Citt: Colussi, forse Cjasarsa torna Ciasarsa
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/RC - Poche settimane fa - ha
annunciato il consigliere regionale Piero Colussi (Citt) - la
Giunta regionale, su proposta dell'assessore Elio De Anna, ha
finalmente deliberato la costituzione di un gruppo di lavoro di 5
studiosi qualificati in materia linguistica, 2 indicati
dall'assessore regionale competente e 3 rispettivamente
dall'Agenzia regionale della lingua friulana, dall'Università di
Udine e da quella di Trieste. Il gruppo di lavoro dovrà, entro il
31 dicembre 2011, predisporre una proposta di grafia ufficiale
delle varianti della lingua friulana.
La speranza di Colussi è che si tratti della volta buona per
cancellare dalle strade dell'intero Friuli tanti nomi di paesi
stravolti dalle necessità di normalizzazione voluti dalla legge
regionale n. 29 del 2007. Primo fra tutti il paese di temporali e
primule, ovvero Casarsa della Delizia, raccontato in tante poesie
e in tanti scritti da Pier Paolo Pasolini.
È passato ormai un anno - rammenta il consigliere pordenonese -
da quando a Casarsa sono stati posti, all'entrata del paese, i
cartelli stradali con la dicitura in friulano normalizzato
secondo i dettami dell'Arlef. L'iniziativa voluta
dall'amministrazione comunale suscitò nell'immediato sconcerto e
disappunto fra i tanti casarsesi sorpresi nel vedere storpiato il
nome del proprio paese in Cjasarsa. Tradizionalmente, infatti,
come la poesia di Pier Paolo Pasolini ci ricorda, il nome del
paese viene scritto così come si pronuncia: Ciasarsa.
Nell'occasione emerse il fatto che anche altri paesi del Friuli
avevano visto modificato il proprio nome nel momento in cui si
erano utilizzati i fondi disponibili per la cartellonistica
stradale in lingua friulana previsti dalla legge regionale. Per
porre rimedio a tale situazione, lo stesso Colussi, in occasione
della legge di manutenzione di ottobre 2010, aveva proposto una
modifica secondo cui il presidente della Regione, sentite Arlef e
Università di Udine e Trieste, avrebbe adottato con proprio
decreto la grafia ufficiale delle varianti della lingua friulana.
Una soluzione di compromesso, la definisce il rappresentante di
Cittadini-Libertà civica, per consentire almeno che la dicitura
dei toponimi e degli idronimi possa rispettare la tradizione
grafica della località e dei fiumi in questione. Una piccola
battaglia di civiltà linguistica per salvaguardare la specificità
delle tante varianti, sempre più minacciate dal friulano
ufficiale.