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PD: Pupulin, chiusura Agenzia del lavoro

12.12.2011
12:48
(ACON) Trieste, 12 dic - COM/AB - Circola in modo pressante l'intenzione del presidente Tondo di porre fine all'esperienza dell'Agenzia del Lavoro. Sbaglia se pensa al colpo di mano, come fatto in altri casi, con uno dei suoi blitz in Finanziaria, visto che già in un'altra legislatura lo stesso Tondo ha provveduto alla sua liquidazione.

L'ammonimento giunge dal consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che ricorda come l'Agenzia, sotto nuove forme e con nuovi compiti, sia stata ricostituita sulla base della legge sul mercato del lavoro, conosciuta come legge Cosolini, approvata nella scorsa legislatura Illy.

Nella sua furia iconoclasta - aggiunge Pupulin - Tondo ha messo sotto tiro un'esperienza che viene considerata generalmente di qualità e valore. Anzi, un'esperienza che in molte occasioni ha surrogato, per la generosità e valore del suo apparato, i limiti di una direzione regionale al lavoro che continua a operare senza progetti adeguati rispetto a una crisi dagli effetti pesanti sulla tenuta dell'occupazione.

Prima di assumere una decisione che ripercorra precedenti strade fallimentari - afferma il consigliere del PD - Tondo rifletta sulla fine che faranno progetti e funzioni ora gestite dall'Agenzia, che certamente non potranno rappresentare l'impegno centrale della direzione al lavoro. Una direzione che già marca visita rispetto alla necessità di porre mano ad alcune misure della legge 18, formulata in una fase di crescita economica che ridusse il tasso di disoccupazione ai livelli minimi storici (al 2,8%) a metà dell'anno 2007, ma che adesso, con una crisi destinata a durare purtroppo per qualche anno, occorre rivedere. Bisogna passare da una politica sul lavoro impostata praticamente sui soli ammortizzatori sociali a una nuova politica di contrasto alle crisi aziendali e alla creazione di nuove fonti di lavoro.

L'impegno, risalente ancora ai tempi della gestione Rosolen, di mettere mano a nuovi strumenti più consoni al mutato quadro di riferimento economico - così ancora Pupulin - è scomparso dall'agenda politica della Giunta Tondo. Una serie di questioni non sono più rinviabili: la verifica della efficacia degli attuali incentivi al lavoro e alla ricollocazione, il compito di accompagnamento al lavoro dei centri provinciali per l'impiego, la gestione di una dimensione straordinaria di ricorso alla cassa integrazione (rappresenta ormai un'area di disagio e spreco di risorse umane e professionali), il programma dei lavori utili per le comunità, il rapporto di collaborazione con le agenzie private accreditate, i progetti per l'imprenditoria giovanile e femminile, sono tutte questioni che dovrebbero essere all'ordine del giorno dell'Amministrazione regionale.

Si pensa forse che la regione sarà più adeguata a rispondere alla complessità di una situazione di una gravità senza precedenti, con il taglio senza alcun risparmio economico di uno strumento che tutte le regioni d'Italia stanno utilizzando per rispondere alle sfide di una crisi che non lascia margini a nessuno?

Il presidente non si fidi solo del suo "stellone" - conclude Pupulin - perché il rischio che fa correre alla comunità regionale è di venir soffocata dall'assenza di un serio progetto di sviluppo, accantonato per una visione banale e sacrificata a interessi particolari e a un anticipo di propaganda elettorale.