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Idv: a Pordenone illustrata venerdì nuova legge istruzione

11.01.2012
14:46
(ACON) Trieste, 11 gen - COM/RC - Una proposta di legge regionale per la qualità del sistema di istruzione e formazione in Friuli Venezia Giulia. Il provvedimento sarà illustrato durante una conferenza pubblica che si terrà venerdì prossimo, 13 gennaio, alle 17.30, nella saletta incontri dell'ex convento di San Francesco di piazza della Motta, a Pordenone, organizzata dal Gruppo Italia dei Valori in Consiglio regionale.

A renderlo noto, il capogruppo Alessandro Corazza, che presenzierà all'iniziativa assieme alla consigliera provinciale di Udine Paola Schiratti, vicepresidente della Commissione scuola nonché coordinatrice regionale delle donne Idv, e al preside Bruno Seravalli.

Anticipa Corazza: "Questa proposta di legge, che abbiamo già depositato in Consiglio regionale, fa proprie e vuol dare una risposta alle preoccupazioni e alle richieste espresse da molti genitori e dagli insegnati delle scuole di ogni ordine e grado, nonché alle proteste dei precari, degli studenti e del personale tecnico amministrativo, a fronte della dequalificazione della scuola statale italiana causata in particolare dalla riforma Gelmini.

"L'Idv del Friuli Venezia Giulia apre con questa proposta il dibattito su scuola e formazione, e chiede alla Regione un'assunzione di responsabilità per innalzare il livello di qualità di tutto il sistema formativo, considerando i livelli di eccellenza delle prestazioni raggiunte dai nostri studenti e studentesse, dimostrate da diverse ricerche nazionali ed internazionali.

"Il progetto legislativo tiene conto di alcune recenti questioni e problematiche che in questi ultimi quattro anni hanno caratterizzato lo scenario normativo, a partire dalla riduzione complessiva del tempo scuola, degli organici delle istituzioni scolastiche e delle copresenze didattiche, ma anche la competenza esclusiva per rilascio di qualifiche e diplomi professionali; l'assolvimento dell'obbligo di istruzione anche attraverso i percorsi di istruzione e formazione professionali; l'attuazione di accordi regionali in tema di sussidiarietà e integrazione tra i centri di formazione accreditati e gli istituti professionali per la realizzazione di percorsi triennali; l'istituzione degli istituti tecnici superiori.

"Auspichiamo che anche le altre forze politiche convergano sulla nostra proposta di legge che, se approvata, avrà a costo zero per la Regione un effetto migliorativo sulle scuole primarie e secondarie e razionalizzerà la spesa pubblica nel settore della formazione".

Questi i contenuti del provvedimento: risorse umane per soddisfare in ogni plesso le richieste degli utenti di un tempo scuola di 30 o 40 ore garantendo le necessarie compresenze; servizi (ad esempio la mensa) e strutture necessarie; l'assegnazione agli alunni diversamente abili delle necessarie ore di sostegno; mantenimento delle scuole di vallata nelle aree montane anche con numeri di allievi inferiori agli standard previsti; riduzione del numero di alunni per classe rispettando le norme sulla sicurezza; mantenimento delle scuole di quartiere e di frazione nelle città con oltre 10.000 abitanti anche se con meno di 10 classi; qualità dell'edilizia scolastica e delle dotazioni didattiche.

Nelle scuole secondarie: risorse umane per garantire il monte ore necessario alla qualità dell'insegnamento nelle discipline e le attività laboratoriali, stabilendo il corretto rapporto tra prove d'esame e tempo scuola; valorizzazione della seconda lingua comunitaria in tutti gli ordini di scuole e in particolare nella scuola di secondo grado, e l'insegnamento delle lingue dei paesi confinanti in tutti gli ordini di scuole nei comuni di confine; investimenti sulle nuove tecnologie e sulla didattica per adeguare la scuola a stili cognitivi degli studenti, potenziando l'uso del laboratorio, la multimedialità e la rete; orientamento come intervento che accompagna il pieno sviluppo della persona in relazione ai cambiamenti sociali; parità di genere perseguita nella istruzione e nella formazione professionale, intesa come politica mirata a migliorare l'ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro, rimuovendo le cause della segregazione orizzontale e verticale.