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II Comm: rinviato al 10 marzo esame proposte di legge su OGM

24.02.2011
14:41
(ACON) Trieste, 24 feb - MPB - All'esame della II Commissione - presieduta de Federico Razzini (LN), presente l'assessore alle risorse rurali Claudio Violino - i lavori prevedevano l'esame di due proposte di legge già illustrate in altra seduta: la n. 43, riguardante disposizioni per la coesistenza fra agricoltura convenzionale, biologica e transgenica, primo firmatario Giorgio Venier Romano (UDC) seguito da Paolo Ciani (Fli), Roberto Marin (Pdl) e Roberto Asquini (Misto), presentata nel novembre 2008; e la n. 136 presentata nell'ottobre 2010 da Daniele Galasso, capogruppo Pdl e primo firmatario, insieme ai capigruppo di PD Gianfranco Moretton, LN Danilo Narduzzi, SA Igor Kocijancic, Citt. Piero Colussi, Idv Alessandro Corazza, e sottoscritta anche da Luigi Ferone (Pens) e da altri consiglieri di Pdl, PD, LN, SA, Idv, riguardante la tutela della biodiversità e dei prodotti agroalimentari di qualità e tradizionali del territorio regionale dall'emissione nell'ambiente di OGM, gli organismi geneticamente modificati.

Ma il dibattito che ne è seguito ha portato a votare, a maggioranza, la decisione di adottare come testo base la proposta di legge 136, che pure dovrà essere in alcune parti riscritta per evitare il rischio di osservazioni da parte del Governo, e di non trattare l'argomento, come in precedenza fissato, in una seduta d'Aula fissata per il 10 marzo, ma di utilizzare quella data per una serie di audizioni al mattino, e l'esame del testo al pomeriggio, ipotizzando inoltre di poter calendarizzare la discussione del testo in Consiglio regionale durante la seduta del 29 marzo.

A questa conclusione si è giunti dopo che, in apertura, l'assessore Violino aveva delineato gli aspetti giuridici del tema e successivamente il consigliere Venier Romano, riassumendo i contenuti della sua proposta, e non considerando così urgente la norma da doverla portare in Aula il 10 marzo, aveva chiesto di attivare un comitato ristretto per valutare le due proposte e produrre un testo all'altezza della situazione del Friuli Venezia Giulia, per dare alla nostra agricoltura un provvedimento legislativo in grado di rispondere alle questioni economiche, ambientali e sanitarie.

Per Galasso, intervenuto al termine del dibattito che ha coinvolto diversi consiglieri, la Regione ha il dovere di fare i Piani di coesistenza ma, a suo dire, la proposta di legge 43 affronta il problema in maniera generica, consentendo di fatto un'apertura alle coltivazioni OGM sulle quali ci sono le certezze dei rischi e le incertezze dei vantaggi. Ritenendo impossibile la costituzione di un comitato ristretto per incompatibilità dei due testi, il capogruppo del Pdl aveva appunto chiesto che la proposta di cui è primo firmatario venisse scelta come testo base per proseguire i lavori, pur convenendo sulla la necessità di alcuni adeguamenti.

La Commissione perciò aveva a maggioranza bocciato la proposta di Venier Romano.

Nel dibattito sono intervenuti anche il consigliere Enzo Marsilio (PD) che ha posto l'accento sulla necessità di approfondimento giuridico per scongiurare rischi di incostituzionalità della norma; Asquini, sottolineando che ogni giorno tutti consumiamo - sapendolo o meno - prodotti OGM, ha definito centrale la questione della coesistenza e ha sottolineato la validità di una nicchia OGM-free in un'ottica commerciale. Appoggio all'idea del comitato ristretto da Alessandro Tesolat (UDC) che, per evitare la distinzione netta OGM sì o no, ha invitato a seguire una strada di riflessione. Per Roberto Antonaz (SA-PRC), dichiarandosi contrario all'introduzione degli OGM e considerando impossibile la coesistenza, ha posto l'accento sulla necessità di tener conto della qualità della produzione regionale non esistendo da noi coltivazioni estensive, e ha definito la questione politica e perciò bisognosa di riflessione più ampia. Per Colussi, sugli OGM il tema salute - pur importante - è secondario, mentre primaria è la decisione circa il futuro della nostra agricoltura: il vantaggio economico può essere immediato, ma c'è il rischio di compromettere la biodiversità, e anche per questo la sperimentazione va fatta in ambiente chiuso.

Anche per l'assessore Violino la questione è soprattutto di valenza politica, più che tecnica: è opportuno intervenire con una legge per dare un segnale agli agricoltori e per dire che la Regione controllerà e monitorerà. Oggi gli OGM, riguardano poche specie colturali, mais e soia innanzituto. La domanda da porsi non è tanto se fa male o meno, ma se è funzionale alla nostra agricoltura, se vogliamo diventare l'ultimo anello di procedure tecnologiche economiche e culturali pensate altrove o se possiamo pensare a un'agricoltura firmata tipicamente friulana. E poi non si dimentichi che il 65% dei consumatori non vuole OGM.

(immagini tv)