Citt: Colussi, contributo ad Alinari per museo foto a Trieste
(ACON) Trieste, 7 ago - COM/AB - Quando sette mesi fa presentai
un'interrogazione urgente alla Giunta regionale per sapere che
fine avevano fatto i 600.000 euro assegnati con contributo
regionale fra il 2005 e il 2008 alla Fondazione Fratelli Alinari
per la realizzazione di un museo multimediale a Trieste non avrei
mai immaginato di sollevare il polverone che sta emergendo in
questi giorni.
Ad affermarlo è il consigliere regionale dei Cittadini-Libertà
Civica Pieero Colussi, che aggiunge.
L'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Trieste sta
infatti evidenziando che sarebbe stato presentato un rendiconto
economico supportato da fatture non inerenti allo scopo previsto
dalla norma regionale. Se ciò fosse accertato in sede di giudizio
- aggiunge Colussi - credo che la Regione farebbe bene a revocare
completamente il contributo già concesso per un progetto mai
giunto a conclusione.
La Regione, ma anche il Comune di Trieste, visto che la norma
parlava di "concorso della Regione per la realizzazione del
progetto finalizzato all'allestimento del museo multimediale
Alinari in collaborazione con il Comune di Trieste", stanno
oggettivamente subendo un grave danno non solo economico, ma
anche d'immagine, relativamente a questa vicenda.
Il museo ancora non c'è - sottolinea Colussi - e ben
difficilmente, a questo punto, il progetto arriverà a conclusione
come nelle intenzioni iniziali.
Ci piacerebbe avere anche un chiarimento sui diritti di copyright
delle immagini del Museo, perché è legittimo pensare che più che
un progetto museale della fotografia si stesse pensando a un
grande store di immagini da destinare ai turisti in visita alla
città di Trieste.
Trieste - a parere di Colussi - farebbe meglio a rendere omaggio
a quella straordinaria dinastia di fotografi che risponde al nome
di Wulz (Giuseppe, Carlo, Wanda e Marion) - che fra il 1860 e il
1981 fotografarono una città, una cultura, un mondo - dedicando
al loro lavoro un adeguato spazio museale. Peccato che tutto
l'immenso archivio di questa straordinaria famiglia di fotografi
triestini sia stato acquisito - anni fa - dalla Fondazione
Fratelli Alinari e ora si trovi custodito a Firenze. Questo sì -
conclude Colussi - sarebbe un bel gesto da parte di Alinari per
rimediare a una imbarazzante vicenda che rischia di macchiare
l'immagine e il prestigio di un grande marchio della cultura
italiana.