mobilità delle persone e delle merci, oltre che sulla logistica. Sarà da qui che deriveranno le regole per i modelli gestionali, organizzativi e di sviluppo, gli atti e le previsioni urbanistici e finanziari, che porteranno a pianificazione e investimenti. Il tutto per collegare le reti stradali e ferroviarie ai nodi della piattaforma: i porti, gli interporti e autoporti e i centri di scambio modale.

Entrando nel concreto, per quanto riguarda le strade, il Piano definisce l'assetto viario regionale e le azioni da attuare sulle rete, riqualificando l'esistente o con nuove realizzazioni. Per quanto riguarda le ferrovie, si definisce la rete di interesse regionale; si stabiliscono i segmenti pertinenti al Corridoio Adriatico-Baltico (la Tarvisio-Udine con diramazione verso Cervignano e i porti di Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro); si acquisisce la direttrice del Corridoio V.

In merito alla piattaforma logistica, il Piano raccorda le reti e i nodi sulle le 4 principali direttrici o centri di flusso: corridoio Est-Ovest (Corridoio V), corridoio Sud-Nord (Adriatico-Baltico), interfaccia esterno (terra-mare) e relazione tra aree produttive e bacini industriali. Fanno parte delle previsioni di piattaforma i 3 porti (Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro), il polo intermodale e l'aeroporto di Ronchi dei Legionari, gli interporti di Cervignano, Fernetti, Gorizia Sant'Andrea, Pordenone e Pontebba. Questi sono i gruppi strutturali per i quali il Piano definisce azioni di valorizzazione con le infrastrutture di collegamento.

Discorso molto simile per gli interporti, per i quali si stabiliscono anche le funzioni prevalenti. A Cervignano il ruolo di retroporto e interporto, così come a Fernetti e Sant'Andrea. Pontebba sarà soprattutto retroporto e Pordenone svolgerà funzioni di distribuzione (distri park) e centro commerciale (ingrosso). Sulla funzione di mobilità delle persone, il Piano individua il sistema delle infrastrutture puntuali e delle reti al servizio del trasporto adeguato a garantire la massima accessibilità del territorio, i centri di intercambio modale, suddivisi in 2 livelli. Al primo si collocano i capoluoghi di Provincia e l'aeroporto, al secondo tutti i comuni dove avviene uno scambio tra ferro-gomma, gomma-acqua, trasporto privato-trasporto pubblico.

Infine, la definizione della funzione di pianificazione e sviluppo che il Piano svolgerà per assistere le azioni previste, si compone nella previsione che la Regione svolga un coordinamento pianificatorio, stipuli intese con le Autorità statali e le società di gestione di porti e interporti, sigli accordi di programma per progetti di cooperazione transnazionale e faccia da cabina di regia. Importante anche la stimolo a ricorrere, in materia di infrastrutture, alla finanza di progetto.

Al termine dell'illustrazione, la IV Commissione ha svolto una serie di audizioni sul Piano. Vi hanno preso parte: il Servizio trasporti della Provincia di Pordenone, Rete Ferroviaria Italiana, Interporto Pordenone, Ferrovie Udine Cividale, ACI, Confartigianato, CISAL, CIGL, UGL, UIL, FILT-CGIL, FIT - CISL, USR - CISL, Federazione regionale piccole e medie industrie, Friul Terminal Gate, Trieste Trasporti spa, Alpe Adria spa, Fondo Ambiente Italiano, Autoservizi SAF, Autoporto di Fernetti, Consorzio sviluppo industriale Monfalcone, Consorzio Aussa Corno, Trieste Marine Terminal, Autovie Venete, associazione spedizionieri Astra, Camera di Commercio Gorizia, Azienda porto Monfalcone, Consorzio industriale Gorizia e SDAG Gorizia.

(foto - immagini tv)