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Citt/PD: Colussi e Menis, rispettare divieti su greti dei fiumi

21.06.2011
16:58
(ACON) Trieste, 21 giu - COM/MPB - "Alla sconsideratezza non c'è mai fine, ma è anche evidente che se finalmente la Giunta regionale facesse rispettare i divieti che regolamentano la circolazione dei veicoli a motore sugli argini, negli alvei e nelle zone golenali dei corsi d'acqua afferenti il demanio pubblico, situazioni come quelle accorse nei giorni scorsi non accadrebbero più.

A dirlo i consiglieri regionali Piero Colussi (Citt-Libertà Civica) e Paolo Menis (PD) che sottolineano come "ancora una volta si è sfiorata la tragedia nel greto del Tagliamento dove numerosi turisti stranieri sono stati messi in salvo solo grazie all'intervento tempestivo dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco e della forza pubblica. Oramai siamo abituati a notizie come questa in quanto si susseguono durante la bella stagione con cadenza assolutamente prevedibile, complice anche il fatto che il Tagliamento è divenuto nel corso degli anni la meta preferita di tanti fuori stradisti che provengono da mezza Europa per provare il brivido del safari fra i sassi e i corsi d'acqua che scendono dal ponte di Pinzano fino al mare. E così, le situazioni di grave pericolo per le persone dedite a all'attività di fuoristrada negli alvei dei fiumi non si contano più".

"Non è un caso che proprio un anno fa, il 22 giugno 2010, e per gli stessi motivi, la Regione Veneto sia dovuta intervenire con una delibera urgente per porre un freno all'intensificarsi delle scorribande di fuoristrada, moto, quad, ecc. negli alvei dei propri corsi d'acqua ed in particolare del Piave, fiume sacro alla Patria. Scorribande spesso accompagnate anche da atti di vandalismo nei confronti della segnaletica di divieto di transito presente nei punti di accesso al letto dei fiumi".

"La verità - proseguono i consiglieri - è che già oggi la nostra normativa - fatte salve le dovute deroghe - prevede il divieto di circolazione nei nostri fiumi ed in maniera ancora più stringente nelle aree riconosciute come Siti di importanza comunitaria per la loro valenza naturalistica. Il punto dolente è che non c'è nessuno in grado di far rispettare questi divieti: non il personale della Regione e il Corpo delle guardie forestali, non i vigili urbani o le guardie provinciali. Per questo è necessario quanto prima prevedere un coordinamento fra tutte queste forze provvedendo all'approvazione di un apposito regolamento collegato alla Legge regionale n.16 sul Demanio idrico del 2002 e promuovere una campagna di comunicazione - rivolta in particolar modo ai turisti stranieri - per far sapere quali sono le norme in proposito ed i pericoli collegati ai nostri fiumi che per le loro caratteristiche idrogeologiche in breve tempo possono trasformarsi in pericolose trappole mortali".