CR: dibattito dichiarazioni programmatiche Serracchiani (12)
(ACON) Trieste, 28 mag - MPB - Apprezza Pietro Paviotti
(Cittadini) la relazione anche per la giusta visione europeista,
e per l'apertura al cambiamento, obiettivo su cui concorda,
perchè bisogna avere il coraggio di essere impopolari e al tempo
essere ragionevoli. Quanto ai costi della politica, occorre
togliere i privilegi ma senza inseguire l'obiettivo al massimo
ribasso. E poi: il lavoro e il sostegno agli imprenditori con
semplificazione delle norme e tempi ragionevoli; la Sanità non
legata solo all'ospedale, ma fatta di prevenzione e
riabilitazione, più vicina al territorio; semplificazione del
coacervo delle norme del sociale; ammodernamento ineludibile di
infrastrutture e logistica; revisione dell'architettura
istituzionale.
Una lettura della precedente legislatura da parte di Alessandro
Colautti (Pdl) non per guardare indietro, ma perchè rischia di
passare per un cattivo esempio; in quel periodo si è cercato di
mantenere la coesione sociale, ha detto spiegando il valore
dell'operazione per il contenimento del debito. Poi il
riferimento a due vulnus: il fallimento della riforma del Titolo
V della Costituzione (ci sono aree grige non governate) che va
riformato pena lo scontro; il prelievo forzoso e l'articolo 116
per avviare l'autonomia differenziata. Un invito a una
piattaforma di rinegoziazione con lo Stato (ridiamogli la sanità
e prendiamo altre competenze) per una vera autonomia speciale.
La sua relazione sembra copiato dal programma del MoVimento 5
Stelle - ha esordito Elena Bianchi (M5S) indicando concordanze di
idee e soluzioni: però il programma presentato non va oltre un
lungo elenco di intenzioni e non sarà accettato a scatola chiusa
- ha aggiunto, indicando una serie di aspetti dall'orizzonte
europeo a quello locale e avvertendo che il movimento voterà le
cose in linea con il proprio programma.
Per Renzo Tondo (Gruppo Misto), non si può prescindere dalla
realtà in cui stiamo vivendo, dove la crisi non è solo verso i
partiti ma anche verso le istituzioni. Il problema è gestire una
fase di recessione che impone di riflettere sulle cose che non
possiamo più dare, oltre che di generare risorse. Quanto alla
relazione e ai 68 impegni programmatici, precisi e
circostanziati, molti sono condivisilbili per Tondo, che però
evidenzia di non aver trovato traccia delle manovre necessarie
per raggiungerli. Faremo un'opposizione costruttiva, i tagli sono
necessari ma i costi della politica non sono tutto; sul patto
Tondo-Tremonti, complimenti se lo rinegoziate e portate a casa di
più, ma prima di dire che è stato un patto scellerato verificate.
Infine, Cristiano Shaurli (PD) ha sottolineato come la
discussione sia stata lunga e importante. Nonostante
l'elencazione di dati, imprenditori, amministratori e cittadini
non accettano che le istituzioni a fronte della crisi si
comportino come se nulla fosse avvenuto. La Regione deve
cambiare prima degli Enti locali, deve essere capace di
rideclinarsi, ridare credibilità alle istituzioni, anche se il
taglio dei costi della politica non è sufficiente. I problemi
sono tutti sul piatto, c'è una nuova interlocuzione nazionale,
occorre avere una visione strategica e non campanilistica del
nostro territorio.
(segue)