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50° Statuto FVG: presidente Consiglio regionale Franz (1)

31.01.2013
11:00
(ACON) Trieste, 31 gen - MPB - Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz ha aperto la seduta solenne dell'Assemblea per la celebrazione del 50° anniversario della promulgazione dello Statuto di Autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia, alla presenza del neoeletto presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo, la cui lectio magistralis ha per tema i "Profili finanziari del regionalismo differenziato".

Attualità della specialità, minoranze linguistiche, revisione delle norme sull'ordinamento finanziario, fra i temi affrontati nel suo intervento da Franz che, definendo questo anniversario un'occasione importante per ricordare il passato, ma soprattutto per riflettere sul futuro e in particolare su un nuovo modello di autonomia per la nostra Regione, ha ricordato le ragioni della nostra specialità legate all'esigenza di individuare un assetto politico-istituzionale in grado di affrontare i complessi problemi di queste terre che costringevano la nostra gente a cercare fortuna altrove, e ha rivolto "un pensiero colmo di gratitudine alle migliaia di corregionali emigrati nei cinque Continenti, per quanto hanno fatto e continuano a fare per tenere alto il nome del nostro Paese e dell'intero Friuli Venezia Giulia nel mondo".

In 50 anni la nostra economia è radicalmente cambiata. Gli speciali poteri allora attribuiti alla Regione - ha ricordato il presidente - consentirono di impostare la politica economica che ha caratterizzato questo mezzo secolo facendoci diventare terra di immigrazione (l'8.8% della popolazione regionale è straniera). In questo percorso, fondamentale l'esperienza del terremoto del 1976, immane tragedia dalla quale nacque un nuovo modo di operare sinergico tra Regione ed Enti locali, quel Modello Friuli che ha consentito una compiuta ricostruzione e ha creato una diversa coscienza tra i soggetti che qui amministrano la res publica.

La costruzione delle grandi infrastrutture, l'attività internazionale avviata dal Friuli Venezia Giulia con la Comunità di lavoro Alpe Adria e i compiti di promozione e cooperazione internazionale con l'Est europeo attribuiti dallo Stato alla Regione con la legge 19 del 1991 sulle aree di confine sono aspetti che hanno, poi, consentito al presidente di porre l'accento sulla attualità delle ragioni della nostra autonomia, che - per Franz - potrà esplicarsi in futuro attraverso una rivisitazione dei compiti e delle prerogative affidateci con la legge 19, che trovano fondamento, nella nostra particolare collocazione geopolitica.

Anche se deve essere rivista, la specialità della nostra Regione ha ancora un senso: il Friuli Venezia Giulia, al centro di una rete di relazioni economiche, sociali e culturali destinate a intensificarsi, dall'allargamento a Est dell'Unione europea è esposto molto più di altre regioni ai rischi di un declino economico - ha detto il presidente, auspicando che si dia rapida attuazione ai nuovi poteri in materia di autonomia tributaria attribuiti alla Regione. Si tratta - has piegato - della opportunità per il Friuli Venezia Giulia, anche in considerazione della sua collocazione geografica, di avere strumenti in grado di dare maggiore flessibilità e manovrabilità al prelievo fiscale sul sistema produttivo di questa Regione, per consentirle di reggere la concorrenza pregiudizievole dei Paesi confinanti ed evitare così che imprese italiane si trasferiscano oltre confine perché attratte naturalmente dal vantaggio fiscale, dal basso costo del lavoro e dell'energia. Inoltre, il trovarsi al centro delle comunicazioni tra Est ed Ovest richiede particolari strumenti per la programmazione delle infrastrutture di comunicazione, anche in termini di partecipazione "ascensionale" alle politiche comunitarie in materia di trasporti, e per la valutazione del loro impatto ambientale e sul sistema insediativo.

Anche la questione delle minoranze linguistiche nel tempo ha mutato volto. La presenza nella nostra regione di ben tre minoranze linguistiche storiche (friulana, slovena, tedesca) rappresenta un unicum in tutto il panorama nazionale, e per ognuna di esse - ha sottolineato Franz - ci siamo infatti dotati di normative specifiche ben prima che il legislatore statale se ne occupasse; puntando alla loro salvaguardia si mira alla difesa e riscoperta delle radici di questa terra.

A difesa della specialità, Franz ha ricordato anche i risultati di buon governo ottenuti in questi anni.

La nostra Regione continua a sobbarcarsi importanti funzioni fra cui la sanità, la finanza locale, la viabilità e i trasporti, utilizzando solo le entrate proprie e quelle da compartecipazione ai tributi erariali, di molto inferiori a quelle attribuite alle altre Regioni speciali, e nonostante alcuni temi finanziari siano ancora da definire - ha detto il presidente, auspicando in particolare una revisione delle norme sull'ordinamento finanziario della Regione che sostituisca il criterio dell'attribuzione del gettito sulla base del luogo di riscossione con quello fondato sulla riferibilità dello stesso al territorio (ossia al luogo del domicilio fiscale del contribuente); un proposito, questo, inserito nel Protocollo di intesa con lo Stato in materia finanziaria del 29 ottobre 2010, stipulato in via di parziale anticipazione rispetto alla attuazione del federalismo fiscale.

Il nostro assetto finanziario - ha aggiunto Franz - ha determinato una responsabilizzazione degli amministratori che si assumono i rischi di fluttuazione del gettito tributario e dei costi dei servizi, ma molti, purtroppo, tendono oggi a voler mettere in discussione tutto questo.

Con l'acuirsi della crisi economica e finanziaria, lo Stato ha introdotto unilateralmente nell'ordinamento, con provvedimenti urgenti, misure di coordinamento della finanza pubblica che, sotto vari profili, appaiono sempre più chiaramente in contrasto con l'autonomia finanziaria regionale. La Regione ha chiesto invano allo Stato la convocazione del tavolo di confronto per l'attuazione del federalismo fiscale allo scopo di definire consensualmente molteplici temi. Mancando l'occasione del confronto, la Regione si è vista costretta a rivolgere le sue istanze alla Corte costituzionale.

Ritengo - ha affermato Franz - che, in nome del coordinamento e contenimento della finanza pubblica, vi sia stato un attacco alla specialità. Una continua erosione di risorse che potrebbe portare a non garantire ai cittadini l'esercizio delle importanti funzioni in capo alla nostra Regione.

In questo momento storico in cui il modello delle autonomie, e del regionalismo nel suo complesso, è messo in discussione, dobbiamo cercare di valorizzare la nostra specialità - ha concluso Franz, annunciando che ciò sarà oggetto di un prossimo convegno organizzato dal Consiglio regionale con l'Associazione dei consiglieri regionali e ritenendo necessario un impegno comune affinché anche le altre Regioni possano ottenere maggiori margini di autonomia finanziaria affinché, responsabilizzando i centri di spesa, si possano ottenere gli auspicati risultati di efficacia, efficienza ed economicità della macchina amministrativa, contribuendo così - è stata l'ultima sottolineatura del presidente del Consiglio regionale - ad una nuova fase di sviluppo e crescita della nostra regione e dell'intero Paese, oggi "bloccato", per il nostro futuro e in particolare per quello delle giovani generazioni.

(foto, immagini tv)

(segue)