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PD: Pupulin, servono numeri veri su assunzioni stabili

29.03.2012
17:33
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - Quante sono le assunzioni stabili effettive? E quanto sono le domante di incentivo soddisfatte per le imprese?

Le domande sono contenute in un'interrogazione alla Giunta del consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che entra nel merito della questione.

Non servono approfondite analisi per prendere atto di una recessione galoppante anche in Friuli Venezia Giulia. Non sempre le statistiche sono in grado di manifestare efficacemente lo stato della realtà. A poco servono i reiterati annunci della giunta Tondo che cercano con il lanternino di trovare qualche segnale simbolico di una ripresa economica e occupazionale che non è alle porte.

L'ultimo è di una settimana fa, quando si è esaltato il dato di circa 1200 lavoratori che sarebbero stati stabilizzati a tempo pieno, nei primi due mesi dell'anno 2012, attraverso la spinta degli incentivi regionali una tantum. Nella realtà si tratta di domande avanzate da parte delle aziende all'Amministrazione regionale per un valore complessivo di oltre 16 milioni di euro, un fabbisogno superiore allo stanziamento totale previsto dalla finanziaria regionale 2012, che risulta pari a 13.400.000 euro.

In sostanza, si sta vendendo la pelle dell'orso prima di averlo preso. A chiarire la questione è proprio una comunicazione dell'assessore Brandi ai componenti della Giunta. L'assessore al lavoro, infatti, ha avanzato due ipotesi di scenario per trovare le risorse mancanti alla copertura delle richieste. La prima che in variazione di bilancio lo stanziamento per tali incentivi venga implementato di ulteriori 20 milioni di euro, attraverso i quali rendere possibile mantenere gli interventi in essere, assicurandone ragionevolmente la copertura finanziaria per tutto il 2012. La seconda, che sempre nella stessa variazione di bilancio, si preveda un'implementazione di soli 10 milioni di euro, nel qual caso sarà necessario procedere a una razionalizzazione degli interventi, riducendone in misura significativa il quantum, in modo da assicurare ragionevolmente la copertura finanziaria per tutto l'anno in corso.

Come dunque precisa la comunicazione dell'assessore Brandi, 1200 sono le domande non le assunzioni stabili. Trattandosi poi di un importo complessivo, che riguarda non solo le stabilizzazioni e le assunzioni a tempo indeterminato, ma pure quelle a tempo determinato, l'avvio di iniziative neoimprenditoriali e la frequenza di corsi di riqualificazione, non è chiara la distribuzione nei vari canali, e più precisamente quella riferibile al solo incentivo all'occupazione stabile.

Proprio per fare chiarezza sulla realtà effettiva degli annunci della Giunta, Pupulin ha presentato un'interrogazione per conoscere e poter conseguentemente informare le aziende interessate (probabilmente sono ancora per la maggior parte in attesa di una risposta ufficiale sull'accoglimento della propria domanda di incentivo) su quante imprese siano state già finanziate, quanti lavoratori siano stati effettivamente stabilizzati, quante risorse siano destinate agli altri capitoli di intervento previsti.

Inoltre quali intenzioni siano maturate a livello della Giunta rispetto alle ipotesi di ulteriori coperture finanziarie da assicurare per l'intero anno 2012, come preannunciato dallo stesso assessore al lavoro. Da tale comunicazione di generalità della Brandi, infatti, si evincono due grandi rischi. Il primo: con l'attuale trend di domande, che segnalano il fatto che ormai tante imprese assumono solo in presenza dell'assicurazione di poter godere degli incentivi della Regione, è quasi certo che, anche aumentando la dotazione di altri 20 milioni, a poco più di metà anno la situazione si bloccherà. Il secondo: nell'ipotesi di un minore incremento delle risorse ridotte a un massimo di 10 milioni nelle variazioni di bilancio, il risultato già anticipato sarà il taglio dell'importo degli incentivi e la probabile caduta verticale del numero di domande.

Tutte due situazioni non desiderabili, ancor più aggravate dall'incertezza dell'attuale dimensione effettiva degli interventi regionali. Altro che articolo 18, garanzia per i lavoratori che frenerebbe la domanda di maggiore occupazione. Sono la scarsa trasparenza, la continua incertezza e i tempi lunghi delle risposte pubbliche i maggiori freni anche per le imprese che, in una fase difficile, intendono scommettere sul futuro e impegnare nuovi investimenti per rimanere sul mercato.