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Pdl:Tononi,legge commercio non garantisce parità fra commercianti

22.08.2011
15:06
(ACON) Trieste, 22 ago - COM/MPB - "Affermare che attualmente nella nostra regione gli operatori economici del settore commercio siano sottoposti a una parità di condizioni significa non conoscere la legge sul commercio del Friuli Venezia Giulia (LR 29/2005) modificata in vari punti essenziali con la 13/2008. Intere categorie di esercizi commerciali infatti possono operare - per legge - in totale deroga alle disposizioni in materia di orari ed aperture, mentre altre intere categorie sono sottoposte alle rigide disposizioni previste dalla nostra legge regionale".

Ad intervenire in merito alla legge sul commercio è il consigliere regionale del Pdl, Piero Tononi.

"Per non parlare poi dei paradossi che si creano quando operatori commerciali dello stesso settore, ubicati magari a poche centinaia di metri uno dall'altro, risultano idealmente divisi dal confine del centro storico: in questi casi infatti quello situato nella zona storica o turistica è "esonerato" per legge dalle norme della Legge regionale 29, l'altro invece è costretto a rispettare le chiusure festive obbligatorie".

"L'esempio più evidente a Trieste - precisa Tononi - è il supermercato di fronte alla stazione delle ferrovie che, essendo ancora, per soli pochi metri, all'interno del centro storico, rimane sempre aperto la domenica, mentre il supermercato di Roiano, a meno di 700 metri di distanza è obbligato alla chiusura. Ci sarebbero molti altri casi analoghi da citare, come ad esempio la situazione che si riscontra a Monfalcone dove la linea che delimita il centro storico divide a metà una strada, consentendo di fatto ai negozi ubicati su un lato di tenere aperto quando vogliono e a quelli ubicati sul marciapiede opposto a tener chiuso la domenica".

"E' evidente che non sussista alcuna parità di condizioni per i commercianti che operano nella nostra regione. Chi non si arrende all'evidenza e continua a difendere una legge anacronistica come quella del 2008, che non è stata mai condivisa dalla quasi totalità del Pdl triestino, non può che cercar di difendere piccoli interessi elettorali e di bottega che non hanno nulla a che vedere con i veri interessi della collettività".

"Se vogliamo far valere a Roma la nostra "specialità" regionale sono tanti i temi sui quali possiamo e dobbiamo farci sentire ma sicuramente non per difendere una legge anacronistica", è la conclusione di Tononi.