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Pdl: Ziberna, chiusura CIE sconfitta per regole del diritto

05.11.2013
11:26
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/MPB - "È evidente che la chiusura del CIE di Gradisca d'Isonzo, a seguito dell'ormai totale inagibilità della struttura dopo i danneggiamenti e le devastazioni subite, non può essere messa in discussione".

Ad affermarlo è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale Rodolfo Ziberna che però, contestualmente, auspica che la struttura, una volta riparata, venga riaperta.

"È necessario - rileva Ziberna - che i responsabili delle devastazioni di questi giorni, degli atti di inciviltà e dei danneggiamenti a una struttura pagata con i soldi dei contribuenti, siano individuati e perseguiti. Non si può assistere a tali gravi atti e permettere ad alcune persone di rimanere impunite. Alcune, perché non è giusto fare di tutta l'erba un fascio: a differenza di altri bisognosi di accoglienza, questi detenuti hanno deciso di far valere la loro ragione con la forza.

"Stiamo assistendo alla sconfitta del diritto e delle regole democratiche e assistenziali della corretta accoglienza, di persone che fuggono da realtà in guerra e in pericolo di vita, dandola vinta, invece, a immigrati che, già segnalati alle autorità giudiziarie, compiono atti finalizzati solo a cercare di demolire il sistema di legge sui rimpatri e sugli accertamenti necessari.

"La chiusura del CIE di Gradisca - prosegue l'esponente del Pdl - è sicuramente una sconfitta per lo Stato che si arrende di fronte ai devastatori, innegabilmente anche per questo dei delinquenti, che demoliscono una struttura pagata da tutti gli italiani e che non è aperta da nemmeno dieci anni.

"Rattrista e colpisce, inoltre, che ci siano forze politiche di sinistra, sia a livello nazionale che regionale, che plaudono alla chiusura del CIE. Con questo atteggiamento si specula sulle disgrazie di molti disperati in cerca di aiuto nel nostro Paese. Persone veramente in difficoltà, o in cerca di un futuro migliore.

"La sinistra, invece, solidarizza con i violenti, con i facinorosi e i devastatori del patrimonio pubblico, isolando dalla loro ideologia - conclude Ziberna - le istituzioni rappresentative della nostra nazione, come Questura, Prefettura e tutte le forze di Polizia, chiamate a fare il loro lavoro, a volte in condizioni anche di pericolo, che sono state dimenticate da quei politici la cui aspettativa è solo ed esclusivamente quella di far chiudere una struttura, come ha ampiamente dimostrato il Governo regionale".