PD: Della Mea e Iacop, modificare riforma Unioni montane
(ACON) Trieste, 1 mar - COM/RC - Le richieste di esclusione,
dall'Unione montana del Livenza, di quattro Comuni su cinque
comporta la soppressione di quell'ambito territoriale. Ciò
determinerà uno slittamento della tempistica per la definizione
degli ambiti territoriali, mentre nulla dovrebbe cambiare negli
altri territori in quanto le richieste, formulate dagli altri
Comuni delle altre Unioni, di assegnazione ad altra Unione o di
esclusione da quella di appartenenza possono essere accolte.
Così la risposta dell'assessore Andrea Garlatti, sintetizzata dal
consigliere del PD Sandro Della Mea, che aveva espresso
preoccupazione sul futuro della riforma delle Unioni montane dopo
che molti Comuni avevano adottato scelte diverse da quanto
indicato dalla normativa.
Che molti Comuni montani abbiano scelto di passare ad altra
Unione o di non aderire a quella indicata - è la replica dei
consiglieri PD Franco Iacop e Sandro Della Mea - modifica in
maniera sostanziale gli ambiti territoriali previsti dalla legge
regionale n. 14 del 2011. Ciò significa che il modello indicato è
sbagliato e va cambiato. Serve a ben poco ricorrere a scorciatoie
per cercare di modificare il tiro, come vuole fare l'assessore
Garlatti con il ricorso a emendamenti di comodo.
In particolare, per Iacop e Della Mea, la mancata adesione di
alcuni Comuni maggiori pregiudica la gestione delle funzioni e
delle competenze che l'Unione dei Comuni attribuisce agli Enti
locali. Alla fine, si ostacolerà ulteriormente lo sviluppo
economico delle aree montane, già di per sé penalizzate dal lungo
periodo di commissariamento.
Invitiamo pertanto l'assessore - hanno concluso i due consiglieri
del PD - a tornare in Aula con una proposta di modifica della
legge di riforma delle Unione montane che preveda altri ambiti
territoriali e faccia maggiore chiarezza sulle competenze dei
nuovi Enti locali.