PD: Menis, triste e lento declino dell'ospedale di San Daniele
(ACON) Trieste, 10 mar - COM/AB - Spiace constatare come, nel
giro di pochi anni, siano venute meno, una dopo l'altra, alcune
delle più importanti linee di sviluppo della sanità sandanielese.
La progettualità che, sotto la precedente amministrazione Illy,
aveva portato al rafforzamento di diverse aree mediche
specialistiche e lo stanziamento dei fondi necessari per i nuovi
ambulatori e per l'ampliamento dell'attività del laboratorio
analisi non è ormai che un triste ricordo.
La riflessione è del consigliere regionale del PD Paolo Menis che
aggiunge.
Com'è triste vedere il progredire dei lavori per il nuovo
padiglione S ben consapevoli che ormai la maggior parte delle sue
prospettive di sviluppo sono state cancellate - nel silenzio più
assoluto - dall'attuale amministrazione regionale e dal suo
assessore Vladimir Kosic.
Nell'ordine, sono venute a mancare tutte le più importanti
occasioni di crescita del nostro nosocomio, a partire dalla
risonanza magnetica, promessa a più riprese ma i cui fondi, in
realtà, anche quelli già pazientemente accantonati, sono oramai
spariti. Non è mancato chi ha parlato, in questo senso, di
possibili trasferimenti di analoghe attrezzature di seconda mano
da altri ospedali, con operazioni fantasiose, poco credibili e
per certi versi offensive.
Analoga sorte è toccata al laboratorio analisi, uno dei vanti del
Sant'Antonio, il cui trasferimento a Udine è ormai certo, salvo
che per l'espletamento delle prestazioni ospedaliere urgenti.
È di questi giorni anche la notizia della partenza del direttore
sanitario che in questi anni aveva saputo, con sua capacità e
autorevolezza, condurre la struttura a livelli di eccellenza. Una
defezione pesante, proprio nel momento in cui la sua esperienza
sarebbe stata una preziosa risorsa per affrontare la
trasformazione del sistema sanitario regionale e dei servizi
all'utenza che tra liste d'attesa, modalità di accesso e
orientamento, diventano ogni giorno più complicati per i
cittadini.
Ma, cosa più grave, in questi anni è venuta meno quella
condivisione della politica sanitaria tra molti degli
amministratori locali che in passato - confortati dai rispettivi
consigli - avevano contribuito in maniera determinante alla
costruzione di una delle realtà più efficienti e rinomate della
nostra Regione.
Domani (venerdì 11 marzo) l'assessore Kosic sarà in visita a San
Daniele: ebbene io temo un confronto a senso unico, dove emerga
l'assenza di proposte e di idee. È troppo forte la mancanza di un
progetto, di un'idea condivisa e di ampio respiro che,
coinvolgendo l'intero territorio, permetta ai nostri sindaci, con
l'appoggio dei cittadini, di fare fronte comune per sostenere,
con idee forti e risolute, l'ospedale e arginare una Regione che
ha più volte dimostrato una certa freddezza verso gli ospedali di
rete.