SA-SEL: Pustetto, perizia super partes per ampliamento Somplago
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/AB - Presa di posizione del
consigliere regionale Stefano Pustetto (SA-SEL) sulle audizioni
in II e IV Commissione sulla proposta di ampliamento della
centrale idroelettrica Edipower di Somplago).
Le criticità emerse sono numerose, di rilievo e interessano sia
l'iter procedurale che la sostanza del progetto, osserva
Pustetto. Per quanto riguarda il primo punto i Comuni hanno preso
le loro decisioni senza sentire né informare la popolazione, la
Regione ha poi rimandato la scelta sul da farsi a Roma e il
ministero ha deciso che non verrà fatta una valutazione
preventiva degli eventuali effetti negativi che la realizzazione
dell'opera comporterà, bensì un monitoraggio a posteriori, cioè
quando il danno sarà conclamato.
Forse più grave - a giudizio di Pustetto - è la sottovalutazione
dei problemi tecnici che riguardano le oscillazioni dei livelli
dei laghi di Cavazzo e di Verzegnis, la tenuta della diga alle
mutate e continue sollecitazioni (sono già presenti delle
microfessurazioni), la stabilità delle sponde del lago, il
rischio interramento delle acque del lago dei tre Comuni, la sua
desertificazione ittica e la possibile scomparsa delle sorgenti
che riforniscono di acqua potabile numeroso comuni limitrofi.
Questo volendo tralasciare gli inconvenienti minori che la
realizzazione dell'opera comporterebbe.
Il dato economico è quello che riserva le maggiori sorprese,
perché gli studi fatti dal comitato evidenziano come l'efficienza
del sistema attuale è di ben 12 volte più conveniente rispetto a
quello che potrebbe dare l'impianto futuro, il cui unico
vantaggio è costituito dai cospicui incentivi statali che la
ditta riceverebbe in base alla legge sulle energie rinnovabili (e
che poi tali non sono).
L'ultima considerazione - conclude Pustetto - è di fatto la più
importante ed è anche quella che bisognerebbe porsi prima della
progettazione di un tale impianto: la nostra Regione ha realmente
questa carenza energetica o si tratta solo di forti interessi
economici di pochi? Considerato che non abbiamo ancora un piano
energetico regionale e che l'industria non vive certamente una
fase di espansione, sono decisamente propenso sposare la seconda
opzione fatta una volta di più sulla pelle delle popolazioni
della Carnia. Sono convinto che l'unico modo serio per fugare
questi importantissimi dubbi sia l'affidamento a un gruppo di
esperti super partes, che diano una valutazione obiettiva del
reale impatto ambientale e dei rischi che la realizzazione dei
questa opera comporterà.