Citt: Alunni Barbarossa su chiusura uffici postali
(ACON) Trieste, 1 feb - COM/AB - Nonostante le proteste dei
sindaci e dei sindacati, è divenuta operativa la nuova fase della
riorganizzazione di Poste Italiane in Friuli Venezia Giulia con
la chiusura di diciotto uffici postali e la riduzione delle
aperture in altri venticinque. La riorganizzazione di questi
giorni, però, rischia di essere solo l'anticamera di
un'operazione più ampia che taglierà anche altri servizi.
Lo mette in evidenza il capogruppo dei Cittadini-Libertà Civica
Stefano Alunni Barbarossa, a giudizio del quale si tratta di
prendere coscienza della mutata funzione di Poste Italiane che ha
compiuto la scelta di investire fortemente sui servizi bancari, e
non si può pensare a un passaggio di consegne tra Stato e Regione
dal momento che, come ha dimostrato anche questa vicenda, la
società è sì a capitale pubblico ma, di fatto, nei comportamenti
è privata e non più a gestione statale.
Vista la delicatezza della situazione, Alunni Barbarossa aveva
sollecitato l'istituzione di un tavolo di concertazione con Poste
Italiane, Regione, Comuni e organizzazioni sindacali dei
lavoratori per consentire un confronto con le reali esigenze del
territorio ed evitare che la chiusura di un servizio al pubblico
venga calata dall'alto com'è appena accaduto.
Con soddisfazione - conclude - ho appreso in Aula che la mia
sollecitazione ha indotto il presidente Tondo a chiedere
direttamente all'amministratore delegato di Poste italiane,
l'avvio del confronto. Auspico, a questo punto, che il tavolo
possa veramente costituirsi nel minor tempo possibile.