SA-SEL: Pustetto, su petizione rifiuti a sinistra voto diviso
(ACON) Trieste, 6 feb - COM/MPB - "Riguardo all'incenerimento
rifiuti, non tutto il centro sinistra ha votato contro la
petizione discussa in Aula durante l'ultima seduta del Consiglio
regionale", fa notare il consigliere Stefano Pustetto (SA-SEL)
evidenziando che "quando Moretton afferma che il centro sinistra
di Trieste è contrario alla chiusura del Termovalorizzatore di
Trieste dice solo una parte della verità".
"È vero che ha schierato il Partito Democratico contro la
petizione che chiedeva un pronunciamento della Regione a favore
del riciclo totale e contro la pratica dei termovalorizzatori
come soluzione al problema rifiuti ma - precisa Pustetto -
Sinistra Ecologia e Libertà e i consiglieri di Rifondazione
Comunista, di Idv e Cittadini hanno votato in modo opposto.
"Non è nemmeno vero che l'approvazione della petizione avrebbe
comportato l'immediata chiusura dell'inceneritore di Trieste,
perché - spiega il consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà -
voleva solo che il Consiglio regionale si decidesse a indicare
chiaramente la strada che si vuole (o non si vuole) intraprendere.
"Queste - per Pustetto - sono tutte ambiguità e resistenze che
spiegano come la differenziata a Trieste non riesca ad andare
oltre un misero 20%, mentre nel resto della Regione si osservano
percentuali nettamente migliori, che in alcuni centri superano
anche il 65%".
Il consigliere poi formula una considerazione che sembra
procedurale, ma è sostanziale: "come è possibile che un ordine
del giorno (il numero 1 firmato Moretton, Galasso, Sasco e Picco)
possa essere approvato in sostituzione a una petizione che altri
hanno presentato? La petizione andava approvata o respinta così
come presentata dai proponenti e solo dopo, chi lo avesse voluto,
avrebbe potuto presentare un ordine del giorno".
"Credo - conclude Pustetto - del tutto evidente che proseguendo
su questa strada l'obiettivo che l'Europa ci pone e che l'Italia
ha sottoscritto (raccolta differenziata con una percentuale non
inferiore al 65% del totale entro il 2012) non potrà essere
raggiunto e, di conseguenza, oltre a tradire l'ambiente, e quindi
i nostri figli, saremo costretti a pagare le penali per non aver
rispettato i patti".