I Comm: Finanziaria 2011, concluso il dibattito (2)
(ACON) Trieste, 30 nov - DT - Una Finanziaria che può essere
migliorata, anche in un periodo di vacche magre come questo. Il
commento è stato di Roberto Asquini (Misto), che ha aperto il
dibattito nel pomeriggio partendo dalla contrattazione
Stato-Regione sulle compartecipazioni INPS: un accordo debole,
nonostante si siano portati a casa 100 milioni permanenti. Ma se
abbiamo queste risorse allora perché aumentiamo la benzina? E'
grave poi che i fondi sugli incentivi per l'acquisto del
carburante siano stati integralmente stornati, bisogna reinserire
queste poste. Ingiustificabile lo sconto IRAP alle banche, lì si
possono recuperare moltissime risorse. Infine, si è operato
debolmente sulle liste di attesa.
Per Igor Kocijancic (SA), sulla partita degli ammortizzatori
sociali in deroga sarà necessario trovare altre risorse perché la
sensazione è che molto prima dell'assestamento primaverile ci
troveremo con grossi problemi occupazionali. Sulla Carta famiglia
ci sono meno risorse perché, ci dice la maggioranza, la platea
non è in crescita ed è una forte contraddizione: evidentemente,
in un periodo di forte crisi ci sono strumenti sottoutilizzati
perché non pubblicizzati. Bisogna fare di più per l'edilizia
sovvenzionata, le piccole e medie imprese, il diritto allo studio
e la cultura.
Su alcuni temi, come la sanità o l'università, è stato lo stesso
presidente Tondo ad annunciare di doverci lavorare ancora, questa
maggioranza quindi - ha sottolineato Mara Piccin (LN) - ha ben
presente le linee guida e gli obiettivi che ha portato avanti
sinora pur con le difficoltà economiche. L'accordo con Roma? Quel
denaro ci ha permesso di chiudere il bilancio. Questa Finanziaria
ha più luci che ombre, ombre che comunque passano in secondo
piano.
Un bilancio che sta a galla, ma che non realizza azioni di
sviluppo economico, sociale e culturale, ha rilevato Gianfranco
Moretton (PD). Senza l'accordo del centrosinistra sulle
compartecipazioni non sareste mai arrivati alla sicurezza di
oggi, eppure vi siete mossi tardivamente nei confronti del
Governo. E non vi siete mossi affatto sul piano delle riforme
(sanità e autonomie locali prima di tutte), noi vi abbiamo
lasciato una situazione di bilancio favorevole, voi lascerete a
chi verrà dopo un disastro.
C'è un dato sotto gli occhi di tutti, ha annotato Maurizio
Salvador (UDC): questa Finanziaria fa emergere come non si
possano sostenere più bilanci pubblici di un certa portata. È
evidente che in futuro dovremo fare scelte dolorose e difficili.
Noi oggi discutiamo di questo provvedimento dovendo avere ben
presente il quadro di riferimento generale, con il federalismo
fiscale che avanza del quale conosciamo i costi ma non i
benefici. E allora poco conta l'eredità del passato.
Si è abbattuto il debito, ma sono aumentate le autorizzazioni
alla spesa per il futuro, bisogna tenere salda la barra del
timone, ha dichiarato Alessandro Corazza (Idv). Non c'è
attenzione verso le politiche giovanili: così non si dà la
possibilità di far nascere nuove imprese che creerebbero
occupazione anche nell'indotto, si ritarda la banda larga, per
non parlare del diritto allo studio messo a rischio dalla legge
di stabilità nazionale. Totalmente assente l'europeismo, non
decollano i fondi comunitari, evidentemente c'è una maggioranza
sorda su questo tema.
A concludere il dibattito, Paride Cargnelutti (Pdl). Dopo lo
spavento dell'anno scorso con il timore di non chiudere il
bilancio, speravo ci fosse un cambio di mentalità. E invece
nulla, sui tagli questa crisi non ci ha insegnato molto. Però là
dove sono stati fatti, c'è stata responsabilità. A questa
Finanziaria comunque mancano le risorse per la casa,
l'agricoltura e le attività produttive.
La Commissione ha iniziato l'esame degli articoli della
Finanziaria 2011 partendo dal 5, che interessa infrastrutture,
trasporti e telecomunicazioni.
(segue)