PD: Pupulin, servono numeri veri su assunzioni stabili
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - Quante sono le assunzioni
stabili effettive? E quanto sono le domante di incentivo
soddisfatte per le imprese?
Le domande sono contenute in un'interrogazione alla Giunta del
consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che entra nel merito
della questione.
Non servono approfondite analisi per prendere atto di una
recessione galoppante anche in Friuli Venezia Giulia. Non sempre
le statistiche sono in grado di manifestare efficacemente lo
stato della realtà. A poco servono i reiterati annunci della
giunta Tondo che cercano con il lanternino di trovare qualche
segnale simbolico di una ripresa economica e occupazionale che
non è alle porte.
L'ultimo è di una settimana fa, quando si è esaltato il dato di
circa 1200 lavoratori che sarebbero stati stabilizzati a tempo
pieno, nei primi due mesi dell'anno 2012, attraverso la spinta
degli incentivi regionali una tantum. Nella realtà si tratta di
domande avanzate da parte delle aziende all'Amministrazione
regionale per un valore complessivo di oltre 16 milioni di euro,
un fabbisogno superiore allo stanziamento totale previsto dalla
finanziaria regionale 2012, che risulta pari a 13.400.000 euro.
In sostanza, si sta vendendo la pelle dell'orso prima di averlo
preso. A chiarire la questione è proprio una comunicazione
dell'assessore Brandi ai componenti della Giunta. L'assessore al
lavoro, infatti, ha avanzato due ipotesi di scenario per trovare
le risorse mancanti alla copertura delle richieste. La prima che
in variazione di bilancio lo stanziamento per tali incentivi
venga implementato di ulteriori 20 milioni di euro, attraverso i
quali rendere possibile mantenere gli interventi in essere,
assicurandone ragionevolmente la copertura finanziaria per tutto
il 2012. La seconda, che sempre nella stessa variazione di
bilancio, si preveda un'implementazione di soli 10 milioni di
euro, nel qual caso sarà necessario procedere a una
razionalizzazione degli interventi, riducendone in misura
significativa il quantum, in modo da assicurare ragionevolmente
la copertura finanziaria per tutto l'anno in corso.
Come dunque precisa la comunicazione dell'assessore Brandi, 1200
sono le domande non le assunzioni stabili. Trattandosi poi di un
importo complessivo, che riguarda non solo le stabilizzazioni e
le assunzioni a tempo indeterminato, ma pure quelle a tempo
determinato, l'avvio di iniziative neoimprenditoriali e la
frequenza di corsi di riqualificazione, non è chiara la
distribuzione nei vari canali, e più precisamente quella
riferibile al solo incentivo all'occupazione stabile.
Proprio per fare chiarezza sulla realtà effettiva degli annunci
della Giunta, Pupulin ha presentato un'interrogazione per
conoscere e poter conseguentemente informare le aziende
interessate (probabilmente sono ancora per la maggior parte in
attesa di una risposta ufficiale sull'accoglimento della propria
domanda di incentivo) su quante imprese siano state già
finanziate, quanti lavoratori siano stati effettivamente
stabilizzati, quante risorse siano destinate agli altri capitoli
di intervento previsti.
Inoltre quali intenzioni siano maturate a livello della Giunta
rispetto alle ipotesi di ulteriori coperture finanziarie da
assicurare per l'intero anno 2012, come preannunciato dallo
stesso assessore al lavoro. Da tale comunicazione di generalità
della Brandi, infatti, si evincono due grandi rischi. Il primo:
con l'attuale trend di domande, che segnalano il fatto che ormai
tante imprese assumono solo in presenza dell'assicurazione di
poter godere degli incentivi della Regione, è quasi certo che,
anche aumentando la dotazione di altri 20 milioni, a poco più di
metà anno la situazione si bloccherà. Il secondo: nell'ipotesi di
un minore incremento delle risorse ridotte a un massimo di 10
milioni nelle variazioni di bilancio, il risultato già anticipato
sarà il taglio dell'importo degli incentivi e la probabile caduta
verticale del numero di domande.
Tutte due situazioni non desiderabili, ancor più aggravate
dall'incertezza dell'attuale dimensione effettiva degli
interventi regionali. Altro che articolo 18, garanzia per i
lavoratori che frenerebbe la domanda di maggiore occupazione.
Sono la scarsa trasparenza, la continua incertezza e i tempi
lunghi delle risposte pubbliche i maggiori freni anche per le
imprese che, in una fase difficile, intendono scommettere sul
futuro e impegnare nuovi investimenti per rimanere sul mercato.