50° Statuto FVG: presidente Consiglio regionale Franz (1)
(ACON) Trieste, 31 gen - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Maurizio Franz ha aperto la seduta solenne
dell'Assemblea per la celebrazione del 50° anniversario della
promulgazione dello Statuto di Autonomia della Regione Friuli
Venezia Giulia, alla presenza del neoeletto presidente della
Corte Costituzionale Franco Gallo, la cui lectio magistralis ha
per tema i "Profili finanziari del regionalismo differenziato".
Attualità della specialità, minoranze linguistiche, revisione
delle norme sull'ordinamento finanziario, fra i temi affrontati
nel suo intervento da Franz che, definendo questo anniversario
un'occasione importante per ricordare il passato, ma soprattutto
per riflettere sul futuro e in particolare su un nuovo modello di
autonomia per la nostra Regione, ha ricordato le ragioni della
nostra specialità legate all'esigenza di individuare un assetto
politico-istituzionale in grado di affrontare i complessi
problemi di queste terre che costringevano la nostra gente a
cercare fortuna altrove, e ha rivolto "un pensiero colmo di
gratitudine alle migliaia di corregionali emigrati nei cinque
Continenti, per quanto hanno fatto e continuano a fare per tenere
alto il nome del nostro Paese e dell'intero Friuli Venezia Giulia
nel mondo".
In 50 anni la nostra economia è radicalmente cambiata. Gli
speciali poteri allora attribuiti alla Regione - ha ricordato il
presidente - consentirono di impostare la politica economica che
ha caratterizzato questo mezzo secolo facendoci diventare terra
di immigrazione (l'8.8% della popolazione regionale è straniera).
In questo percorso, fondamentale l'esperienza del terremoto del
1976, immane tragedia dalla quale nacque un nuovo modo di operare
sinergico tra Regione ed Enti locali, quel Modello Friuli che ha
consentito una compiuta ricostruzione e ha creato una diversa
coscienza tra i soggetti che qui amministrano la res publica.
La costruzione delle grandi infrastrutture, l'attività
internazionale avviata dal Friuli Venezia Giulia con la Comunità
di lavoro Alpe Adria e i compiti di promozione e cooperazione
internazionale con l'Est europeo attribuiti dallo Stato alla
Regione con la legge 19 del 1991 sulle aree di confine sono
aspetti che hanno, poi, consentito al presidente di porre
l'accento sulla attualità delle ragioni della nostra autonomia,
che - per Franz - potrà esplicarsi in futuro attraverso una
rivisitazione dei compiti e delle prerogative affidateci con la
legge 19, che trovano fondamento, nella nostra particolare
collocazione geopolitica.
Anche se deve essere rivista, la specialità della nostra Regione
ha ancora un senso: il Friuli Venezia Giulia, al centro di una
rete di relazioni economiche, sociali e culturali destinate a
intensificarsi, dall'allargamento a Est dell'Unione europea è
esposto molto più di altre regioni ai rischi di un declino
economico - ha detto il presidente, auspicando che si dia rapida
attuazione ai nuovi poteri in materia di autonomia tributaria
attribuiti alla Regione. Si tratta - has piegato - della
opportunità per il Friuli Venezia Giulia, anche in considerazione
della sua collocazione geografica, di avere strumenti in grado di
dare maggiore flessibilità e manovrabilità al prelievo fiscale
sul sistema produttivo di questa Regione, per consentirle di
reggere la concorrenza pregiudizievole dei Paesi confinanti ed
evitare così che imprese italiane si trasferiscano oltre confine
perché attratte naturalmente dal vantaggio fiscale, dal basso
costo del lavoro e dell'energia.
Inoltre, il trovarsi al centro delle comunicazioni tra Est ed
Ovest richiede particolari strumenti per la programmazione delle
infrastrutture di comunicazione, anche in termini di
partecipazione "ascensionale" alle politiche comunitarie in
materia di trasporti, e per la valutazione del loro impatto
ambientale e sul sistema insediativo.
Anche la questione delle minoranze linguistiche nel tempo ha
mutato volto. La presenza nella nostra regione di ben tre
minoranze linguistiche storiche (friulana, slovena, tedesca)
rappresenta un unicum in tutto il panorama nazionale, e per
ognuna di esse - ha sottolineato Franz - ci siamo infatti dotati
di normative specifiche ben prima che il legislatore statale se
ne occupasse; puntando alla loro salvaguardia si mira alla difesa
e riscoperta delle radici di questa terra.
A difesa della specialità, Franz ha ricordato anche i risultati
di buon governo ottenuti in questi anni.
La nostra Regione continua a sobbarcarsi importanti funzioni fra
cui la sanità, la finanza locale, la viabilità e i trasporti,
utilizzando solo le entrate proprie e quelle da compartecipazione
ai tributi erariali, di molto inferiori a quelle attribuite alle
altre Regioni speciali, e nonostante alcuni temi finanziari siano
ancora da definire - ha detto il presidente, auspicando in
particolare una revisione delle norme sull'ordinamento
finanziario della Regione che sostituisca il criterio
dell'attribuzione del gettito sulla base del luogo di riscossione
con quello fondato sulla riferibilità dello stesso al territorio
(ossia al luogo del domicilio fiscale del contribuente); un
proposito, questo, inserito nel Protocollo di intesa con lo Stato
in materia finanziaria del 29 ottobre 2010, stipulato in via di
parziale anticipazione rispetto alla attuazione del federalismo
fiscale.
Il nostro assetto finanziario - ha aggiunto Franz - ha
determinato una responsabilizzazione degli amministratori che si
assumono i rischi di fluttuazione del gettito tributario e dei
costi dei servizi, ma molti, purtroppo, tendono oggi a voler
mettere in discussione tutto questo.
Con l'acuirsi della crisi economica e finanziaria, lo Stato ha
introdotto unilateralmente nell'ordinamento, con provvedimenti
urgenti, misure di coordinamento della finanza pubblica che,
sotto vari profili, appaiono sempre più chiaramente in contrasto
con l'autonomia finanziaria regionale. La Regione ha chiesto
invano allo Stato la convocazione del tavolo di confronto per
l'attuazione del federalismo fiscale allo scopo di definire
consensualmente molteplici temi. Mancando l'occasione del
confronto, la Regione si è vista costretta a rivolgere le sue
istanze alla Corte costituzionale.
Ritengo - ha affermato Franz - che, in nome del coordinamento e
contenimento della finanza pubblica, vi sia stato un attacco alla
specialità. Una continua erosione di risorse che potrebbe portare
a non garantire ai cittadini l'esercizio delle importanti
funzioni in capo alla nostra Regione.
In questo momento storico in cui il modello delle autonomie, e
del regionalismo nel suo complesso, è messo in discussione,
dobbiamo cercare di valorizzare la nostra specialità - ha
concluso Franz, annunciando che ciò sarà oggetto di un prossimo
convegno organizzato dal Consiglio regionale con l'Associazione
dei consiglieri regionali e ritenendo necessario un impegno
comune affinché anche le altre Regioni possano ottenere maggiori
margini di autonomia finanziaria affinché, responsabilizzando i
centri di spesa, si possano ottenere gli auspicati risultati di
efficacia, efficienza ed economicità della macchina
amministrativa, contribuendo così - è stata l'ultima
sottolineatura del presidente del Consiglio regionale - ad una
nuova fase di sviluppo e crescita della nostra regione e
dell'intero Paese, oggi "bloccato", per il nostro futuro e in
particolare per quello delle giovani generazioni.
(foto, immagini tv)
(segue)