PD: Pupulin, chiusura Agenzia del lavoro
(ACON) Trieste, 12 dic - COM/AB - Circola in modo pressante
l'intenzione del presidente Tondo di porre fine all'esperienza
dell'Agenzia del Lavoro. Sbaglia se pensa al colpo di mano, come
fatto in altri casi, con uno dei suoi blitz in Finanziaria, visto
che già in un'altra legislatura lo stesso Tondo ha provveduto
alla sua liquidazione.
L'ammonimento giunge dal consigliere regionale del PD Paolo
Pupulin, che ricorda come l'Agenzia, sotto nuove forme e con
nuovi compiti, sia stata ricostituita sulla base della legge sul
mercato del lavoro, conosciuta come legge Cosolini, approvata
nella scorsa legislatura Illy.
Nella sua furia iconoclasta - aggiunge Pupulin - Tondo ha messo
sotto tiro un'esperienza che viene considerata generalmente di
qualità e valore. Anzi, un'esperienza che in molte occasioni ha
surrogato, per la generosità e valore del suo apparato, i limiti
di una direzione regionale al lavoro che continua a operare senza
progetti adeguati rispetto a una crisi dagli effetti pesanti
sulla tenuta dell'occupazione.
Prima di assumere una decisione che ripercorra precedenti strade
fallimentari - afferma il consigliere del PD - Tondo rifletta
sulla fine che faranno progetti e funzioni ora gestite
dall'Agenzia, che certamente non potranno rappresentare l'impegno
centrale della direzione al lavoro. Una direzione che già marca
visita rispetto alla necessità di porre mano ad alcune misure
della legge 18, formulata in una fase di crescita economica che
ridusse il tasso di disoccupazione ai livelli minimi storici (al
2,8%) a metà dell'anno 2007, ma che adesso, con una crisi
destinata a durare purtroppo per qualche anno, occorre rivedere.
Bisogna passare da una politica sul lavoro impostata praticamente
sui soli ammortizzatori sociali a una nuova politica di contrasto
alle crisi aziendali e alla creazione di nuove fonti di lavoro.
L'impegno, risalente ancora ai tempi della gestione Rosolen, di
mettere mano a nuovi strumenti più consoni al mutato quadro di
riferimento economico - così ancora Pupulin - è scomparso
dall'agenda politica della Giunta Tondo. Una serie di questioni
non sono più rinviabili: la verifica della efficacia degli
attuali incentivi al lavoro e alla ricollocazione, il compito di
accompagnamento al lavoro dei centri provinciali per l'impiego,
la gestione di una dimensione straordinaria di ricorso alla cassa
integrazione (rappresenta ormai un'area di disagio e spreco di
risorse umane e professionali), il programma dei lavori utili per
le comunità, il rapporto di collaborazione con le agenzie private
accreditate, i progetti per l'imprenditoria giovanile e
femminile, sono tutte questioni che dovrebbero essere all'ordine
del giorno dell'Amministrazione regionale.
Si pensa forse che la regione sarà più adeguata a rispondere alla
complessità di una situazione di una gravità senza precedenti,
con il taglio senza alcun risparmio economico di uno strumento
che tutte le regioni d'Italia stanno utilizzando per rispondere
alle sfide di una crisi che non lascia margini a nessuno?
Il presidente non si fidi solo del suo "stellone" - conclude
Pupulin - perché il rischio che fa correre alla comunità
regionale è di venir soffocata dall'assenza di un serio progetto
di sviluppo, accantonato per una visione banale e sacrificata a
interessi particolari e a un anticipo di propaganda elettorale.