IV Comm: illustrato ddl riassetto istituzionale delle Ater
(ACON) Trieste, 7 nov - AB - No a un'Ater unica; istituzione di
un sistema regionale delle Ater; istituzione una Commissione
regionale per le politiche socio-abitative; individuazione di un
percorso a termine per redigere una nuova legge sulla casa;
previsione di 5 amministratori unici; previsione di un Collegio
unico dei revisori dei conti composto da tre membri.
Sono queste le linee guida del disegno di legge (8 articoli) sul
riassetto istituzionale delle Ater e i principi in materia di
politiche abitative che l'assessore Mariagrazia Santoro ha
illustrato alla IV Commissione, presieduta da Vittorino Boem (PD).
Non è nel mio costume prendere le cose fatte e buttarle via - ha
esordito l'assessore - così in questi mesi abbiamo studiato le
questioni e le possibili conseguenza derivanti da certe scelte
sull'operatività delle Ater. Il processo di convergenza
individuato dal programma di fusione mi trova d'accordo, ma
dev'essere attivato senza danni per i cittadini.
Così abbiamo analizzato in modo molto serio che cosa è cambiato
in questi ultimi due anni e oggi abbiamo una situazione che può
essere fotografata con questi numeri: 100.000 utenti Ater, 400
dipendenti Ater, circa 8.700 famiglie in lista d'attesa. Ma i
dati più preoccupanti sono quelli finanziari: a fronte di uno
stanziamento di 5,4 milioni di euro, implementato con altri
550.000, abbiamo avuto richieste per 24 milioni.
Dobbiamo quindi attrezzarci per dare una risposta al tema della
casa e le Ater devono tornare a occuparsi di edilizia sociale,
che oggi è la vera emergenza. Perché - ha aggiunto Santoro -
oltre alle richieste di trasferimento da una fascia di reddito a
un'altra, oltre agli sfratti, abbiamo una nuova categoria di
persone che fanno parte della "morosità incolpevole", famiglie
che non sono in grado di pagare l'affitto né sul mercato privato
né alle Ater.
Dobbiamo intervenire strumentalmente a livello nazionale
ripristinando il fondo affitti che lo Stato non ha più finanziato
negli ultimi 2/3 anni, una quota del quale spetterebbe anche a
noi, perché non basta che l'Amministrazione regionale se ne sia
fatta intanto carico: anche in Friuli Venezia Giulia il tema casa
sta diventando grave.
L'assessore ha detto di sposare in pieno la filosofia della
convergenza, del risparmio dei costi, e questo provvedimento si
attrezza in questa direzione. La Commissione per le politiche
socio-abitative vedrà al suo interno non solo l'assessore
all'edilizia, ma anche quello responsabile delle politiche
sociali, dal momento che la casa è sempre più un problema di
welfare. E a farne parte, tra gli altri, ci saranno anche cinque
rappresentanti dei Comuni, in modo da garantire la rappresentanza
del territorio di ciascuna Ater.
In questo disegno di riordino, proponiamo 5 amministratori unici
e un Collegio unico dei revisori dei conti composto da 3 membri
effettivi, a garanzia di un corretto rispetto degli ambiti
contrattuale, fiscale e dei bilanci.
La differenziazione territoriale oggettiva che le Ater hanno - ha
puntualizzato in conclusione l'assessore Santoro - non può essere
risolta con una doppia sede, una per la parte tecnica e una per
quella gestionale. Su questo e su tutto il resto abbiamo
ascoltato i dipendenti e l'attuale dirigenza. Un documento
tecnico dei direttori evidenzia una serie di criticità contenute
nella legge del 2012 che metterebbero a dura prova l'operatività
delle Ater, così siamo intervenuti per scongiurare questa
eventualità.
La Commissione, attraverso il suo Ufficio di presidenza, deciderà
il percorso che avrà il disegno di legge.
(foto, immagini tv)