II Comm: rinviato al 10 marzo esame proposte di legge su OGM
(ACON) Trieste, 24 feb - MPB - All'esame della II Commissione -
presieduta de Federico Razzini (LN), presente l'assessore alle
risorse rurali Claudio Violino - i lavori prevedevano l'esame di
due proposte di legge già illustrate in altra seduta: la n. 43,
riguardante disposizioni per la coesistenza fra agricoltura
convenzionale, biologica e transgenica, primo firmatario Giorgio
Venier Romano (UDC) seguito da Paolo Ciani (Fli), Roberto Marin
(Pdl) e Roberto Asquini (Misto), presentata nel novembre 2008; e
la n. 136 presentata nell'ottobre 2010 da Daniele Galasso,
capogruppo Pdl e primo firmatario, insieme ai capigruppo di PD
Gianfranco Moretton, LN Danilo Narduzzi, SA Igor Kocijancic,
Citt. Piero Colussi, Idv Alessandro Corazza, e sottoscritta anche
da Luigi Ferone (Pens) e da altri consiglieri di Pdl, PD, LN, SA,
Idv, riguardante la tutela della biodiversità e dei prodotti
agroalimentari di qualità e tradizionali del territorio regionale
dall'emissione nell'ambiente di OGM, gli organismi geneticamente
modificati.
Ma il dibattito che ne è seguito ha portato a votare, a
maggioranza, la decisione di adottare come testo base la proposta
di legge 136, che pure dovrà essere in alcune parti riscritta per
evitare il rischio di osservazioni da parte del Governo, e di non
trattare l'argomento, come in precedenza fissato, in una seduta
d'Aula fissata per il 10 marzo, ma di utilizzare quella data per
una serie di audizioni al mattino, e l'esame del testo al
pomeriggio, ipotizzando inoltre di poter calendarizzare la
discussione del testo in Consiglio regionale durante la seduta
del 29 marzo.
A questa conclusione si è giunti dopo che, in apertura,
l'assessore Violino aveva delineato gli aspetti giuridici del
tema e successivamente il consigliere Venier Romano, riassumendo
i contenuti della sua proposta, e non considerando così urgente
la norma da doverla portare in Aula il 10 marzo, aveva chiesto di
attivare un comitato ristretto per valutare le due proposte e
produrre un testo all'altezza della situazione del Friuli Venezia
Giulia, per dare alla nostra agricoltura un provvedimento
legislativo in grado di rispondere alle questioni economiche,
ambientali e sanitarie.
Per Galasso, intervenuto al termine del dibattito che ha
coinvolto diversi consiglieri, la Regione ha il dovere di fare i
Piani di coesistenza ma, a suo dire, la proposta di legge 43
affronta il problema in maniera generica, consentendo di fatto
un'apertura alle coltivazioni OGM sulle quali ci sono le certezze
dei rischi e le incertezze dei vantaggi. Ritenendo impossibile la
costituzione di un comitato ristretto per incompatibilità dei due
testi, il capogruppo del Pdl aveva appunto chiesto che la
proposta di cui è primo firmatario venisse scelta come testo base
per proseguire i lavori, pur convenendo sulla la necessità di
alcuni adeguamenti.
La Commissione perciò aveva a maggioranza bocciato la proposta di
Venier Romano.
Nel dibattito sono intervenuti anche il consigliere Enzo Marsilio
(PD) che ha posto l'accento sulla necessità di approfondimento
giuridico per scongiurare rischi di incostituzionalità della
norma; Asquini, sottolineando che ogni giorno tutti consumiamo -
sapendolo o meno - prodotti OGM, ha definito centrale la
questione della coesistenza e ha sottolineato la validità di una
nicchia OGM-free in un'ottica commerciale. Appoggio all'idea del
comitato ristretto da Alessandro Tesolat (UDC) che, per evitare
la distinzione netta OGM sì o no, ha invitato a seguire una
strada di riflessione. Per Roberto Antonaz (SA-PRC),
dichiarandosi contrario all'introduzione degli OGM e considerando
impossibile la coesistenza, ha posto l'accento sulla necessità di
tener conto della qualità della produzione regionale non
esistendo da noi coltivazioni estensive, e ha definito la
questione politica e perciò bisognosa di riflessione più ampia.
Per Colussi, sugli OGM il tema salute - pur importante - è
secondario, mentre primaria è la decisione circa il futuro della
nostra agricoltura: il vantaggio economico può essere immediato,
ma c'è il rischio di compromettere la biodiversità, e anche per
questo la sperimentazione va fatta in ambiente chiuso.
Anche per l'assessore Violino la questione è soprattutto di
valenza politica, più che tecnica: è opportuno intervenire con
una legge per dare un segnale agli agricoltori e per dire che la
Regione controllerà e monitorerà. Oggi gli OGM, riguardano poche
specie colturali, mais e soia innanzituto. La domanda da porsi
non è tanto se fa male o meno, ma se è funzionale alla nostra
agricoltura, se vogliamo diventare l'ultimo anello di procedure
tecnologiche economiche e culturali pensate altrove o se possiamo
pensare a un'agricoltura firmata tipicamente friulana. E poi non
si dimentichi che il 65% dei consumatori non vuole OGM.
(immagini tv)