IdV: presentata pdl su salvaguardia qualità della scuola
(ACON) Trieste, 30 set - COM/RC - Proposta di legge sulla
salvaguardia della qualità della scuola presentata oggi nella
sala Azzurra del Consiglio regionale, a Trieste, da parte dei
consiglieri di Italia dei Valori Alessandro Corazza ed Enio
Agnola, affiancati da altri esponenti di partito, in particolare
dalla consigliera provinciale Paola Schiratti, che ha elaborato
un primo documento, presentato nel maggio scorso ai sindacati
della scuola, e una petizione a sostegno della proposta di un
intervento regionale.
IdV chiede alla Regione un'assunzione di responsabilità - si
legge in una nota - per innalzare il livello di qualità di tutto
il sistema formativo, considerando i livelli di eccellenza delle
prestazioni raggiunte dagli studenti, come dimostrano diverse
ricerche.
La proposta legislativa tiene conto di alcune questioni che negli
ultimi quattro anni hanno caratterizzato lo scenario normativo:
riduzione complessiva del tempo scuola; riduzione degli organici
delle istituzioni scolastiche; riduzione o eliminazione delle
compresenze didattiche; competenza esclusiva per rilascio
qualifiche e diplomi professionali; assolvimento dell'obbligo di
istruzione anche attraverso i percorsi di istruzione e formazione
professionali; attuazione di accordi regionali in tema di
sussidiarietà e integrazione tra i centri di formazione
accreditati e gli istituti professionali per la realizzazione di
percorsi triennali; istituzione degli istituti tecnici superiori.
Il provvedimento - hanno detto i presentatori - se approvata
garantirà, nelle scuole elementari: risorse umane per soddisfare
in ogni plesso le richieste degli utenti di un tempo scuola di 30
o 40 ore garantendo le necessarie compresenze; servizi (es: la
mensa) e strutture necessarie; assegnazione agli alunni portatori
di handicap delle necessarie ore di sostegno; mantenimento delle
scuole di vallata nelle aree montane anche con numeri di allievi
inferiori agli standard previsti; riduzione del numero di alunni
per classe rispettando le norme sulla sicurezza; mantenimento
delle scuole di quartiere e di frazione nelle città con oltre
10.000 abitanti anche se con meno di 10 classi; qualità
dell'edilizia scolastica e delle dotazioni didattiche.
Nelle scuole secondarie, invece, prevede: risorse umane per
garantire il monte ore necessario alla qualità dell'insegnamento
nelle discipline e le attività di laboratorio, stabilendo il
corretto rapporto tra prove d'esame e tempo scuola; investimento
sulle nuove tecnologie e sulla didattica per adeguare la scuola
a stili cognitivi degli studenti, potenziando l'uso del
laboratorio, la multimedialità e la rete; orientamento come
intervento che accompagna il pieno sviluppo della persona in
relazione ai cambiamenti sociali; parità di genere perseguita
nella istruzione e nella formazione professionale, intesa come
politica mirata a migliorare l'ingresso e la permanenza delle
donne nel mondo del lavoro, rimuovendo le cause della
segregazione.
Per ogni ordine scolastico prevede, infine, la valorizzazione
della seconda lingua comunitaria, ma anche l'insegnamento delle
lingue dei Paesi limitrofi nei Comuni di confine.