PD-Ssk: Gabrovec, elettrodotto Terna, mancati diritti dei cittadini
(ACON) Trieste, 7 feb - COM/MPB - È da anni che Terna sta
forzando la mano su un progetto di elettrodotto che è stato fin
da subito fortemente osteggiato di residenti e proprietari dei
fondi interessati, dalle loro associazioni e anche dalle
amministrazioni comunali interessate.
Lo sottolinea il consigliere regionale Igor Gabrovec (PD-Ssk)
che aggiunge: va dato atto al sindaco di Duino-Aurisina Giorgio
Ret di aver affermato già nella primavera scorsa che Terna non
aveva tenuto un comportamento corretto nei confronti
dell'amministrazione pubblica. Le timide repliche dell'Ufficio
stampa di Terna non hanno potuto coprire questa verità. Il resto
sono solo le conseguenze.
I cittadini e la comunità del Carso triestino sono danneggiati
direttamente o indirettamente da un'opera pensata e sviluppata in
modo sbagliato, tecnologicamente sorpassata e fortemente lesiva
dei diritti economici e sociali del territorio. Alle opposizioni
dei cittadini Terna non ha mai dato né ascolto né risposta.
Nessuna risposta al ricorso straordinario al presidente della
Repubblica, sottoscritto da privati, associazioni e anche
Amministrazioni comunali.
Per Gabrovec però c'è un corresponsabile ed è individuabile
nell'Amministrazione regionale che con il suo apparato
burocratico ha prima favorito e poi sostenuto i progetti di Terna
di potenziamento dell'elettrodotto, maldestramente mascherati -
sottolinea il consigliere - da semplice manutenzione.
Da ultimo, anche se non meno importante, è giunto anche - precisa
Gabrovec - il contenzioso culturale e linguistico. Le norme di
carattere nazionale e internazionale impongono alle
amministrazioni pubbliche, come anche alle società concessionarie
di servizi di pubblica utilità, di rispettare i diritti della
comunità nazionale slovena all'uso della propria lingua madre in
tutte le comunicazioni ufficiali scritte o verbali. Terna aveva
rifiutato anche questo per poi, a danno fatto, indietreggiare e
cercando di rimediare inviando qua e là traduzioni in sloveno
degli atti. Atti chiaramente nulli in quanto gravati da un
pesante vizio di forma, essendo lesivi di un diritto fondamentale
e costituzionalmente garantito agli appartenenti a una comunità
linguistica riconosciuta e tutelata.
Oltre al danno anche la beffa: i cittadini della comunità slovena
che, fiduciosi nella legge e nella serietà dell'ordine
costituito, avevano osato rivendicare con forza i propri diritti
si sono ritrovati a loro volta inquisiti, convocati uno a uno
nelle caserme dei carabinieri per vedersi notificare gli avvisi
di garanzia: le accuse sono di simulazione di reato e
interruzione di pubblico servizio. Nuovamente in violazione dei
loro diritti, considerato che nemmeno gli atti giudiziari erano
tradotti in lingua slovena, né veniva riconosciuto loro il
diritto a essere assistiti da un interprete. Di tutto ciò venerdì
mattina in Prefettura si è evidentemente sentito ben poco, anche
perché né gli interessati, né le loro associazioni
rappresentative sono stati invitati. Almeno in questo frangente
l'assessore regionale De Anna si è detto dalla parte dei
cittadini.
È per questo - afferma Gabrovec - che pretendiamo dalla Terna
scuse ufficiali e altrettante espressioni di rammarico devono
arrivare da chi ha sostenuto questi atti equiparabili a una vera
e propria persecuzione etnica. L'occupazione di fondi privati da
parte della Terna è da ritenersi abusiva in quanto irrispettosa
delle procedure e dei tempi previsti per legge. Il discorso degli
indennizzi è poi un capitolo a sé, conclude il consigliere.