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PD: Menis, triste e lento declino dell'ospedale di San Daniele

10.03.2011
10:17
(ACON) Trieste, 10 mar - COM/AB - Spiace constatare come, nel giro di pochi anni, siano venute meno, una dopo l'altra, alcune delle più importanti linee di sviluppo della sanità sandanielese. La progettualità che, sotto la precedente amministrazione Illy, aveva portato al rafforzamento di diverse aree mediche specialistiche e lo stanziamento dei fondi necessari per i nuovi ambulatori e per l'ampliamento dell'attività del laboratorio analisi non è ormai che un triste ricordo. La riflessione è del consigliere regionale del PD Paolo Menis che aggiunge.

Com'è triste vedere il progredire dei lavori per il nuovo padiglione S ben consapevoli che ormai la maggior parte delle sue prospettive di sviluppo sono state cancellate - nel silenzio più assoluto - dall'attuale amministrazione regionale e dal suo assessore Vladimir Kosic.

Nell'ordine, sono venute a mancare tutte le più importanti occasioni di crescita del nostro nosocomio, a partire dalla risonanza magnetica, promessa a più riprese ma i cui fondi, in realtà, anche quelli già pazientemente accantonati, sono oramai spariti. Non è mancato chi ha parlato, in questo senso, di possibili trasferimenti di analoghe attrezzature di seconda mano da altri ospedali, con operazioni fantasiose, poco credibili e per certi versi offensive.

Analoga sorte è toccata al laboratorio analisi, uno dei vanti del Sant'Antonio, il cui trasferimento a Udine è ormai certo, salvo che per l'espletamento delle prestazioni ospedaliere urgenti.

È di questi giorni anche la notizia della partenza del direttore sanitario che in questi anni aveva saputo, con sua capacità e autorevolezza, condurre la struttura a livelli di eccellenza. Una defezione pesante, proprio nel momento in cui la sua esperienza sarebbe stata una preziosa risorsa per affrontare la trasformazione del sistema sanitario regionale e dei servizi all'utenza che tra liste d'attesa, modalità di accesso e orientamento, diventano ogni giorno più complicati per i cittadini. Ma, cosa più grave, in questi anni è venuta meno quella condivisione della politica sanitaria tra molti degli amministratori locali che in passato - confortati dai rispettivi consigli - avevano contribuito in maniera determinante alla costruzione di una delle realtà più efficienti e rinomate della nostra Regione. Domani (venerdì 11 marzo) l'assessore Kosic sarà in visita a San Daniele: ebbene io temo un confronto a senso unico, dove emerga l'assenza di proposte e di idee. È troppo forte la mancanza di un progetto, di un'idea condivisa e di ampio respiro che, coinvolgendo l'intero territorio, permetta ai nostri sindaci, con l'appoggio dei cittadini, di fare fronte comune per sostenere, con idee forti e risolute, l'ospedale e arginare una Regione che ha più volte dimostrato una certa freddezza verso gli ospedali di rete.