Citt/PD: Colussi e Menis, rispettare divieti su greti dei fiumi
(ACON) Trieste, 21 giu - COM/MPB - "Alla sconsideratezza non
c'è mai fine, ma è anche evidente che se finalmente la Giunta
regionale facesse rispettare i divieti che regolamentano la
circolazione dei veicoli a motore sugli argini, negli alvei e
nelle zone golenali dei corsi d'acqua afferenti il demanio
pubblico, situazioni come quelle accorse nei giorni scorsi non
accadrebbero più.
A dirlo i consiglieri regionali Piero Colussi (Citt-Libertà
Civica) e Paolo Menis (PD) che sottolineano come "ancora una
volta si è sfiorata la tragedia nel greto del Tagliamento dove
numerosi turisti stranieri sono stati messi in salvo solo grazie
all'intervento tempestivo dei mezzi di soccorso dei vigili del
fuoco e della forza pubblica. Oramai siamo abituati a notizie
come questa in quanto si susseguono durante la bella stagione con
cadenza assolutamente prevedibile, complice anche il fatto che il
Tagliamento è divenuto nel corso degli anni la meta preferita di
tanti fuori stradisti che provengono da mezza Europa per provare
il brivido del safari fra i sassi e i corsi d'acqua che scendono
dal ponte di Pinzano fino al mare. E così, le situazioni di grave
pericolo per le persone dedite a all'attività di fuoristrada
negli alvei dei fiumi non si contano più".
"Non è un caso che proprio un anno fa, il 22 giugno 2010, e per
gli stessi motivi, la Regione Veneto sia dovuta intervenire con
una delibera urgente per porre un freno all'intensificarsi delle
scorribande di fuoristrada, moto, quad, ecc. negli alvei dei
propri corsi d'acqua ed in particolare del Piave, fiume sacro
alla Patria. Scorribande spesso accompagnate anche da atti di
vandalismo nei confronti della segnaletica di divieto di transito
presente nei punti di accesso al letto dei fiumi".
"La verità - proseguono i consiglieri - è che già oggi la nostra
normativa - fatte salve le dovute deroghe - prevede il divieto di
circolazione nei nostri fiumi ed in maniera ancora più stringente
nelle aree riconosciute come Siti di importanza comunitaria per
la loro valenza naturalistica. Il punto dolente è che non c'è
nessuno in grado di far rispettare questi divieti: non il
personale della Regione e il Corpo delle guardie forestali, non i
vigili urbani o le guardie provinciali. Per questo è necessario
quanto prima prevedere un coordinamento fra tutte queste forze
provvedendo all'approvazione di un apposito regolamento collegato
alla Legge regionale n.16 sul Demanio idrico del 2002 e
promuovere una campagna di comunicazione - rivolta in particolar
modo ai turisti stranieri - per far sapere quali sono le norme in
proposito ed i pericoli collegati ai nostri fiumi che per le loro
caratteristiche idrogeologiche in breve tempo possono
trasformarsi in pericolose trappole mortali".