IdV:Corazza, limitare emissioni inquinanti impianti biomasse
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/MPB - Il capogruppo di Italia dei
Valori in Consiglio regionale evidenzia che in V Commissione,
impegnata a esaminare il ddl su energia e distribuzione
carburanti, è stata accolta la richiesta di IdV di istituire un
comitato ristretto per analizzare le memorie raccolte durante le
audizioni della IV Commissione e le novità introdotte dalla
normativa nazionale "V Conto energia" appena approvata.
"Il comitato ristretto - sottolinea Corazza - potrà così valutare
anche i dati regionali in merito al fabbisogno energetico visto
che il piano regionale è "aggiornato" al 2007. Pare assurdo ma
sull'energia si vuole legiferare "al buio". In particolare
bisogna studiare a fondo - sostiene il consigliere - la questione
degli impianti a biomassa che prevedono la combustione. Questi
impianti, se da una parte vanno nella direzione dettata
dall'Unione europea con la strategia "Europa 2020", contribuendo
a portare all'obiettivo del 17% l'energia prodotta da fonti
alternative, dall'altra finiscono però per avere un impatto
negativo sull'ambiente. Provocano infatti un peggioramento
dell'inquinamento atmosferico a causa della produzione di
particolato (nel caso della combustione di cippati) o di CO2 (nel
caso della combustione di biogas)".
Secondo il capogruppo dell'Idv "questi impianti rischiano inoltre
di diventare cattedrali nel deserto quando vanno a esaurirsi gli
incentivi statali".
"Oggi gli incentivi - attacca Corazza - drogano il mercato e
uccidono l'agricoltura. I produttori locali, per esempio, vengono
spinti a bruciare il loro mais, importando invece dall'estero
quello per uso alimentare".
Necessaria quindi una visione di prospettiva.
"Questi impianti non andrebbero autorizzati se non hanno un piano
finanziario che dimostri la loro capacità di sostenersi anche
dopo la fine degli incentivi. La legge nazionale è manchevole e
limitata in questo senso, ma noi, come Regione - conclude il
consigliere - dovremo valutare cosa abbiamo il potere di fare da
un punto di vista legislativo per tutelare al massimo la
collettività, la salute pubblica e l'ambiente da speculazioni
finanziarie pagate dalle tasche dei cittadini".