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IdV: presentata pdl su salvaguardia qualità della scuola

30.09.2011
15:47
(ACON) Trieste, 30 set - COM/RC - Proposta di legge sulla salvaguardia della qualità della scuola presentata oggi nella sala Azzurra del Consiglio regionale, a Trieste, da parte dei consiglieri di Italia dei Valori Alessandro Corazza ed Enio Agnola, affiancati da altri esponenti di partito, in particolare dalla consigliera provinciale Paola Schiratti, che ha elaborato un primo documento, presentato nel maggio scorso ai sindacati della scuola, e una petizione a sostegno della proposta di un intervento regionale.

IdV chiede alla Regione un'assunzione di responsabilità - si legge in una nota - per innalzare il livello di qualità di tutto il sistema formativo, considerando i livelli di eccellenza delle prestazioni raggiunte dagli studenti, come dimostrano diverse ricerche.

La proposta legislativa tiene conto di alcune questioni che negli ultimi quattro anni hanno caratterizzato lo scenario normativo: riduzione complessiva del tempo scuola; riduzione degli organici delle istituzioni scolastiche; riduzione o eliminazione delle compresenze didattiche; competenza esclusiva per rilascio qualifiche e diplomi professionali; assolvimento dell'obbligo di istruzione anche attraverso i percorsi di istruzione e formazione professionali; attuazione di accordi regionali in tema di sussidiarietà e integrazione tra i centri di formazione accreditati e gli istituti professionali per la realizzazione di percorsi triennali; istituzione degli istituti tecnici superiori.

Il provvedimento - hanno detto i presentatori - se approvata garantirà, nelle scuole elementari: risorse umane per soddisfare in ogni plesso le richieste degli utenti di un tempo scuola di 30 o 40 ore garantendo le necessarie compresenze; servizi (es: la mensa) e strutture necessarie; assegnazione agli alunni portatori di handicap delle necessarie ore di sostegno; mantenimento delle scuole di vallata nelle aree montane anche con numeri di allievi inferiori agli standard previsti; riduzione del numero di alunni per classe rispettando le norme sulla sicurezza; mantenimento delle scuole di quartiere e di frazione nelle città con oltre 10.000 abitanti anche se con meno di 10 classi; qualità dell'edilizia scolastica e delle dotazioni didattiche.

Nelle scuole secondarie, invece, prevede: risorse umane per garantire il monte ore necessario alla qualità dell'insegnamento nelle discipline e le attività di laboratorio, stabilendo il corretto rapporto tra prove d'esame e tempo scuola; investimento sulle nuove tecnologie e sulla didattica per adeguare la scuola a stili cognitivi degli studenti, potenziando l'uso del laboratorio, la multimedialità e la rete; orientamento come intervento che accompagna il pieno sviluppo della persona in relazione ai cambiamenti sociali; parità di genere perseguita nella istruzione e nella formazione professionale, intesa come politica mirata a migliorare l'ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro, rimuovendo le cause della segregazione.

Per ogni ordine scolastico prevede, infine, la valorizzazione della seconda lingua comunitaria, ma anche l'insegnamento delle lingue dei Paesi limitrofi nei Comuni di confine.