CR: OGM, relatore di minoranza Colussi (7)
(ACON) Trieste, 29 mar - MPB - Piero Colussi (Cittadini-
Libertà Civica), relatore di minoranza, ricordando che le basi
del testo stanno in una proposta di legge presentata un anno fa
da ben 55 associazioni ed enti della nostra regione, analizza il
quadro normativo europeo riguardante gli OGM e si sofferma
soprattutto sulle novità negli indirizzi della Commissione
europea agli Stati membri, in particolare il fatto che in
presenza di determinate condizioni economiche e naturali essi
possono valutare la possibilità di escludere la coltivazione OGM
da vaste zone nel loro territorio: indicazioni di questo tipo
esse consentono - evidenzia Colussi - di superare con sufficiente
tranquillità i dubbi di legittimità emersi circa il rischio di
veder impugnata la futura legge sia in ambito nazionale che
comunitario per aver violato il diritto del singolo individuo che
voglia coltivare varietà modificate e si veda negata la libertà
di scelta.
Sono peraltro 12 le regioni italiane che, con provvedimenti
diversi, hanno vietato le coltivazioni OGM nel proprio
territorio: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria,
Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, alle
quali si è aggiunto l'Alto Adige.
Del vasto tema degli OGM, con questo provvedimento si affronta e
risolve solo una piccola parte, è un intervento parziale ma
necessario - avverte Colussi sottolineando l'importante aspetto
affrontato nella proposta di legge, ovvero il tema
dell'innovazione in campo genetico, trattato all'articolo 5, per
la promozione di tecniche di selezione genetica basate sia sulla
selezione tradizionale sia assistita da marker, tecniche assai
diverse da quelle degli OGM. La MAS (Marker Assisted Selection) è
una tecnica che accelera e semplifica la selezione delle migliori
caratteristiche delle piante attraverso incroci ripetuti, senza
che le nuove colture contengano frammenti di DNA estraneo alle
specie cui appartengono, spiega il relatore secondo il quale i
tempi sono maturi, sotto il profilo scientifico, economico,
politico, sociale, perché l'Italia e anche la nostra Regione
possano imprimere una svolta alla ricerca nel campo della
genetica agraria, finora monopolizzata dagli organismi
geneticamente modificati: abbandonare, cioè, la strada impervia
degli OGM, rischiosa, fallimentare e non socialmente condivisa, e
sviluppare la via italiana ed europea all'innovazione genetica in
agricoltura, quella, appunto, della MAS. Una biotecnologia utile
ma non dannosa, un prodotto della ricerca avanzata che rispetta
però i limiti della selezione naturale, una tecnica ad alto
valore aggiunto ma alla portata anche dei Paesi meno sviluppati.
Il relatore infine segnala la necessità di migliorare
ulteriormente il testo, in particolare lì dove è stata abrogata
la parte relativa alla ristorazione collettiva.
(segue)
(immagini tv)