Pdl: Ziberna, chiusura CIE sconfitta per regole del diritto
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/MPB - "È evidente che la chiusura
del CIE di Gradisca d'Isonzo, a seguito dell'ormai totale
inagibilità della struttura dopo i danneggiamenti e le
devastazioni subite, non può essere messa in discussione".
Ad affermarlo è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale
Rodolfo Ziberna che però, contestualmente, auspica che la
struttura, una volta riparata, venga riaperta.
"È necessario - rileva Ziberna - che i responsabili delle
devastazioni di questi giorni, degli atti di inciviltà e dei
danneggiamenti a una struttura pagata con i soldi dei
contribuenti, siano individuati e perseguiti. Non si può
assistere a tali gravi atti e permettere ad alcune persone di
rimanere impunite. Alcune, perché non è giusto fare di tutta
l'erba un fascio: a differenza di altri bisognosi di accoglienza,
questi detenuti hanno deciso di far valere la loro ragione con la
forza.
"Stiamo assistendo alla sconfitta del diritto e delle regole
democratiche e assistenziali della corretta accoglienza, di
persone che fuggono da realtà in guerra e in pericolo di vita,
dandola vinta, invece, a immigrati che, già segnalati alle
autorità giudiziarie, compiono atti finalizzati solo a cercare di
demolire il sistema di legge sui rimpatri e sugli accertamenti
necessari.
"La chiusura del CIE di Gradisca - prosegue l'esponente del Pdl -
è sicuramente una sconfitta per lo Stato che si arrende di fronte
ai devastatori, innegabilmente anche per questo dei delinquenti,
che demoliscono una struttura pagata da tutti gli italiani e che
non è aperta da nemmeno dieci anni.
"Rattrista e colpisce, inoltre, che ci siano forze politiche di
sinistra, sia a livello nazionale che regionale, che plaudono
alla chiusura del CIE. Con questo atteggiamento si specula sulle
disgrazie di molti disperati in cerca di aiuto nel nostro Paese.
Persone veramente in difficoltà, o in cerca di un futuro migliore.
"La sinistra, invece, solidarizza con i violenti, con i
facinorosi e i devastatori del patrimonio pubblico, isolando
dalla loro ideologia - conclude Ziberna - le istituzioni
rappresentative della nostra nazione, come Questura, Prefettura e
tutte le forze di Polizia, chiamate a fare il loro lavoro, a
volte in condizioni anche di pericolo, che sono state dimenticate
da quei politici la cui aspettativa è solo ed esclusivamente
quella di far chiudere una struttura, come ha ampiamente
dimostrato il Governo regionale".