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SA-SEL: Pustetto, perizia super partes per ampliamento Somplago

13.01.2011
17:38
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/AB - Presa di posizione del consigliere regionale Stefano Pustetto (SA-SEL) sulle audizioni in II e IV Commissione sulla proposta di ampliamento della centrale idroelettrica Edipower di Somplago).

Le criticità emerse sono numerose, di rilievo e interessano sia l'iter procedurale che la sostanza del progetto, osserva Pustetto. Per quanto riguarda il primo punto i Comuni hanno preso le loro decisioni senza sentire né informare la popolazione, la Regione ha poi rimandato la scelta sul da farsi a Roma e il ministero ha deciso che non verrà fatta una valutazione preventiva degli eventuali effetti negativi che la realizzazione dell'opera comporterà, bensì un monitoraggio a posteriori, cioè quando il danno sarà conclamato.

Forse più grave - a giudizio di Pustetto - è la sottovalutazione dei problemi tecnici che riguardano le oscillazioni dei livelli dei laghi di Cavazzo e di Verzegnis, la tenuta della diga alle mutate e continue sollecitazioni (sono già presenti delle microfessurazioni), la stabilità delle sponde del lago, il rischio interramento delle acque del lago dei tre Comuni, la sua desertificazione ittica e la possibile scomparsa delle sorgenti che riforniscono di acqua potabile numeroso comuni limitrofi. Questo volendo tralasciare gli inconvenienti minori che la realizzazione dell'opera comporterebbe. Il dato economico è quello che riserva le maggiori sorprese, perché gli studi fatti dal comitato evidenziano come l'efficienza del sistema attuale è di ben 12 volte più conveniente rispetto a quello che potrebbe dare l'impianto futuro, il cui unico vantaggio è costituito dai cospicui incentivi statali che la ditta riceverebbe in base alla legge sulle energie rinnovabili (e che poi tali non sono).

L'ultima considerazione - conclude Pustetto - è di fatto la più importante ed è anche quella che bisognerebbe porsi prima della progettazione di un tale impianto: la nostra Regione ha realmente questa carenza energetica o si tratta solo di forti interessi economici di pochi? Considerato che non abbiamo ancora un piano energetico regionale e che l'industria non vive certamente una fase di espansione, sono decisamente propenso sposare la seconda opzione fatta una volta di più sulla pelle delle popolazioni della Carnia. Sono convinto che l'unico modo serio per fugare questi importantissimi dubbi sia l'affidamento a un gruppo di esperti super partes, che diano una valutazione obiettiva del reale impatto ambientale e dei rischi che la realizzazione dei questa opera comporterà.