PD: Moretton, le riforme di Tondo in un tunnel senza uscita
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - La Giunta regionale non ha
approvato il disegno di legge sul riordino degli Enti e delle
Agenzie, ma per l'ennesima volta lo ha rinviato alla prossima
seduta. E quindi il presidente Tondo continua con i suoi annunci
vuoti, nell'attesa infinta di ricercare una possibile soluzione
sia politica che giuridica stante che, allo stato, le proposte
che aveva annunciato in occasione delle sue dichiarazioni
programmatiche dello scorso settembre non stanno in piedi.
A sostenerlo è il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco
Moretton, che aggiunge.
Non c'è alcun passo significativo in avanti, ma solo un
tergiversare impacciato che non prefigura alcuna buona riforma
per il futuro. Infatti, oggi in Giunta regionale il presidente
Tondo ha perso la faccia almeno in parte rispetto le sue
intenzioni di unificare le Camere di commercio e i Confidi,
avendo scoperto di non avere alcuna competenza in materia e ha
dovuto quindi frettolosamente riparare con una formula di
sconosciuta incentivazione che porti in un futuro molto remoto a
un'improbabile unificazione.
Senza contare poi che il disegno di legge presentato dalla Giunta
come organico è stato, strada facendo, scarnificato qua e là con
lo stralcio di alcuni provvedimenti, come ad esempio l'Autorità
di bacino che dopo quasi due anni di commissariamento è ancora
ferma al palo perché della sua riforma non si vede alcunché,
nemmeno con un potente binocolo.
Sull'unificazione delle ATER, dopo che Tondo ha ripetutamente
promesso la loro riforma, non riuscendo nell'impresa ha deciso di
utilizzare la vecchia, stantia, impropria e superata arma del
commissariamento. Quindi, alla vera e propria riforma Tondo
privilegia lo spot che farà la fine di quelli precedenti e cioè
che durerà anni senza produrre innovazioni di sorta.
Ma tanto a lui non importa proprio un bel nulla, perché tutto
sarà superato dalla prossima e imminente elezione regionale.
L'ascia di Tondo non si limita a tagliare indistintamente
qualsiasi cosa trovi sul suo cammino, ma arriva persino a metter
mano agli attuali ERDISU, pur essendo questi considerati Enti
egregiamente funzionanti sia dalle Università che dagli studenti,
proponendo al loro posto lo strumento della Fondazione che, come
noto, non potrà adempiere allo scopo.
Tutto il resto, infine, soppressione dell'Agenzia regionale del
lavoro, dimezzamento dei consiglieri di amministrazione dell'EZIT
e istituzione dell'Amministratore unico di Villa Manin, sono solo
palliativi che non hanno dignità di riforma perché da un lato
sono un obbligo previsto dal decreto Monti, e dall'altro
un'insignificante traslazione di struttura operativa dentro lo
stesso contenitore senza che ci siano veri e propri risparmi.
L'unico risultato politico dell'azione di Tondo - conclude
Moretton - è l'essersi infilato in un tunnel senza uscita che
comporterà un ulteriore arretramento della Regione negli
inevitabili processi di riformismo per adeguarsi alla società che
a gran voce chiede di rimanere al passo con i tempi.