CR: autonomia giovani, relatore maggioranza Sasco (6)
(ACON) Trieste, 1 feb - MPB - Il relatore di maggioranza
Edoardo Sasco (UDC), parlando dell'impostazione del testo per
quanto riguarda i giovani rispetto a scuola, lavoro e formazione
della loro famiglia, ma anche rispetto a valori e principi ai
quali l'UDC ha insistito anche in questo ambito, ha evidenziato
che in questo progetto di legge ci sono principi innovativi e
aggiornamenti della normativa esistente.
Anche se non tutte le criticità del mondo giovanile potranno
trovare soluzione in questo provvedimento, evidente risulta la
condizione fiscale che penalizza le famiglie e di conseguenza
anche i giovani: per questo motivo insistiamo per l'applicazione
di un quoziente familiare, misura che potrebbe portare un
beneficio non solo alle famiglie ma anche i giovani.
Per questo all'articolo 1, per quanto riguarda gli incentivi,
come UDC abbiamo indicato la richiesta di assunzione di
responsabilità non solo personali ma anche aggregative,
considerando le aggregazioni un soggetto sociale e a sé stante e
non insieme di individui. All'articolo 2, oltre a qualificare il
rapporto intergenerazionale, abbiamo voluto precisare che, nella
legge, quando si parla di famiglia, sia con riferimento alle
famiglie di origine sia per le nuove famiglie e per quelle in
formazione, si debba evidenziare il valore legato a una pubblica
assunzione di responsabilità derivante dal matrimonio. Abbiamo
inoltre mediato su varie impostazioni, riguardanti diverse parti
del provvedimento, mettendo a frutto quelle che sono state le
richieste del mondo giovanile e di quello associativo, facendo
valere sempre il principio della sussidiarietà assieme a quello
della solidarietà e assieme ad altre forme di mutualità e di
cooperazione.
Convinto del valore dei Piani regionali e dei Tavoli di
coordinamento, meno delle feste regionali della cultura e
dell'arte giovanile organizzate dall'ente pubblico, Sasco si è
infine focalizzato sul concetto di sussidiarietà: meno fa l'ente
pubblico e più fanno i privati (in questo caso si tratta di
privato sociale, evidentemente senza fini di lucro) più ampia
sarà la partecipazione, maggiori i risparmi di spesa e migliore
la qualità finale della produzione culturale, artistica e sociale.
(segue)