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PD: Moretton, le riforme di Tondo in un tunnel senza uscita

29.03.2012
17:39
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - La Giunta regionale non ha approvato il disegno di legge sul riordino degli Enti e delle Agenzie, ma per l'ennesima volta lo ha rinviato alla prossima seduta. E quindi il presidente Tondo continua con i suoi annunci vuoti, nell'attesa infinta di ricercare una possibile soluzione sia politica che giuridica stante che, allo stato, le proposte che aveva annunciato in occasione delle sue dichiarazioni programmatiche dello scorso settembre non stanno in piedi.

A sostenerlo è il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton, che aggiunge.

Non c'è alcun passo significativo in avanti, ma solo un tergiversare impacciato che non prefigura alcuna buona riforma per il futuro. Infatti, oggi in Giunta regionale il presidente Tondo ha perso la faccia almeno in parte rispetto le sue intenzioni di unificare le Camere di commercio e i Confidi, avendo scoperto di non avere alcuna competenza in materia e ha dovuto quindi frettolosamente riparare con una formula di sconosciuta incentivazione che porti in un futuro molto remoto a un'improbabile unificazione.

Senza contare poi che il disegno di legge presentato dalla Giunta come organico è stato, strada facendo, scarnificato qua e là con lo stralcio di alcuni provvedimenti, come ad esempio l'Autorità di bacino che dopo quasi due anni di commissariamento è ancora ferma al palo perché della sua riforma non si vede alcunché, nemmeno con un potente binocolo.

Sull'unificazione delle ATER, dopo che Tondo ha ripetutamente promesso la loro riforma, non riuscendo nell'impresa ha deciso di utilizzare la vecchia, stantia, impropria e superata arma del commissariamento. Quindi, alla vera e propria riforma Tondo privilegia lo spot che farà la fine di quelli precedenti e cioè che durerà anni senza produrre innovazioni di sorta.

Ma tanto a lui non importa proprio un bel nulla, perché tutto sarà superato dalla prossima e imminente elezione regionale.

L'ascia di Tondo non si limita a tagliare indistintamente qualsiasi cosa trovi sul suo cammino, ma arriva persino a metter mano agli attuali ERDISU, pur essendo questi considerati Enti egregiamente funzionanti sia dalle Università che dagli studenti, proponendo al loro posto lo strumento della Fondazione che, come noto, non potrà adempiere allo scopo.

Tutto il resto, infine, soppressione dell'Agenzia regionale del lavoro, dimezzamento dei consiglieri di amministrazione dell'EZIT e istituzione dell'Amministratore unico di Villa Manin, sono solo palliativi che non hanno dignità di riforma perché da un lato sono un obbligo previsto dal decreto Monti, e dall'altro un'insignificante traslazione di struttura operativa dentro lo stesso contenitore senza che ci siano veri e propri risparmi.

L'unico risultato politico dell'azione di Tondo - conclude Moretton - è l'essersi infilato in un tunnel senza uscita che comporterà un ulteriore arretramento della Regione negli inevitabili processi di riformismo per adeguarsi alla società che a gran voce chiede di rimanere al passo con i tempi.