III Comm: audizione su linee guida Piani di Zona per welfare
(ACON) Trieste, 13 mar - MPB - Le linee guida per la
predisposizione dei Piani di Zona - che rappresentano lo
strumento fondamentale per la programmazione e l'organizzazione
dei servizi alla persona a livello territoriale, costituendo una
componente significativa delle politiche regionali
di welfare - sono state al centro di un'audizione dei
responsabili della Direzione della salute in III Commissione,
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC).
Alla base del documento, l'esperienza condotta tra il 2006 e il
2008 nei 19 ambiti distrettuali della regione che ha visto la
partecipazione di un'ampia pluralità di soggetti pubblici e
privati (volontariato, privato sociale) impegnati nei diversi
settori del sistema dei servizi sociali, la nuova pianificazione
di zona, riavviata nel 2011 e che durerà tutto il 2012, punta a
consolidare e sviluppare la costruzione partecipata del welfare
locale e di comunità attraverso modalità operative che consentano
di fare tesoro degli aspetti positivi e di superare le criticità
emerse in quella esperienza, nel quadro di un sistema integrato
che fornisca risposte omogenee sul territorio regionale.
Diverse le condizioni normative e strategiche della nuova fase
pianificatoria: a partire dal triennio 2013 - 2015 il Piano di
Zona (definito come un vero e proprio piano regolatore del
sistema dei servizi alla persona a livello locale) diventa lo
strumento strategico della programmazione complessiva: una
programmazione continuativa attraverso uno strumento permanente
di governo locale dei servizi sociali e sociosanitari, con una
pianificazione attuattiva annuale, e spazi di verifica; per
questo deve raccordarsi con i documenti di pianificazione e
programmazione dei Comuni e degli altri soggetti che partecipano
alla sua realizzazione anche per quanto riguarda l'aspetto
economico finanziario.
Volontà, dunque, di integrare i diversi soggetti responsabili
delle azioni sociali e sanitarie sul territorio in un percorso -
formale e sostanziale, è stato sottolineato - già condiviso con i
responsabili degli ambiti, i direttori di distretto, la
conferenza dei sindaci, il Consiglio delle autonomie, i direttori
generali delle 6 aziende sanitarie.
Il Pdz individua gli obiettivi triennali della programmazione
locale e quelli di ogni singolo ambito territoriale nello stesso
arco di tempo, definisce le priorità su cui intende investire,
evidenziando le macroazioni da realizzare in ogni annualità e le
risorse da impiegare in una prospettiva triennale per raggiungere
gli obiettivi. Attraverso il piano attuattivo annuale si
realizzano concretamente le previsioni per l'anno di riferimento.
Integrazione delle diverse politiche, soggetti e organi della
pianificazione, risorse finanziare, strumentali e di personale,
gli obiettivi, sia per il 2012 che per il successivo triennio,
questi i punti del documento, richiamati.
Per Sergio Lupieri (PD), primo consigliere a intervenire, il
documento è valido sul piano tecnico, ma manca di una indicazione
politica che indichi una rotta e si attende ancora il disegno di
legge di riforma del sistema sanitario regionale. Annamaria
Menosso (PD) ha sollecitato ulteriori integrazioni tra parte
sociale e sanitaria, ritenendo opportuno un maggior impegno dei
direttori delle aziende sanitarie sul versante sociosanitario.
Per Franco dal Mas (Pdl), innegabile l'impegno per l'integrazione
e per le problematiche del welfare, con gli sforzi messi in campo
per intervenire sul sociale a fronte dei tagli statali.
Condivisione del documento da parte di Franco Codega (PD), che ha
sottolineato l'importanza del coordinamento delle varie direzioni
e delle politiche sociali, la necessità di una riclassificazione
delle case di riposo, l'importanza di una regia generale per
stabilire regole non impugnabili. Per Massimo Blasoni (Pdl) linee
guida condivisibili; il dato dirimente oggi è la capacità di
risorse adeguate ai bisogni, risorse che sono state incrementate
anche in una stagione di crisi, ma il cui utilizzo può essere
reso più efficiente semplificando il numero di misure. Infine,
per Stefano Pustetto (SA-SEL), fondamentale fare scelte nei
momenti di difficoltà.
Accogliendo le osservazioni dei consiglieri, da parte della
direzione è stato evidenziato che il percorso delineato punta
all'omogeneità semplificando il più possibile, esigenza che nasce
anche dagli operatori.
(immagini tv)