Centrodestra: non-riforma Ater priva di contenuti aumenterà i costi
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/AB - "Una non-riforma Ater priva
di contenuti, che non fa altro che aumentare i costi per la
Regione con il solo e unico obiettivo di cancellare ciò che è
stato fatto dall'Amministrazione Tondo".
Così i consiglieri regionali Renzo Tondo (GM), Alessandro
Colautti (Pdl), Bruno Marini (GM/Fi) e Riccardo Riccardi (Pdl)
hanno definito, nel corso di una conferenza stampa, la
non-riforma delle Ater della Giunta Serracchiani che sarà in
discussione nelle prossime giornate del Consiglio regionale.
Bruno Marini, consigliere regionale GM/Forza Italia:
"La riforma delle ATER del centrosinistra è stata fatta con
l'unico intento di abrogare il provvedimento approvato dalla
Giunta Tondo e senza proporre nulla di innovativo, ma anzi,
creando fumose Commissioni che non si capisce bene a cosa
servano. Una riforma che va esattamente nella direzione opposta
rispetto al discorso della spending review nella quale si
inseriva, invece, quella del centrodestra che aveva ridotto il
numero delle aziende da cinque a una, con un evidente risparmio
di risorse. Il FVG ha una legge elettorale bipolare e se tutte le
coalizioni che se si sono avvicendate alla guida avessero agito
come questa amministrazione, ovvero abrogando tutto ciò che è
stato fatto dalle precedenti, non saremmo arrivati da nessuna
parte e si sarebbe soltanto messo in dubbio il funzionamento
amministrativo dell'Ente".
Riccardo Riccardi, consigliere regionale Pdl:
"La situazione è molto semplice: avevamo 5 ATER e, dopo la
riforma Tondo, dal 1 gennaio 2014 ne avremmo avuta soltanto 1.
Con il riassetto del centrosinistra torniamo a 5 e aggiungiamo
una Commissione che discuterà della questione per diciotto mesi e
che non si bene quanto verrà a costare. Dati alla mano, appare
evidente che si va verso un aumento dei costi. E tutto a fronte
di una riforma che certamente non risolve il problema abitativo
del FVG: dove si pensa di trovare i fondi per la costruzione di
nuovi alloggi di edilizia popolare? Come si interverrà sui mutui,
sui costi degli affitti e sulle altre questioni che riguardano il
welfare? La riforma presenta problemi di costi, di efficienza,
perché si va bloccare un percorso che è già stato avviato e di
semplificazione (quando governano 5 teste diverse, 5 strutture
differenti è evidente che cercheranno di risolvere i problemi con
5 orientamenti diversi per non parlare dei costi che verranno
quintuplicati). Piuttosto che andare avanti con la logica di
prendere i provvedimenti della Giunta precedente e smantellarli,
forse sarebbe meglio prima registrare ciò che era operativo e, in
seguito, andare eventualmente a migliorarlo".
Alessandro Colautti, capogruppo Pdl:
"Sulle grandi riforme c'è bisogno di forte coesione, altrimenti
una realtà istituzionale come la nostra perde dignità. Questa
maggioranza sta, invece, dimostrando una pars destruens: in soli
sei mesi ha tolto le ARES, la Scuola di formazione voluta dai
sindacati, ha ripristinato le Comunità montane, vuole superare il
Fondo pensionistico, ha abrogato la riforma sanitaria e quella
della riduzione delle ATER, ha tolto il terzo mandato ai sindaci
e ha attuato operazioni chirurgiche sulla legge omnibus. Il tutto
con l'obiettivo di fare una pulizia etnica di tutto ciò che anche
solo minimamente profuma di centrodestra. Finora, come
opposizione, ci siamo sempre comportati in maniera responsabile,
quasi bucolica, abbiamo collaborato, ad esempio,
sull'assestamento di bilancio, sulla legge extra-gettito, ma ora
l'idillio è finito e si cambia registro. Non possiamo più
accettare un governo che va avanti solo a slogan e che non fa le
riforme vere".
Renzo Tondo, consigliere regionale GM:
"In questo Paese c'è un problema di responsabilità. Se quel
famoso 27 settembre del 2011 il sottoscritto avesse istituito
tante Commissioni per decidere cosa fare sulla riduzione dei
consiglieri regionali, sulla riforma sanitaria, sulla riduzione
delle ATER e degli ERDISU, saremmo ancora qui a discutere senza
aver ancora deciso niente. L'unico vero risparmio che questa
Regione può vantare è il taglio di dieci consiglieri regionali e
di 340 dipendenti, oltre alla riforma della sanità e delle ATER
che ha portato non solo alla riduzione delle spese, ma anche a
una omogeneità in FVG. Oggi si torna indietro e questo è un
atteggiamento irresponsabile, e non perché è stata abrogata la
mia riforma, bensì in quanto non è stato fatto nessun passo
avanti, ma due passi indietro. Ci si vuole rendere conto che nel
prossimo bilancio regionale ci saranno 120 milioni in meno sul
sistema sanitario e non ci sarà più il Fondo per l'autonomia
possibile? O il problema sono le cinque aziende ATER e il terzo
mandato dei sindaci? Questo va bene per presentarsi alle
trasmissioni televisive. Per questo, dopo un periodo in cui
abbiamo avuto un atteggiamento responsabile e abbiamo visto che
dall'altra parte ci cerca solo lo scontro, ora inizieremo con la
vera opposizione per difendere gli interessi della nostra
comunità".