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Centrodestra: non-riforma Ater priva di contenuti aumenterà i costi

20.11.2013
13:44
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/AB - "Una non-riforma Ater priva di contenuti, che non fa altro che aumentare i costi per la Regione con il solo e unico obiettivo di cancellare ciò che è stato fatto dall'Amministrazione Tondo".

Così i consiglieri regionali Renzo Tondo (GM), Alessandro Colautti (Pdl), Bruno Marini (GM/Fi) e Riccardo Riccardi (Pdl) hanno definito, nel corso di una conferenza stampa, la non-riforma delle Ater della Giunta Serracchiani che sarà in discussione nelle prossime giornate del Consiglio regionale.

Bruno Marini, consigliere regionale GM/Forza Italia:

"La riforma delle ATER del centrosinistra è stata fatta con l'unico intento di abrogare il provvedimento approvato dalla Giunta Tondo e senza proporre nulla di innovativo, ma anzi, creando fumose Commissioni che non si capisce bene a cosa servano. Una riforma che va esattamente nella direzione opposta rispetto al discorso della spending review nella quale si inseriva, invece, quella del centrodestra che aveva ridotto il numero delle aziende da cinque a una, con un evidente risparmio di risorse. Il FVG ha una legge elettorale bipolare e se tutte le coalizioni che se si sono avvicendate alla guida avessero agito come questa amministrazione, ovvero abrogando tutto ciò che è stato fatto dalle precedenti, non saremmo arrivati da nessuna parte e si sarebbe soltanto messo in dubbio il funzionamento amministrativo dell'Ente".

Riccardo Riccardi, consigliere regionale Pdl:

"La situazione è molto semplice: avevamo 5 ATER e, dopo la riforma Tondo, dal 1 gennaio 2014 ne avremmo avuta soltanto 1. Con il riassetto del centrosinistra torniamo a 5 e aggiungiamo una Commissione che discuterà della questione per diciotto mesi e che non si bene quanto verrà a costare. Dati alla mano, appare evidente che si va verso un aumento dei costi. E tutto a fronte di una riforma che certamente non risolve il problema abitativo del FVG: dove si pensa di trovare i fondi per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia popolare? Come si interverrà sui mutui, sui costi degli affitti e sulle altre questioni che riguardano il welfare? La riforma presenta problemi di costi, di efficienza, perché si va bloccare un percorso che è già stato avviato e di semplificazione (quando governano 5 teste diverse, 5 strutture differenti è evidente che cercheranno di risolvere i problemi con 5 orientamenti diversi per non parlare dei costi che verranno quintuplicati). Piuttosto che andare avanti con la logica di prendere i provvedimenti della Giunta precedente e smantellarli, forse sarebbe meglio prima registrare ciò che era operativo e, in seguito, andare eventualmente a migliorarlo". Alessandro Colautti, capogruppo Pdl:

"Sulle grandi riforme c'è bisogno di forte coesione, altrimenti una realtà istituzionale come la nostra perde dignità. Questa maggioranza sta, invece, dimostrando una pars destruens: in soli sei mesi ha tolto le ARES, la Scuola di formazione voluta dai sindacati, ha ripristinato le Comunità montane, vuole superare il Fondo pensionistico, ha abrogato la riforma sanitaria e quella della riduzione delle ATER, ha tolto il terzo mandato ai sindaci e ha attuato operazioni chirurgiche sulla legge omnibus. Il tutto con l'obiettivo di fare una pulizia etnica di tutto ciò che anche solo minimamente profuma di centrodestra. Finora, come opposizione, ci siamo sempre comportati in maniera responsabile, quasi bucolica, abbiamo collaborato, ad esempio, sull'assestamento di bilancio, sulla legge extra-gettito, ma ora l'idillio è finito e si cambia registro. Non possiamo più accettare un governo che va avanti solo a slogan e che non fa le riforme vere". Renzo Tondo, consigliere regionale GM:

"In questo Paese c'è un problema di responsabilità. Se quel famoso 27 settembre del 2011 il sottoscritto avesse istituito tante Commissioni per decidere cosa fare sulla riduzione dei consiglieri regionali, sulla riforma sanitaria, sulla riduzione delle ATER e degli ERDISU, saremmo ancora qui a discutere senza aver ancora deciso niente. L'unico vero risparmio che questa Regione può vantare è il taglio di dieci consiglieri regionali e di 340 dipendenti, oltre alla riforma della sanità e delle ATER che ha portato non solo alla riduzione delle spese, ma anche a una omogeneità in FVG. Oggi si torna indietro e questo è un atteggiamento irresponsabile, e non perché è stata abrogata la mia riforma, bensì in quanto non è stato fatto nessun passo avanti, ma due passi indietro. Ci si vuole rendere conto che nel prossimo bilancio regionale ci saranno 120 milioni in meno sul sistema sanitario e non ci sarà più il Fondo per l'autonomia possibile? O il problema sono le cinque aziende ATER e il terzo mandato dei sindaci? Questo va bene per presentarsi alle trasmissioni televisive. Per questo, dopo un periodo in cui abbiamo avuto un atteggiamento responsabile e abbiamo visto che dall'altra parte ci cerca solo lo scontro, ora inizieremo con la vera opposizione per difendere gli interessi della nostra comunità".