Pdl: Baritussio, regolamento terreni incolti in montagna
(ACON) Trieste, 26 set - COM/AB - "In questi giorni il
Consiglio delle Autonomie locali ha approvato il regolamento
concernente criteri e modalità per l'attuazione degli interventi
in favore dei terreni incolti o abbandonati, in attuazione della
recente legge regionale 10/2010 diretta a sostenere interventi di
promozione per la cura e conservazione finalizzata al risanamento
e al recupero dei terreni incolti e abbandonati nei territori
montani dell'intera regione".
A renderlo noto è il vicepresidente del gruppo Pdl in Consiglio
Regionale, Franco Baritussio.
"Completato l'iter con il parere della Commissione consiliare
competente e l'approvazione definitiva del regolamento da parte
della Giunta, la Regione potrà mettere a disposizione dei Comuni
i finanziamenti per concorrere alla soluzione del problema del
recupero delle aree abbandonate montane. Destinatari delle
risorse sono i Comuni montani, che possono effettuare interventi
di risanamento o attraverso soggetti operatori da essi
individuati o all'occorrenza direttamente".
"L'intervento, su aree fino a 500 metri lineari nei centri
urbani, ed escluse le dirette o pertinenze abitative, può
riguardare sia aree ove i proprietari sono noti, o ove essi non
lo siano. Il Comune, con un'adeguata pubblicità degli interventi
da realizzare e delle aree interessate, prende in affidamento il
terreno e realizza il risanamento in via diretta o attraverso
terzi".
"E' comunque facoltà del proprietario del terreno rientrare in
possesso dello stesso in qualsiasi momento, rimborsando le spese
sostenute al netto del contributo pubblico erogato. Per i terreni
i cui i proprietari non sono noti, il Comune, per entrarne in
possesso, deve comunque individuare un interesse pubblico che
giustifichi gli interventi, ad esempio la riduzione dei rischi
per la salute dovuti a infestazioni di insetti quali zecche e
altri parassiti".
"Il terreno ripristinato alla finalità agraria, pascolo o prato,
può essere oggetto di successivi contributi, diversi da quelli di
questo regolamento quali quelli dell'UE, per il mantenimento
degli impegni che durano 5 anni. Ecco perché questa norma -
precisa Baritussio - oltre a garantire decoro e salute, stimola
occupazione e amplia, in prospettiva, gli spazi operativi del
settore primario montano".
AB