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Citt: Colussi, contributo ad Alinari per museo foto a Trieste

07.08.2011
17:38
(ACON) Trieste, 7 ago - COM/AB - Quando sette mesi fa presentai un'interrogazione urgente alla Giunta regionale per sapere che fine avevano fatto i 600.000 euro assegnati con contributo regionale fra il 2005 e il 2008 alla Fondazione Fratelli Alinari per la realizzazione di un museo multimediale a Trieste non avrei mai immaginato di sollevare il polverone che sta emergendo in questi giorni.

Ad affermarlo è il consigliere regionale dei Cittadini-Libertà Civica Pieero Colussi, che aggiunge.

L'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Trieste sta infatti evidenziando che sarebbe stato presentato un rendiconto economico supportato da fatture non inerenti allo scopo previsto dalla norma regionale. Se ciò fosse accertato in sede di giudizio - aggiunge Colussi - credo che la Regione farebbe bene a revocare completamente il contributo già concesso per un progetto mai giunto a conclusione.

La Regione, ma anche il Comune di Trieste, visto che la norma parlava di "concorso della Regione per la realizzazione del progetto finalizzato all'allestimento del museo multimediale Alinari in collaborazione con il Comune di Trieste", stanno oggettivamente subendo un grave danno non solo economico, ma anche d'immagine, relativamente a questa vicenda.

Il museo ancora non c'è - sottolinea Colussi - e ben difficilmente, a questo punto, il progetto arriverà a conclusione come nelle intenzioni iniziali.

Ci piacerebbe avere anche un chiarimento sui diritti di copyright delle immagini del Museo, perché è legittimo pensare che più che un progetto museale della fotografia si stesse pensando a un grande store di immagini da destinare ai turisti in visita alla città di Trieste.

Trieste - a parere di Colussi - farebbe meglio a rendere omaggio a quella straordinaria dinastia di fotografi che risponde al nome di Wulz (Giuseppe, Carlo, Wanda e Marion) - che fra il 1860 e il 1981 fotografarono una città, una cultura, un mondo - dedicando al loro lavoro un adeguato spazio museale. Peccato che tutto l'immenso archivio di questa straordinaria famiglia di fotografi triestini sia stato acquisito - anni fa - dalla Fondazione Fratelli Alinari e ora si trovi custodito a Firenze. Questo sì - conclude Colussi - sarebbe un bel gesto da parte di Alinari per rimediare a una imbarazzante vicenda che rischia di macchiare l'immagine e il prestigio di un grande marchio della cultura italiana.