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CR: dibattito dichiarazioni programmatiche Serracchiani (12)

28.05.2013
18:00
(ACON) Trieste, 28 mag - MPB - Apprezza Pietro Paviotti (Cittadini) la relazione anche per la giusta visione europeista, e per l'apertura al cambiamento, obiettivo su cui concorda, perchè bisogna avere il coraggio di essere impopolari e al tempo essere ragionevoli. Quanto ai costi della politica, occorre togliere i privilegi ma senza inseguire l'obiettivo al massimo ribasso. E poi: il lavoro e il sostegno agli imprenditori con semplificazione delle norme e tempi ragionevoli; la Sanità non legata solo all'ospedale, ma fatta di prevenzione e riabilitazione, più vicina al territorio; semplificazione del coacervo delle norme del sociale; ammodernamento ineludibile di infrastrutture e logistica; revisione dell'architettura istituzionale.

Una lettura della precedente legislatura da parte di Alessandro Colautti (Pdl) non per guardare indietro, ma perchè rischia di passare per un cattivo esempio; in quel periodo si è cercato di mantenere la coesione sociale, ha detto spiegando il valore dell'operazione per il contenimento del debito. Poi il riferimento a due vulnus: il fallimento della riforma del Titolo V della Costituzione (ci sono aree grige non governate) che va riformato pena lo scontro; il prelievo forzoso e l'articolo 116 per avviare l'autonomia differenziata. Un invito a una piattaforma di rinegoziazione con lo Stato (ridiamogli la sanità e prendiamo altre competenze) per una vera autonomia speciale.

La sua relazione sembra copiato dal programma del MoVimento 5 Stelle - ha esordito Elena Bianchi (M5S) indicando concordanze di idee e soluzioni: però il programma presentato non va oltre un lungo elenco di intenzioni e non sarà accettato a scatola chiusa - ha aggiunto, indicando una serie di aspetti dall'orizzonte europeo a quello locale e avvertendo che il movimento voterà le cose in linea con il proprio programma.

Per Renzo Tondo (Gruppo Misto), non si può prescindere dalla realtà in cui stiamo vivendo, dove la crisi non è solo verso i partiti ma anche verso le istituzioni. Il problema è gestire una fase di recessione che impone di riflettere sulle cose che non possiamo più dare, oltre che di generare risorse. Quanto alla relazione e ai 68 impegni programmatici, precisi e circostanziati, molti sono condivisilbili per Tondo, che però evidenzia di non aver trovato traccia delle manovre necessarie per raggiungerli. Faremo un'opposizione costruttiva, i tagli sono necessari ma i costi della politica non sono tutto; sul patto Tondo-Tremonti, complimenti se lo rinegoziate e portate a casa di più, ma prima di dire che è stato un patto scellerato verificate.

Infine, Cristiano Shaurli (PD) ha sottolineato come la discussione sia stata lunga e importante. Nonostante l'elencazione di dati, imprenditori, amministratori e cittadini non accettano che le istituzioni a fronte della crisi si comportino come se nulla fosse avvenuto. La Regione deve cambiare prima degli Enti locali, deve essere capace di rideclinarsi, ridare credibilità alle istituzioni, anche se il taglio dei costi della politica non è sufficiente. I problemi sono tutti sul piatto, c'è una nuova interlocuzione nazionale, occorre avere una visione strategica e non campanilistica del nostro territorio.

(segue)