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Pdl: Marin, no a chiusura punto nascite di Gorizia

26.10.2010
11:32
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/RC - "Risulta assolutamente inaccettabile il metodo con il quale abbiamo appreso la chiusura del punto nascite di Gorizia da parte dell'assessore regionale alla Salute Vladimir Kosic, inserito sulle linee di gestione sanitarie 2011. L'argomento era stato oggetto di discussione durante il confronto sul Piano sanitario regionale e già quella volta la proposta fu stoppata in quanto ritenuta inaccettabile, ma soprattutto non suffragata da contenuti di carattere tecnico".

A prendere le distanze dal Piano di riorganizzazione dell'assessore Kosic in merito ai punti nascita, è il consigliere regionale del Pdl Roberto Marin.

Abbiamo appreso della volontà dell'assessore dalla stampa - commenta Marin. Ringraziamo il presidente Tondo che durante la riunione del gruppo di lunedì a Udine ha preso atto delle rimostranze dei consiglieri regionali, bloccando la proposta per affrontarla in una discussione più articolata nella riunione di mercoledì al termine dei lavori del Consiglio.

La sanità isontina, non serve ripeterlo - precisa il consigliere - ha già pagato prezzi politici pesanti a vantaggio di altre realtà regionali ed è impensabile che una città capoluogo sia privata del suo punto nascite. I dati forniti da Kosic sulla natalità di Gorzia fanno comunque riferimento all'anno in cui è stato effettuato il trasferimento nella nuova sede ospedaliera, quindi bisogna chiaramente attendere che la nuova struttura sanitaria vada a pieno regime sull'intero territorio provinciale e non solo.

Certo è che le dichiarazioni dell'assessore, di cui deve assumersi tutte le responsabilità, pesano come un macigno, dato che è inaccettabile che venga dichiarato che non esiste un sufficiente standard di sicurezza, ma nulla si è fatto affinché questo fosse ristabilito - così ancora Marin.

Politicamente pertanto - conclude l'esponente del Pdl - Kosic non dia nulla di scontato in quanto i rappresentanti di questo territorio, dai consiglieri comunali ai consiglieri regionali, su questa vicenda non faranno sconti.