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PD: Pupulin, sprechi in sanità e farmaci scaduti

23.11.2011
15:48
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/AB - Mentre rimane fermo tutto l'orizzonte sul futuro degli ospedali di Pordenone, quasi ogni giorno ci arrivano notizie sul deterioramento delle strutture e sull'arretramento della qualità dei servizi, soprattutto dal nosocomio centrale di Santa Maria degli Angeli.

Lo mette in evidenza il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che aggiunge.

Gli entusiasmi sul nuovo ospedale in Comina si sono spenti completamente, non c'è più nessuno che creda in una soluzione in tempi almeno ragionevoli, la partita delle risorse più volte annunciata come alle porte è finita nel dimenticatoio. La stessa esperienza degli ospedali riuniti, fatta passare come una grande innovazione di politica organizzativa a cui far riferimento anche nella futura organizzazione delle altre realtà ospedaliere della regione, viene considerata una soluzione discutibile, che tutti si guardano dall'esportare negli altri territori.

Un ulteriore esempio di idee poco chiare e smarrimento degli obiettivi programmati nella sanità e nell'assistenza è stato il caso dei Farmaci H, quelli necessari per la cura delle malattie rare. Adesso, su questo specifico versante sembra che transitoriamente si sia tornati indietro, l'erogazione è ripresa con modalità simili a quelle messe in discussione in modo dissennato dalla delibera della direzione dell'ASS6, tanto contestata dagli utenti interessati e criticata in tutte le sedi istituzionali da parte nostra.

Ma anche in altri settori la sanità regionale non brilla in efficienza; infatti, la messa in discussione del Centro servizi condivisi, come organizzato nella precedente legislatura per incardinarlo all'interno della struttura dell'Azienda sanitaria udinese, trasformato in Dipartimento servizi condivisi, invece di produrre maggiore funzionalità, efficienza e soprattutto una riduzione dei costi, ha determinato disfunzioni, disservizi e sprechi. Soprattutto la gestione del magazzino centralizzato sta causando notevoli problemi ai reparti degli ospedali del pordenonese, basta chiedere a una qualsiasi caposala per avere la giusta misura della qualità del servizi erogati dal DSC.

Il fatto che più dà le dimensioni della disorganizzazione nella gestione del magazzino centralizzato è che quest'anno a Pupulin risulta che siano stati distrutti, perché scaduti, farmaci e altro materiale sanitario per un valore di circa 300.000 euro. A causa di decisioni incomprensibili assunte dalla direzione generale del DSC, dopo averli acquistati, sarebbero rimasti depositati nel magazzino centralizzato fino alla loro scadenza: nel frattempo gli ospedali pordenonesi acquistavano in proprio e utilizzano gli stessi farmaci e materiali.

Chi ha disposto questi incauti acquisti? Il direttore del DSC, il farmacista o qualche altro oscuro funzionario? Mi chiedo: chi pagherà questi sprechi scandalosi, senza che finiscano come al solito sulle spalle dei cittadini che già pagano ticket e tasse?

Altre voci giunte a Pupulin, inoltre, parlano di un'altra partita di medicinali di importo ancora più rilevante (vicino a 1 milione di euro), che sarebbero andati deteriorati a causa del mancato funzionamento della cella frigorifera e pure del mancato intervento tempestivo, perché non avrebbe funzionato neppure il sistema di allarme. Anche in questo caso vorremmo sapere se i danni economici saranno coperti dalla polizza assicurativa o se dovranno farsene carico le finanze regionali.

Come ben si vede, in mancanza di indirizzi chiari e di una seria programmazione, alla fine anche una sanità regionale, che per tanto tempo ha fatto scuola nella dimensione nazionale perde colpi e ridimensiona la capacità di rispondere efficacemente alla domanda di salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.