News


PD-Ssk: Gabrovec, controllo cinghiali a Trieste e Gorizia

05.08.2011
11:31
(ACON) Trieste, 5 ago - COM/AB - Il Consiglio regionale ha accolto, in sede di variazioni di bilancio, un ordine del giorno proposto dai consiglieri regionali Igor Gabrovec (PD-Slovenska skupnost) e Sergio Lupieri (PD) relativo al problema del contenimento e dei danni provocati dai cinghiali sull'asse Trieste/Carso e Gorizia/Collio.

Il problema è molto sentito sul Carso e nel Collio Goriziano, ma sicuramente interessa anche molte altre zone agricole e centri abitati della regione. A conferma di ciò sono le firme sul documento di diversi altri colleghi consiglieri (di maggioranza e opposizione) che si sono aggiunte a quelle dei due proponenti e il voto favorevole dell'Aula, nonostante la Giunta, con l'assessore competente Claudio Violino, si sia espressa con parere contrario.

L'ordine del giorno si fonda sulle considerazioni che nonostante l'incremento del numero degli abbattimenti, soprattutto nelle province di Trieste e Gorizia, la popolazione dei cinghiali permane decisamente in soprannumero, con gravi ripercussioni sull'agricoltura che segna ancora pesanti danni. Gli indennizzi gestiti per tramite delle Amministrazioni provinciali, seppur incrementati, non si avvicinano minimamente all'entità dei danni realmente subiti dai singoli cittadini e dalle aziende agricole.

Prendendo ad esempio la legislazione in materia nella vicina Slovenia, che viene considerata sotto molti aspetti più efficace nel perseguire l'obiettivo del contenimento della fauna degli ungulati, e considerando le proposte che sono emerse nel corso dei tavoli verdi convocati dalle Amministrazioni provinciali di Trieste e Gorizia, il documento approvato dal Consiglio regionale impegna la Giunta a predisporre un testo di modifica della normativa vigente per ampliare i periodi e gli orari di caccia e quindi controllare con maggior efficacia l'esplosione demografica degli ungulati.

Con lo stesso ordine del giorno, i consiglieri Gabrovec, Lupieri, Codega, Kocijancic, Brussa, Brandolin e Valenti chiedono all'Esecutivo regionale di sostenere la creazione di un macello o di un centro lavorazione carni dedicato alla selvaggina. Tale struttura potrebbe essere organizzata e gestita in comune tra le due province di Trieste e Gorizia e permetterebbe innanzitutto di non gettare ai grifoni o nell'inceneritore (con relativi costi) le carcasse dei cinghiali abbattuti nei pressi dei centri abitati dai guardiacaccia provinciali, oggi Polizia ambientale. Tale centro sarebbe ovviamente utile anche ai cacciatori per la lavorazione delle carni dei capi di selvaggina abbattuti, favorendo lo sviluppo e le diffusione di prodotti alimentari locali derivanti dalla lavorazione delle carni selvatiche (es. salame e prosciutti di cinghiale).

I consiglieri propongono infine il finanziamento di corsi di aggiornamento destinati ai cacciatori e l'incremento del capitolo finanziario dedicato agli indennizzi per i danni subiti dagli agricoltori, sempre molto superiori ai fondi disponibili.

L'ordine del giorno va in un certo senso a confermare e a coronare gli sforzi delle due province, in accordo con le associazioni degli agricoltori e quelle venatorie.

"Il problema dei cinghiali si può risolvere soltanto facendo gioco di squadra tra chi è chiamato a legiferare, chi a controllare la proliferazione delle specie e non da ultimo chi, come gli agricoltori, ne sta subendo il danno e quindi il prezzo maggiore" conclude il consigliere espressione della comunità slovena Igor Gabrovec, che sta da tempo lavorando in stretto accordo con i due vicepresidenti delle Province di Gorizia e Trieste.