Presidente Franz: Giorno Memoria, ricordare è dovere istituzionale
(ACON) Trieste, 26 gen - MPB - Il 27 gennaio è il Giorno della
Memoria, istituito 13 anni fa per ricordare quando, lo stesso
giorno del 1945, le truppe alleate arrivarono ad Auschwitz,
scoprendo il campo di concentramento e liberando i pochi
superstiti.
"A 68 anni di distanza, mantenere viva la memoria su una delle
pagine più buie della storia dell'umanità - per il presidente del
Consiglio regionale Maurizio Franz - è un dovere delle
Istituzioni e della coscienza di ciascuno.
"Abbiamo il dovere di ricordare. Per commemorare le vittime della
Shoah, il pianificato sterminio del popolo ebraico e di tutti i
gruppi etnici che vennero oppressi e perseguitati. Per non
dimenticare la barbarie e l'orrore dei campi di sterminio e le
pagine di storia che l'hanno proceduta: le leggi razziali, le
deportazioni, le tortura inflitte in nome di una ideologia
aberrante applicata in modo scientifico. Per rendere onore anche
a quanti si sono opposti al progetto di sterminio e si sono
prodigati per proteggere i perseguitati non esitando a mettere a
rischio la propria vita.
"Dobbiamo rendere forte e lucida la memoria perché il ricordare
sia antidoto collettivo alle devianze che derivano da xenofobia,
razzismi, intolleranza, e sia eredità per le nuove generazioni
quando non ci saranno più le voci vive dei testimoni diretti di
quelle atrocità.
"Atrocità che - ha ricordato Franz - anche in Friuli Venezia
Giulia hanno avuto i loro templi: nella Risiera di San Sabba a
Trieste, unico lager nazista in Italia, dove furono cremate
alcune migliaia di persone e da dove molte di più furono
deportate: triestini, friulani, istriani, sloveni, croati,
militari, ebrei, con nazionalità, credo religioso e politico
diversi ma un comune tragico destino; e a Gonars, dove
nell'autunno del 1941 il regime fascista costruì un campo di
concentramento in cui, dalla primavera del '42 al settembre del
'43, furono internati migliaia di civili rastrellati nei
territori della Jugoslavia, molti dei quali qui trovarono la
morte per il sovraffollamento, le cattive condizioni igieniche,
gli stenti.
"Questo anniversario - è l'auspicio di Franz - possa essere un
rinnovato sprone a trarre da quegli orrori la fedeltà ai valori
di dignità umana, libertà, democrazia e uguaglianza che sono
anche il fondamento dell'Unione europea".