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I Comm: Finanziaria 2011, concluso il dibattito (2)

30.11.2010
16:56
(ACON) Trieste, 30 nov - DT - Una Finanziaria che può essere migliorata, anche in un periodo di vacche magre come questo. Il commento è stato di Roberto Asquini (Misto), che ha aperto il dibattito nel pomeriggio partendo dalla contrattazione Stato-Regione sulle compartecipazioni INPS: un accordo debole, nonostante si siano portati a casa 100 milioni permanenti. Ma se abbiamo queste risorse allora perché aumentiamo la benzina? E' grave poi che i fondi sugli incentivi per l'acquisto del carburante siano stati integralmente stornati, bisogna reinserire queste poste. Ingiustificabile lo sconto IRAP alle banche, lì si possono recuperare moltissime risorse. Infine, si è operato debolmente sulle liste di attesa.

Per Igor Kocijancic (SA), sulla partita degli ammortizzatori sociali in deroga sarà necessario trovare altre risorse perché la sensazione è che molto prima dell'assestamento primaverile ci troveremo con grossi problemi occupazionali. Sulla Carta famiglia ci sono meno risorse perché, ci dice la maggioranza, la platea non è in crescita ed è una forte contraddizione: evidentemente, in un periodo di forte crisi ci sono strumenti sottoutilizzati perché non pubblicizzati. Bisogna fare di più per l'edilizia sovvenzionata, le piccole e medie imprese, il diritto allo studio e la cultura.

Su alcuni temi, come la sanità o l'università, è stato lo stesso presidente Tondo ad annunciare di doverci lavorare ancora, questa maggioranza quindi - ha sottolineato Mara Piccin (LN) - ha ben presente le linee guida e gli obiettivi che ha portato avanti sinora pur con le difficoltà economiche. L'accordo con Roma? Quel denaro ci ha permesso di chiudere il bilancio. Questa Finanziaria ha più luci che ombre, ombre che comunque passano in secondo piano.

Un bilancio che sta a galla, ma che non realizza azioni di sviluppo economico, sociale e culturale, ha rilevato Gianfranco Moretton (PD). Senza l'accordo del centrosinistra sulle compartecipazioni non sareste mai arrivati alla sicurezza di oggi, eppure vi siete mossi tardivamente nei confronti del Governo. E non vi siete mossi affatto sul piano delle riforme (sanità e autonomie locali prima di tutte), noi vi abbiamo lasciato una situazione di bilancio favorevole, voi lascerete a chi verrà dopo un disastro.

C'è un dato sotto gli occhi di tutti, ha annotato Maurizio Salvador (UDC): questa Finanziaria fa emergere come non si possano sostenere più bilanci pubblici di un certa portata. È evidente che in futuro dovremo fare scelte dolorose e difficili. Noi oggi discutiamo di questo provvedimento dovendo avere ben presente il quadro di riferimento generale, con il federalismo fiscale che avanza del quale conosciamo i costi ma non i benefici. E allora poco conta l'eredità del passato.

Si è abbattuto il debito, ma sono aumentate le autorizzazioni alla spesa per il futuro, bisogna tenere salda la barra del timone, ha dichiarato Alessandro Corazza (Idv). Non c'è attenzione verso le politiche giovanili: così non si dà la possibilità di far nascere nuove imprese che creerebbero occupazione anche nell'indotto, si ritarda la banda larga, per non parlare del diritto allo studio messo a rischio dalla legge di stabilità nazionale. Totalmente assente l'europeismo, non decollano i fondi comunitari, evidentemente c'è una maggioranza sorda su questo tema.

A concludere il dibattito, Paride Cargnelutti (Pdl). Dopo lo spavento dell'anno scorso con il timore di non chiudere il bilancio, speravo ci fosse un cambio di mentalità. E invece nulla, sui tagli questa crisi non ci ha insegnato molto. Però là dove sono stati fatti, c'è stata responsabilità. A questa Finanziaria comunque mancano le risorse per la casa, l'agricoltura e le attività produttive.

La Commissione ha iniziato l'esame degli articoli della Finanziaria 2011 partendo dal 5, che interessa infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni.

(segue)