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CR: autonomia giovani, relatore di maggioranza Blasoni (3)

01.02.2012
13:11
(ACON) Trieste, 1 feb - MPB - L'Aula ha avviato l'esame del testo unificato per l'autonomia dei giovani, che fa sintesi, in 38 articoli, del disegno di legge della Giunta e della proposta di legge presentata dai consiglieri del Gruppo Pdl, primo firmatario Massimo Blasoni, sottoscritta anche da Ciani ora FLI, e riguardante disposizioni sulle politiche giovanili e sul fondo di garanzia per le opportunità dei giovani.

Sei in tutto le relazioni che accompagnano il testo, tre di maggioranza e tre di minoranza, accomunate dal proporre, anche con molti dati, un'analisi della condizione giovanile, con accenti diversi poi riguardo gli interventi.

Per Massimo Blasoni (Pdl), primo relatore di maggioranza a intervenire, è forse la prima volta nel dopoguerra che i giovani paventano per il proprio futuro condizioni peggiori di quelle che hanno avuto i loro padri: sistema pensionistico, precarietà del lavoro, crisi finanziaria e industriale; fenomeni sopranazionali certo, ma la politica, anche di questa regione, è chiamata a un'azione suppletiva e specifica di sostegno per i giovani, propedeutica alla loro autonomia.

Proponiamo da un lato ulteriori misure specificamente rivolte ai giovani in norme vigenti di settore (casa, lavoro), dall'altro l'istituzione di nuove azioni di politica attiva, quali il Fondo per l'opportunità dei giovani, delineando un'architettura degli interventi che trova coordinamento nel Piano regionale. Diverso l'approccio al tema delle politiche giovanili rispetto a quello della vigente legge 12 del 2007 votata la scorsa legislatura dal centro sinistra - ha spiegato Blasoni: in luogo di forum, consulte e assemblearismo che innervano quella norma si punta alla cultura del merito, opportunità e misure di politica attiva volte ai bisogni più rilevanti, segnatamente quelli abitativi, occupazionali, di accesso al credito. Inoltre, promozione delle associazioni, sostegno alla formazione, al talento, all'inclusione e alla creatività. Cultura del merito non significa promozione dell'elite, ma il riconoscimento dell'impegno di chi riesce a fare un passo avanti rispetto ai propri mezzi.

Poiché la nozione di giovani è assai ampia, abbiamo assunto come limite i 35 anni individuati dall'Unione europea, e poiché problemi e aspettative di chi vede la fine dell'università o della scuola superiore sono parzialmente diversi da quelli di soggetti più giovani che frequentano le scuole medie, dovendo operare una scelta, sono stati puntualmente affrontati i temi relativi alla fase che prelude al lavoro, alla formazione di una famiglia, all'autonomia abitativa.

(immagini tv)

(segue)